
(AGENPARL) – Tue 15 July 2025 Presentazione di ‘Rinascenza’, la stagione 2025-26 del Teatro Kismet di Bari. Direzione artistica di Teresa Ludovico e Gianni Forte. 22 Spettacoli da ottobre ad aprile. Produzioni nazionali e internazionali, debutti, grandi artisti
Importanti produzioni nazionali e internazionali, spettacoli che si interrogano sul senso del presente, scandagliano l’eredità del passato, e che fanno i conti con le relazioni e i limiti dell’uomo. È la Rinascenza del Teatro Kismet di Bari: 13 spettacoli compongono la Stagione serale 2025.26 e 9 quella per le famiglie, per il primo anno con la co-direzione artistica di Teresa Ludovico e Gianni Forte per Teatri di Bari, riconfermato Teatro delle città di rilevante interesse culturale per il triennio 2025-2027.
Un programma che da ottobre ad aprile propone importanti registi e interpreti, tra i quali Emma Dante, Lino Guanciale, Gianmarco Saurino, Michele Sinisi, Antonio Rezza, Flavia Mastrella, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, trasposizioni teatrali – come quella del romanzo dello scrittore Nicola Lagioia e del saggio dello psicoanalista Vittorio Lingiardi – e le nuove coproduzioni di Teatri di Bari.
La nomina di Gianni Forte a direttore artistico inter/nazionale di Teatri di Bari punta a offrire nuovo slancio alle programmazioni con uno sguardo più ampio, che leghi il territorio pugliese a una ricerca artistica fuori dai confini nazionali. “Un’opportunità per tracciare traiettorie insolite – spiega – recuperando al contempo il prezioso patrimonio del passato e lasciando spazio all’inaspettato, aprendo cammini fertili di crescita”. E non a caso ad aprire la stagione è una produzione internazionale, l’evocativo spettacolo della Compagnia La Veronal di Barcellona: Totentanz. Morgen ist die frage. Attraverso il linguaggio della danza e la regia di uno dei più visionari artisti della scena contemporanea, lo spagnolo Marcos Morau, si rivisita un rituale che affonda le radici nella tradizione medioevale. Una performance dove la danza della morte, antenata di ogni rave, come una seduta spiritica euforica e catartica che celebra la fragilità della vita, ci porta a interrogarci su chi siamo e dove stiamo andando.
La visione di Gianni Forte unisce due spettacoli in stagione. Corpo, umano, dall’omonimo saggio di Vittorio Lingiardi, pubblicato da Einaudi, è un reading musicale che analizza il corpo umano attraverso una prospettiva estranea, riportandolo con sensibilità al centro della scena e ci rivela gli organi che lo compongono, dal fegato al cervello, dagli occhi al cuore, con la voce della scienza e del mito, dell’arte e della letteratura. A scandagliare le insondabili profondità dell’animo umano è Schegge di memoria disordinata a inchiostro policromo, pièce diretta da Fausto Cabra per il Teatro Franco Parenti, che trae ispirazione dal caso Billy Milligan, che scosse profondamente l’America degli anni ‘70. Riconosciuto colpevole di aver rapito e violentato tre ragazze, Milligan fu poi assolto per infermità mentale, essendo affetto da disturbo di personalità multipla: in lui ne coabitavano addirittura 24.
Una Rinascenza che non può prescindere dal ritrovare figure che hanno contribuito a rendere grande la storia del Kismet. Flavia Mastrella e Antonio Rezza portano a Bari il loro nuovo spettacolo Metadietro, continuamente in bilico tra dimensione umana e crudeltà tecnologica. Atteso il ritorno di Emma Dante, regista, attrice e drammaturga che spazia tra teatro, cinema, lirica e letteratura con il suo stile diretto, potente, provocatorio e visionario. Firma stavolta L’angelo del focolare, indagine della condizione femminile che ci conduce nei meandri del contesto familiare e nell’atroce ritualità di un femminicidio. Una donna, uccisa dal marito, continua a vivere: come un angelo del focolare imprigionato, non può sottrarsi a un destino di morte e di abusi.
Le nuove coproduzioni Teatri di Bari accolgono la lezione dei grandi maestri del passato per ricevere nuova linfa vitale e valorizzare nuovi talenti teatrali del territorio. È tratto dal celebre radiodramma scritto nel 1961 dal drammaturgo svizzero Friedrich Dürrenmatt, La panne, che ritroviamo al suo debutto pugliese nell’adattamento diretto da Alessandro Maggi con la traduzione di Eugenio Bernardi. Nando Paone, Giacinto Palmarini e Augusto Masiello danno vita a un racconto che affronta un tema capitale, quello della verità, in un processo/gioco che vede sul banco degli imputati un agente di commercio, accusato di un omicidio che si ritroverà a confessare pur non avendolo mai commesso.
La Compagnia Carrozzeria Orfeo torna sul palco del Kismet con l’esclusiva pugliese di Misurare il salto delle rane, nuova indagine poetica e tragicomica sulla condizione umana, appena presentata al Campania Teatro Festival. Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti dirigono una dark comedy ambientata in un piccolo paese di pescatori tra gli anni ’80 e ’90. Protagoniste sono tre donne di diverse generazioni unite da un tragico lutto avvenuto vent’anni prima, ancora avvolto in un’aura di mistero.
Dalla scrittura intensa di Nicola Lagioia a uno spettacolo che accompagna il pubblico in una discesa all’inferno della moralità umana. Liberamente ispirato all’omonimo romanzo edito da Einaudi, La città dei vivi (debutto regionale), nuova creazione della regista e digital artist Ivonne Capece e della visual artist Micol Vighi, interroga il confine tra narrazione e realtà, esigenza artistica e ossessione esistenziale. Non è solo la cronaca di un delitto, ma il riflesso di un’autopsia interiore. Roma, con il suo caos, l’indifferenza e la magnificenza, non è uno sfondo ma una forza che modella il dolore e la scrittura. L’attrice e regista pugliese Caterina Filograno, come un’antropologa dello spazio privato e domestico, in Anche in casa si possono provare emozioni forti indaga la genealogia emotiva della sua famiglia, tra destino, scelte e possibilità evolutive. Con lei in scena Francesca Porrini, Maria Grazia Sughi, Simona Senzacqua e Petra Valentini.
Lino Guanciale e Gianmarco Saurino danno voce e corpo allo spettacolo Flusso, la prima nazionale con la regia dello stesso Guanciale. Christian Di Furia è l’autore del monologo per due attori che ha ricevuto la menzione speciale “Franco Quadri” al 56° Premio Riccione per il Teatro. Due attori, ma un solo personaggio: l’uomo è il bambino che è stato e quello che è ancora. Entrambi vivono in una camera, una stanza vera e inventata, un luogo reale come le navi e i vascelli dei grandi romanzi. Un racconto che si articola in parole che sciabordano come in una tempesta, fino a strabordare e a cadere tra le pagine di romanzi classici e avventure paradigmatiche.
Linguaggi diversi si incontrano per dare nuove forme alla narrazione. La danza contemporanea, il teatro fisico, le scenografie trasformative sono al centro di un racconto scenico potente, evocativo e visionario: Giulietta e Romeo. Il corpo di Shakespeare. Un manifesto poetico, una sintesi del linguaggio scenico del regista Michelangelo Campanale, della trama coreografica di Vito Leone Cassano e della fisicità degli interpreti della Compagnia Eleina D.
Personaggio nato come satira della borghesia seicentesca francese, Tartufo è diventato un simbolo, il truffatore per antonomasia capace di attraversare ogni epoca, rimanendo sempre incredibilmente attuale. Michele Sinisi si confronta ancora una volta con un classico, questa volta di Molière, muovendosi all’interno di una commedia che, dietro le sfumature farsesche, cela un lato oscuro, dato dall’ambiguità di un protagonista sinistro, misterioso.
A un celebre spettacolo del drammaturgo francese si ispira anche una storica produzione Teatri di Bari/Kismet: Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire, con la regia di Teresa Ludovico. In una casa del sud, Augusto Masiello e Marco Manchisi tornano a dare vita al comico contrasto tra il malato immaginario e la servetta della casa.
La programmazione 2025.26 guarda alle nuove generazioni con la Stagione Famiglie a teatro: spettacoli che spaziano dalle trasposizioni di celebri fiabe e racconti popolari (Cappuccetto rosso, Come il brutto anatroccolo, Arlecchino, Hamelin), storie di amicizia e terre selvagge (Toc toc, la nuova coproduzione Teatri di Bari Fare un fuoco), culture in migrazione (C’era una volta l’africa), a indagini tra passato e moderno (Anima caprae et lupus, K(-a-)o/faccine).
La Stagione Rinascenza è organizzata da Teatri di Bari con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Bari.
Si rinnovano le collaborazioni con l’associazione Amiki del Teatro Kismet, che garantisce agli iscritti vantaggi e servizi esclusivi, e con l’associazione culturale Un panda sulla luna, che cura il book corner nel foyer.
“La nuova stagione del Kismet, sotto la direzione artistica di Gianni Forte e Teresa Ludovico, conferma il ruolo centrale che Teatri di Bari svolge nel panorama culturale regionale e nazionale – dichiara l’assessore alla Cultura della Regione Puglia, Viviana Matrangola – In un momento nel quale il sistema dello spettacolo dal vivo fatica a sostenere le esperienze più innovative e coraggiose, il Kismet sceglie di rilanciare, proponendo una stagione che accentua il suo carattere sperimentale e mette al centro le relazioni, le differenze e l’ascolto. Tutto questo fa di ‘Rinascenza’ una proposta coraggiosa che la Regione Puglia sostiene perché crede nel teatro di qualità e nella sua capacità di offrire al pubblico un’occasione di crescita culturale e di trasformazione personale”.
“Non poteva esserci titolo più ‘azzeccato’ per la stagione 2025/2026 dei Teatri di Bari: ‘Rinascenza’ – ricorda il direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia, Aldo Patruno – Con una assoluta novità alla Direzione artistica internazionale: Gianni Forte, un talento assoluto della nostra Terra, che ha scelto di tornare e restituire un pezzo di quello straordinario Talento alla sua Puglia. Una rappresentazione plastica della strategia regionale ‘Mare a sinistra’ che punta alla (ri)attrazione dei Talenti, quale condizione vitale per il futuro della Puglia e del Mezzogiorno. Ma Gianni Forte, insieme a Teresa Ludovico, sono nel contempo la materializzazione dell’altro asse strategico delle politiche culturali regionali, incentrato sul binomio virtuoso tra “Radici e Ali”, tra Passato e Futuro, Tradizione e Innovazione, Memoria e Progresso. Perché – come scrivono Ludovico e Forte nella introduzione alla nuova stagione – ‘Rinascere non è tornare indietro. È guardare avanti con occhi nuovi’.”