
(AGENPARL) – Sat 12 July 2025 INFORMAZIONE ISTITUZIONALE
E OPEN GOVERNMENT
Ufficio Stampa
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12/7/2025
GLI APPUNTAMENTI DI TRIESTE ESTATE AI GIARDINI DEI MUSEI
WINCKELMANN E SARTORIO E IN PIAZZA VERDI DAL 15 AL 17 LUGLIO
Per l’apertura della nota rassegna Archeologia di sera, nel Giardino del Museo
d’Antichità “J.J. Winckelmann” – che raccoglie dall’Ottocento il materiale antico
della storia della città e in seguito si è arricchito di reperti di diverse civiltà e che,
nel Giardino del Capitano, conserva sculture, lapidi e iscrizioni di epoca medioevalemoderna – la professoressa Emanuela Murgia dell’Università di Trieste
terrà, martedì 15 luglio, alle ore 20.30, una conferenza aperta a tutti gli interessati
sulla “Pittura parietale di età romana a Trieste e in regione” e al termine del suo
intervento il terzetto strumentale “Lumen Harmonicum” di Trieste proporrà
l’esecuzione di una serie di brani in collegamento con il tema della serata: un
componimento realizzato appositamente e alcune riproposizioni di brani popolare.
Doppio appuntamento al Giardino del Museo Sartorio, sempre martedì 15
luglio, alle ore 21.00, con il Festival TriesteLovesJazz, giunto alla terza settimana di
concerti. Si inizia con Pasquale Mirra, “Moderatamente solo”, considerato uno dei
vibrafonisti più interessanti della scena nazionale e internazionale. Ha studiato al
Conservatorio di Salerno e si è laureato al Conservatorio Statale di Bologna.
Collabora con grandi improvvisatori della scena mondiale, tra i quali: Michel Portal,
Fred Frith, Nicole Mitchell, Lansinè Kouyatè, Aziz Sahmaoui, Tristan Honinger, Ernst
Rijseger, Rob Mazurek, Ballakè Sissoko, Buch Morris, Jeff Parker, Micheal Blake,
Fabrizio Puglisi, Paolo Angeli, Gianluca Petrella, Domenico Caliri. Dal 2008 opera
stabilmente con il noto percussionista americano Hamid Drake con il quale suona in
diversi progetti, partecipando a numerosi festival in America e in Europa.
Segue il concerto di un gruppo di manipolatori del jazz, Flavio Davanzo 5et ft.
Mauro Ottolini, costituito per rendere omaggio al celebre Huddie Ledbetter (Lead
Belly), connettendo così le radici del jazz con la contemporaneità. Leader del progetto
è il trombettista triestino Flavio Davanzo, che nel corso degli anni ha avuto modo di
suonare con maestri del jazz come Tony Scott, Kenny Wheeler, John Taylor, Enrico
Rava, Giancarlo Schiaffini, Glauco Venier, Diana Torto, Enzo Favata e molti altri
ancora. Accanto a lui, altri musicisti della regione, nomi importanti della scena
jazzistica, non solo nazionale, Daniele D’Agaro, Giovanni Maier. Mauro Ottolini trombone, Flavio Davanzo – tromba, Daniele D’Agaro – clarinetto sax, Giovanni
Maier – basso, U.T. Gandhi – batteria.
Una “Serata futurista” proposta dal Musica Libera Festival apre gli eventi
di mercoledì 16 luglio, alle 21.00, al Giardino del Museo Sartorio, con musica, film,
cibo: concerto di Davide Casali clarinetto, Luisa Franco Flauto, Andrea
Massaria chitarra ed effetti. Cortometraggi di Eggeling, Richter, Clair, Leger.
La Maxmaber Orkestar ritorna in piazza Verdi – sempre mercoledì 16 luglio, con
inizio alle 21.00 – per presentare a distanza di 11 anni la sua ultima produzione
discografica “Miš Maš”, lavoro che rappresenta una sintesi delle sonorità e della
ricerca musicale negli oltre vent’anni di vita della band e del suo vagabondare
attraverso l’Italia e l’Europa: dalla Sicilia al Mare del Nord, dalla Spagna ai Balcani.
Klezmer, vecchie canzoni italiane e jugoslave, musiche popolari e sonorità balcaniche
si intrecciano in un sound raffinato, allegro e malinconico allo stesso tempo.
Giovedì 17 luglio, alle 21.00, al Giardino del Museo Winckelmann, va in scena
“L’Intervista col Passato”, un format interattivo che catapulta il pubblico nel cuore
dei misteri storici, casi risolti e irrisolti. Attraverso interviste immaginarie con i
protagonisti del passato, offre un’esperienza che stimola l’interesse verso la storia.
Guidati dal presentatore di questo moderno tribunale, i membri del pubblico
analizzano le testimonianze, riflettono sugli approfondimenti degli inviati e infine
votano l’ipotesi più plausibile, con l’obiettivo di riscrivere la storia con gli occhi della
modernità.
Il caso analizzato in questa puntata è l’enigmatico omicidio di Johann Joachim
Winckelmann, avvenuto l’8 giugno 1768 a Trieste. Il format combina
intrattenimento, storia e interattività permettendo al pubblico di diventare detective
del passato.
Al Giardino del Museo Sartorio, ancora giovedì 17 luglio, alle 21.00, per
il TriesteLovesJazz, concerto del Trio Osaki “In quell’angolo della strada”. La
spiccata personalità creativa, l’inventiva e la carica improvvisativa degli eclettici
protagonisti, danno vita a questo trio di caratura internazionale, capace di coniugare
ricerca sonora ed estro, conoscenza delle tradizioni e utilizzo di strumenti ancestrali
come conchiglie, ottoni, fisarmonica e chitarra con la sperimentazione e la sintesi dei
nuovi linguaggi musicali, in un’avventura melodica e coinvolgente, che ripercorre
quasi un secolo di storia del jazz. “In quell’angolo della strada” risuonano tradizione
italiana, blues, gipsy, rumbe esotiche, melodie e canzoni di Ellington, Fats Waller,
Amalia Rodriguez, Tom Waits e Don Cherry, Nino Rota e… molte composizioni
originali dello stesso Ottolini. Il tutto condito da costante interplay, da una
improvvisazione creativa e forti suggestioni della musica contemporanea. Mauro
Ottolini – trombone, tromba bassa, conchiglie, Thomas Sinigaglia – fisarmonica,
looper, Marco Bianchi – chitarra.
In caso di maltempo o di allerta meteo dichiarata, gli eventi saranno annullati,
spostati o posticipati: si consiglia di verificare le informazioni, sempre aggiornate, sui
canali social e digitali del Comune di Trieste.
La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle
Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle
Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del
Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste
Convention & Visitors Bureau.
Per informazioni: https://www.triestestate.it/
Il Museo d’Antichità “J. J. Winkelmann”
Il Museo ha avuto origine nell’Ottocento con l’intento di raccogliere il materiale
antico della storia della città e in seguito si è arricchito con donazioni private di
reperti di diverse civiltà.
Nell’annesso Orto Lapidario, che custodisce epigrafi, monumenti e sculture di epoca
romana, si visita il tempietto neoclassico con il monumento a Winckelmann.
L’edificio del Museo si affaccia sul Giardino del Capitano, che conserva sculture,
lapidi ed iscrizioni di epoca medioevale-moderna.
Nel Museo sono esposti al pianoterra la Collezione Egizia, accanto ai materiali
archeologici del periodo romano dal territorio tergestino e aquileiese: suddiviso
in Sala della scultura e in sala romana, ma anche nell’Atrio dove sono i sarcofagi
figurati di produzione attica.
Al primo piano si svolge il percorso nella preistoria e protostoria del Carso
triestino, nell’Istria orientale a San Canziano del Timavo e nell’isontino.
Al secondo piano le nuove sale quelle riservate ai vasi greci, ove si possono
ammirare esemplari corinzi, attici, apuli ed etruschi, soprattutto della collezione
Fontana Sartorio, accanto ai materiali provenienti dall’isola di Cipro e da Taranto.
Una sala è dedicata al pezzo più importante: il rhyton d’argento a testa di cerbiatto
del 400 a.C. Si possono ammirare inoltre le vetrine dedicate alla Scrittura
nell’Antichità. La donazione, avvenuta nel 2002, di un significativo nucleo di
ceramica maya da El Salvador ha permesso infine di allestire la sala maya “Cesare
Fabietti”, che inserisce nel percorso archeologico uno sguardo sulle civiltà
precolombiane del Centro America.
COMTS