
(AGENPARL) – Wed 16 July 2025 Audizioni in Terza Commissione. Presente anche la presidente della Giunta
regionale, Stefania Proietti
(Acs) Perugia, 16 luglio 2025 – La Terza commissione dell’Assemblea
legislativa, presieduta da Luca Simonetti, si è riunita ieri pomeriggio per
un’audizione in merito alla situazione degli istituti penitenziari
dell’Umbria con il Garante regionale delle persone sottoposte a misure
restrittive o limitative della libertà personale, i direttori e i direttori
sanitari degli istituti penitenziari dell’Umbria, i sindacati della polizia
penitenziaria. Alla seduta erano presenti anche la presidente della Giunta
regionale, Stefania Proietti, e Daniela Donetti, direttore regionale Salute e
Welfare.
Hanno partecipato all’audizione, tra gli altri, il segretario regionale del
Sinappe Daniele Rosati, il vice segretario regionale del sindacato autonomo
della polizia penitenziaria Lorenzo Scerna, i rappresentanti della Cisl Fns
dell’Umbria Riccardo Laureti e Gianluca Giamarra, la segretaria generale
della Fp Cgil dell’Umbria Desiré Marchetti, il responsabile sanitario del
carcere di Orvieto Romano Trastelli, il responsabile sanitario del carcere di
Spoleto Simonetta Animarelli.
Dagli interventi è emerso che il sistema carcerario umbro è in forte
difficoltà. Sovraffollamento dei detenuti, carenza negli organici del
personale, mancanza di risorse e il provveditorato unico Toscana-Umbria sono
i problemi principali. In particolare è stato sottolineato che da quando
l’Umbria non ha più avuto una propria autonomia la situazione è
peggiorata notevolmente, con una perdita di risorse, uomini e un aumento
notevole di detenuti problematici. Basti pensare al sovraffollamento:
l’Umbria con soli 4 istituti carcerari ha 330 detenuti oltre il limite
massimo, mentre la Toscana con 14 istituti ha un eccesso di 130 detenuti. Ma
non solo: prima del passaggio con la Toscana il carcere di Capanne aveva una
presenza del 30% di detenuti extracomunitari, poi si è passati al 60%.
C’è stato anche un forte incremento di detenuti psichiatrici, che vanno ad
aumentare il problema già gravoso della presa in carico sanitaria. Senza
dimenticare, hanno fatto notare i sindacati delle polizia penitenziaria, che
si è allargato il divario nell’organico che opera concretamente negli
istituti: ad esempio nel carcere di Sollicciano (Firenze) ci sono 1,2 agenti
ogni detenuto mentre in Umbria si va dallo 0,30 allo 0,60 nei diversi
istituti. Quindi gli agenti sono costretti a fare straordinari in
continuazione, che spesso non vengono neanche pagati per carenza di risorse.
Questo comporta situazioni di stress e un abbassamento della qualità della
vita del personale. Altra questione sollevata è quella di alcune tipologie
di detenuti che rappresentano un problema per la gestione: molti non sono
umbri e non vogliono rimanerci, vengono dalla Toscana e vogliono tornarci,
quindi mettono in atto comportamenti problematici. Servono percorsi di
formazione in carcere, in modo che i detenuti quando escono possano avere
prospettive di lavoro. È stato rimarcata anche come vada superata la
mancanza in Umbria di Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di
sicurezza per persone affette da disturbi mentali) che possano accogliere
detenuti psichiatrici. Infine l’aspetto sanitario: manca personale formato
e un punto cup dedicato per prendere gli appuntamenti per visite
specialistiche. Questo potrebbe evitare anche problemi di ordine e sicurezza.
La presidente della Regione, Stefania Proietti, nel suo intervento ha detto
di aver ricevuto una lettera dal ministero della Giustizia in cui si annuncia
che l’istituzione del nuovo provveditorato dell’amministrazione
penitenziaria dell’Umbria e delle Marche, con sede a Perugia, si
concretizzerà a breve con un apposito decreto ministeriale visto che è già
arrivato il nulla osta dei ministeri dell’Economia e della Funzione
pubblica. La presidente Proietti ha sottolineato come sia stato un errore,
nel 2017, mettere insieme i due provveditorati, tra l’altro con una regione
molto più grande. Per questo, fin dal suo insediamento, la Giunta ha chiesto
con forza l’attuazione del nuovo provveditorato che è stato istituito
nell’ottobre scorso. L’Esecutivo regionale da marzo ha scritto 3 lettere
al ministero di Giustizia prima di avere questa attesa risposta, arrivata
lunedì scorso. Nelle sollecitazioni la Regione denunciava la situazione
unica in Italia dell’Umbria, che ha una popolazione carceraria almeno il
doppio del resto del Paese. Questo per effetto del provveditorato unico con
la Toscana e anche perché l’Umbria ha istituti di detenzione con molteplici
caratteristiche, come il 41 bis. Questo fa sì che la maggior parte della
popolazione carceraria non sia umbra. Ma la Regione ha una spesa sanitaria in
carcere di circa 12-13 milioni di euro l’anno. Spesa che grava sul fondo
sanitario regionale, anche se molti detenuti provengono da altre regioni
d’Italia. Ma non è possibile chiedere la restituzione della mobilità
attiva sanitaria. Una particolarità solo umbra. Per questo la Giunta ha
chiesto aiuto al Governo. La Presidente ha anche sottolineato come si stia
lavorando per superare la mancanza di una Rems in Umbria, con un comune umbro
che si è già reso disponibile per averla nel suo territorio. Nel frattempo
l’Esecutivo regionale sta chiedendo con forza l’aiuto della Toscana fin
tanto che il provveditorato non venga diviso: loro hanno Rems e non possono
scaricare i detenuti psichiatrici sulla nostra regione. Avere un unico
provveditorato unico con la Toscana ha messo in crisi l’Umbria anche sotto
altri aspetti: è stato ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro per
percorsi professionalizzanti in carcere. Ma la burocrazia ha fatto sì che le
risorse siano andate a finire in Toscana. Solo la buona volontà del
presidente Giani ha consentito di avere in Umbria il 50% del finanziamento.
Questa è una situazione che così non può reggere. La presidente Proietti
ha assicurato l’impegno della Giunta su questi temi, a partire dalla
richiesta di immediatezza di attuazione del decreto ministeriale per
l’istituzione del nuovo provveditorato. DMB/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80510