
Giancarlo Pittelli resta in carcere. Il gip del Tribunale di Catanzaro ha respinto l’istanza presentata dai legali dell’avvocato del Foro di Catanzaro ed ex parlamentare di Forza Italia tratto in arresto il 19 dicembre 2019 nell’ambito della maxi-operazione antimafia “Rinascita-Scott” coordinata dalla Dda di Catanzaro contro le cosche vibonesi. Lo scorso 26 giugno la Corte di Cassazione aveva adottato la medesima decisione in merito alla custodia cautelare del penalista, alleggerendo in parte la sua posizione in merito ai reati contestati. Gli ermellini, infatti, avevano annullato senza rinvio due capi di imputazione relativi alla violazione del segreto d’ufficio in merito alla vicenda che vede indagato anche il colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli. Secondo l’accusa i due avrebbero acquisito «notizie d’ufficio che dovevano rimanere segrete e ne rivelavano o ne agevolavano la conoscenza» in favore di un cliente di Pittelli e di personaggi vicini alle cosche vibonesi.
Resta in piedi il reato più pesante: concorso esterno «per avere instaurato con la ‘ndrangheta uno stabile rapporto “sinallagmatico”, caratterizzato dalla perdurante e reciproca offerta di ausilio ed in forza del quale il Pittelli, oltre a garantire la sua generale disponibilità nei confronti del sodalizio a risolvere, anche commettendo specifici reati e comunque sfruttando la propria rete di relazioni personali, i più svariati problemi».(News&Com)