
“Ci risiamo, Tim, protetta da quello che è ormai un silenzio colpevole del Governo ci riprova a cambiare le carte in tavola!
Nonostante gli accordi Tim annuncia un drastico taglio dei volumi di traffico, una riduzione delle chiamate sul servizio tecnico 187 e sul servizio 119, che oltre a generare un esubero di almeno 150 unità, mette a rischio la tenuta economico-finanziaria dell’Abramo Customer Care.
Nel 2019 i tagli operati da Tim hanno provocato la perdita di oltre 1000 posti di lavoro precari, e già un anno fa insieme ai sindacati ho espresso preoccupazione per il comportamento della società di Telecomunicazioni e per l’atteggiamento assunto dal governo. Tim tenta di giocare d’astuzia, di speculare a danno di migliaia di lavoratori italiani, calabresi e crotonesi, lavoratori che in questi anni all’Abramo Customer Care hanno con professionalità, dedizione e competenza fatto la differenza in un mercato competitivo, in cui troppo spesso si sacrificano qualità ed efficienza per un profitto spicciolo.
Adesso basta! La favoletta della crisi non incanta più.
Tim guarda, anzi varca i confini nazionali alla ricerca e alla conquista di un risparmio sul costo del lavoro che mortifica, umilia i lavoratori italiani, calabresi e crotonesi. Il governo non può essere complice.
Per queste ragioni ritengo necessario, come richiesto e sollecitato dai sindacati, un incontro al Mise, ed un chiaro impegno anche da parte della Regione.
Facciamo fronte comune, unito e compatto con i lavoratori, dalla parte del lavoro!” (News&Com)