
Il leader del partito bulgaro “Vazrazhdane”, Kostadin Kostadinov, ha promesso che le proteste di massa contro il governo e l’introduzione dell’euro, iniziate il 13 settembre, sono solo l’inizio di un processo più ampio. In un’intervista alla Radio Nazionale Bulgara, Kostadinov ha dichiarato che l’obiettivo finale è il rovesciamento del governo, che a suo dire è sostenuto da una coalizione che include “Velichye”, MECH e PP-DB.
Critiche all’Europa e al governo
Kostadinov ha criticato aspramente la visita della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, definendola “non invitata” e un “completo fallimento”. Il leader ha sottolineato che il popolo bulgaro ha rispetto di sé e che la protesta è servita a dimostrarlo.
Il leader di “Vazrazhdane” ha inoltre attaccato il governo per la sua gestione degli enti di regolamentazione, definendoli “superflui e persino dannosi”. Ha sostenuto che queste istituzioni servono solo come “rifugio politico per i pensionati” o come strumenti di repressione contro gli oppositori politici, citando come esempi la Commissione per gli Archivi, la Commissione per la Tutela dei Consumatori e quella anticorruzione.
La corruzione e il declino della società
Secondo Kostadinov, l’attuale classe politica sta costando caro a tutta la Bulgaria a causa di un “patto col diavolo” che ha cementato il potere di alcune élite. Ha spiegato che il motivo per cui il suo partito non propone candidati per questi enti è che li considera inutili. Ha espresso preoccupazione per il fatto che la società bulgara stia diventando una “società fallita” in cui i cittadini “non hanno valori” e in cui non contano la competenza o il merito, ma solo l’appartenenza politica.
Commentando la posizione del presidente Rumen Radev, Kostadinov ha notato una “grande incoerenza” tra le sue parole e le sue azioni, suggerendo che la delusione dell’elettorato è uno dei motivi della bassa affluenza alle urne.