
Onorevoli Colleghi,
si è formato in questi giorni un singolare “cartello” che ha utilizzato in perfetta malafede fake news e bugie per demonizzare e infangare il Consiglio regionale della Calabria, senza distinzione tra maggioranza e opposizione.
In questo triste e variopinto “cartello di sciacalli” ci sono paladini dell’antipolitica, nostalgici della Prima Repubblica antimeridionalisti a pagamento,giornalisti che si cimentano in fantasiosi racconti gialli, e anche candidati alla Presidenza della Regione, sonoramente bocciati dall’elettorato. Io non credo ai complotti che sono cose serie, organizzate da gente seria. Ma registriamo una singolare convergenza di interessi di soggetti tra loro diversi, ma accomunati tutti da sentimenti di rivalsa e perfino dall’odio, e comunque da obiettivi dai tratti non proprio nobili.
Questo Consiglio Regionale, insediatosi nel momento più drammatico e delicato dell’epidemia, ha risposto con grande senso di responsabilità, licenziando il bilancio e sostenendo direttamente iniziative a favore delle famiglie, come gli stanziamenti per gli studenti universitari fuori sede e per il che, messo alla prova del governo del Paese e di grandi città come Roma, ha dato prova di incultura, ignoranza dei problemi, improvvisazione, dilettantismo, scadendo anche in forme perverse di gestione del potere.
Non mi pare che il “cartello” dei novelli fustigatori del costume politico si sia indignato per la scarcerazione di centinaia di boss mafiosi, mandati ai domiciliari con una superficialità che lascia basiti.
Non ho traccia della loro indignazione per i disinvolti “aiuti di Stato” elargiti anche a chi non ne ha diritto, per un “reddito di cittadinanza” finito nelle tasche di delinquenti e nullafacenti di professione e che ha fa riportato indietro di mezzo secolo il nostro Paese.
Prendo atto dei toni più distesi del ministro Di Maio che ha parzialmente corretto un suo affrettato e disinformato commento su questa vicenda, ma noto con stupore che alcuni leader nazionali, anche della mia parte politica, non hanno sentito l’esigenza di approfondire la questione prima di lanciarsi in giudizi affrettati e carichi di demagogia. Che la Calabria abbia bisogno di treni, ospedali e posti di lavoro lo sanno anche i bambini. [SEGUE] (News&Com)