Autore: Redazione Calabria

VIBO VALENTIA Ieri, i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Vibo Valentia hanno arrestato in flagranza di reato un cittadino extracomunitario, ventunenne, trovato in possesso di un documento falso valido per l’espatrio. Lo straniero si è presentato allo sportello per la conversione del permesso di soggiorno esibendo un passaporto alterato che, sin dalle prime verifiche da parte degli Agenti, rilevava delle anomalie. Pertanto, ritendendo necessari ulteriori controlli del documento, lo stesso è stato visionato dall’Ufficio Polizia di Frontiera Aerea e Marittima di Lamezia Terme, ove personale specializzato in tema di “falso documentale” ha confermato la falsità del passaporto per l’alterazione…

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MESSINA Provvedimenti restrittivi eseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina nei confronti dei sottonotati indagati, tutti destinatari di misura cautelare in carcere (ad eccezione degli ultimi 2): LO DUCA Giovanni, 49enne, BALSAMO Emmanuele, 39enne; CIAMPI Ugo, 40enne; DE FRANCESCO Tyron, 24enne; GANGEMI Vincenzo, 46enne; LO DUCA Anna, 47enne; PULEO Francesco, 52enne; PULEO Maria, 41enne; TORTORELLA Giovanni, 51enne; ROMANO Domenico, 38enne; PAONE Ernesto, 25enne; MARRA Giuseppe, 32enne; NAJI Mahammed, 22enne; LAGANA’ Emanuele, 40enne; ORLANDO Mario, 40enne; SURACE Giuseppe, 35enne; VINCI Gaetano, 50enne (destinatario dell’obbligo di presentazione alla p.g.); CARIOLO Antonina 50enne (destinataria dell’obbligo di presentazione alla p.g.). Provvedimenti restrittivi eseguiti…

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MESSINA A carico del De Luca, oltre alla direzione del gruppo di Maregrosso, si rilevano infatti responsabilità anche in ordine al suo coinvolgimento in una estorsione nonché in fattispecie delittuose, attuate in forma associata, in materia di stupefacenti. La diretta appartenenza alla cellula criminale mafiosa capeggiata dal De Luca è poi contestata al Domenico Mazzitello, allo Kevin Schepis e a Giuseppe Esposito: il primo per essersi occupato, in prima persona, dell’attività estorsiva ai danni dei gestori dei locali notturni di Messina; il secondo per aver aggredito gli ignari clienti dei locali notturni al fine di coartare la volontà degli esercenti…

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MESSINA In seguito, attraverso mirata attività info-investigativa, sempre coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia messinese, supportata da operazioni di captazione, analisi di tabulati ed azioni dinamiche sul territorio, personale della Squadra Mobile riusciva – nella tarda serata del 19.11.2020 – a rintracciare il De Luca il quale aveva trovato rifugio in un’abitazione riferibile a Elena Micalizzi (cl. ’93). Il latitante, già dichiarato tale con provvedimento del G.I.P. di Messina, si era nascosto all’interno di una intercapedine appositamente ricavata nel muro in cartongesso dell’area bar del soggiorno della casa della menzionata Micalizzi. L’intercapedine era abilmente dissimulata tra le decorazioni della parete che…

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MESSINA Infine, dagli sviluppi delle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Messina a seguito dell’operazione di P.G. convenzionalmente denominata “Flower” ed della successiva cattura del latitante Giovanni De Luca, è stata ricostruita l’operatività di altra associazione per delinquere di stampo mafioso facente capo al De Luca e operativa nella zona di Maregrosso, nonché individuata la rete dei soggetti che ne hanno favorito la latitanza. In proposito, in data 05.11.2019, la Squadra Mobile della Questura di Messina dava esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere a carico di 10 (dieci) soggetti appartenenti ad una pericolosissima ed…

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MESSINA La significativa competitività dello Sparacio nell’illecito settore trovava la sua genesi nella circostanza come lo stesso potesse vantare consolidati rapporti con dirigenti maltesi di notissimi brand di settore, tanto da spuntare provvigioni del ben il 40% sugli incassi delle scommesse. Proprio tale altissima remuneratività costituiva la ragione per cui il Giovanni Lo Duca ed altri, come il gruppo Santapaola, individuassero nello Sparacio la testa di ponte per accedere a tale settore: basti dire, a titolo esemplificativo, come noti marchi di scommesse abbiano avuto accesso al territorio messinese proprio perché introdotti dallo Sparacio. Da ultimo, le investigazioni eseguite consentivano di…

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MESSINA Il Gip ha ricondotto al gruppo facente capo a Giovanni Lo Duca anche Salvatore Sparacio (cl.75) nipote dello storico boss Luigi, poi divenuto collaboratore di giustizia. A tal proposito, attraverso strutturate investigazioni tecniche, le Fiamme Gialle del G.I.C.O. hanno accertato come il centro nevralgico dei contatti tra Sparacio e Lo Duca risultasse la sede della sala giochi “ASD Biliardi sud”, sita nella zona sud di Messina, solo formalmente intestata al citato Letterio Cuscina’ (cl. 77), e Mario Alibrandi, ma di fatto riferibile allo Sparacio, oggi sottoposta a provvedimento cautelare reale. Del resto, il ricorso a schermature societarie costituiva una…

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MESSINA Il gruppo mafioso capeggiato dal Lo Duca gestiva inoltre un florido traffico di sostanze stupefacenti distribuite nelle piazze di spaccio dei quartieri di “Provinciale”, “Fondo Fucile” e “Mangialupi”. La droga veniva sistematicamente approvvigionata in provincia di Reggio Calabria e nella gestione di tale attività illecita, il Lo Duca operava congiuntamente a Giovanni De Luca, esponente mafioso della zona di “Maregrosso”. Sulla base delle risultanze investigative acquisite e dei riscontri effettuati, è stato contestato il delitto di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti a 12 persone: organizzatori dell’attività illecita sono risultati essere Giovanni Lo Duca che finanziava gli acquisiti e…

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MESSINA Le risultanze investigative acquisite hanno comprovato come il clan mafioso esercitava un controllo capillare del territorio, tanto che qualsiasi iniziativa assunta nel rione era assoggettata al preventivo “placet” di Lo Duca che si proponeva quale soggetto in grado di sostituirsi allo Stato nella gestione delle “vertenze” sul territorio (in una circostanza, per esempio, è emerso come una donna del quartiere si fosse rivolta al Lo Duca per ottenere la liberazione del proprio figlio minorenne che era stato trattenuto contro la sua volontà da un pregiudicato del posto che lo voleva punire per delle offese pubblicate dal ragazzo su Facebook.…

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MESSINA In particolare, le indagini avviate dopo la scarcerazione di Giovanni Lo Duca, tornato in libertà dopo 13 anni di reclusione, trascorsi anche in regime di 41 bis, hanno documentato che questi aveva riassunto le redini dell’organizzazione, proponendosi quale riconosciuto punto di riferimento criminale sul territorio, capace di intervenire autorevolmente nella risoluzione di controversie fra esponenti della locale criminalità.Dopo quasi due anni di intercettazioni e servizi di osservazione, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno documentato come il sodalizio capeggiato da Giovanni Lo Duca operava mediante il sistematico ricorso all’intimidazione e alla violenza, con pestaggi e spedizioni punitive, per affermare la…

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