
(AGENPARL) – Roma, 28 gennaio 2020 – Sappiamo tutti che l’Italia è un Paese lentocratico e la sentenza della Corte di giustizia europea -che ha condannato la Repubblica italiana per i ritardi dei pagamenti – non fa altro che fotografare la situazione.
Una sentenza che la dice lunga sull’organizzazione della nostra pubblica amministrazione che onora i suoi debiti ma non li paga nei tempi previsti dalla direttiva europea che vanno dai 30 ai 60 giorni.
E’ chiaro che se i ritardi dei pagamenti della PA da una parte mettono in difficoltà le imprese che non possono attendere anche 700 giorni (cioè quasi due anni) dal ricevimento di quanto dovuto, dall’altro fa nascere e sviluppare società anche multinazionali di gestione del credito e dei servizi finanziari specializzati per i fornitori delle amministrazioni pubbliche.
Qualcuno autorevolmente affermava “beati gli ultimi” anche perché possono arrivare quando vogliono, ovviamente purché arrivino.
L’era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevoli consolatori, dei ritardi dovrebbe considerarsi chiusa. Ora dovrebbe iniziare il periodo delle azioni che producono delle conseguenze.