(AGENPARL) - Roma, 16 Novembre 2025La recente revoca delle sanzioni statunitensi nei confronti di funzionari della Repubblica Srpska rappresenta un cambiamento significativo nella politica di Washington e ha offerto a Banja Luka un’importante opportunità per consolidare la propria posizione sia in Bosnia-Erzegovina che sulla scena internazionale. Lo afferma Aleksandar Vranješ, ambasciatore della Bosnia-Erzegovina in Serbia, sottolineando che il nuovo approccio degli Stati Uniti indica la volontà di non interferire più negli affari interni dei Paesi della regione.
Secondo Vranješ, questa decisione non deve essere interpretata come uno scambio politico, ma come un chiaro segnale di discontinuità rispetto a decenni di pressioni sulla Bosnia-Erzegovina. La Repubblica Srpska, sostiene il diplomatico, ha saputo cogliere questa nuova apertura, contribuendo a creare uno spazio per un dialogo più costruttivo.
Dopo anni di tensioni, Washington sembra ora interessata a promuovere una fase di confronto e comprensione. Vranješ riconosce che le pressioni internazionali hanno gravato per oltre trent’anni sulle dinamiche interne del Paese, ma l’attuale cambiamento di paradigma potrebbe tradursi in benefici concreti per la Repubblica Srpska, purché venga perseguito un percorso di dialogo stabile e coerente.
Il miglioramento delle relazioni è considerato positivo per tutta la Bosnia-Erzegovina. Anche il ministro degli Esteri serbo Marko Đurić ha evidenziato l’importanza di una maggiore cooperazione a livello regionale, ricordando che le grandi potenze considerano i Balcani occidentali come un tutt’uno. Secondo Đurić, lavorare insieme, invece che l’uno contro l’altro, permette di attirare investimenti, innovazione e attenzione politica internazionale, in particolare dagli Stati Uniti.
A confermare il nuovo atteggiamento di Washington è anche la situazione diplomatica: dopo la partenza dell’ex ambasciatore Michael Murphy, noto per le sue frequenti ingerenze negli affari interni della Bosnia-Erzegovina, l’ambasciata statunitense a Sarajevo è attualmente guidata da un incaricato d’affari con un mandato di un anno. Un’ulteriore indicazione, secondo Vranješ, della riduzione dell’interventismo americano nella regione.
La Repubblica Srpska, conclude l’ambasciatore, ha riconosciuto il momento e intende utilizzarlo per avviare un nuovo livello di dialogo che potrebbe contribuire alla stabilità e allo sviluppo dell’intera Bosnia-Erzegovina.
