
(AGENPARL) – Wed 02 July 2025 Presidenza del Consiglio dei Ministri
Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
COMUNICATO STAMPA
SISMA 2016: SCATTO IN AVANTI DELLA RICOSTRUZIONE PUBBLICA, CORRE LA PRIVATA
SEGNALI POSITIVI PER IL CRATERE ANCHE SUL FRONTE DEL PIL E DELL’OCCUPAZIONE
Presentato a Roma dal Commissario Straordinario Guido Castelli il Rapporto ricostruzione a maggio
2025. Quest’anno verranno aperti 1200 cantieri della ricostruzione pubblica, un terzo del totale. Nella
ricostruzione privata le liquidazioni per i contributi concessi raggiunge quota 6,1 miliardi.
ROMA, 2 lug –Nei primi cinque mesi del 2025 la ricostruzione privata fa segnare un +22% rispetto allo
stesso periodo del 2024 e, al 31 maggio 2025, le liquidazioni per i contributi concessi hanno raggiunto
quota 6,1 miliardi di euro: +37,41% rispetto all’anno precedente. Il 60% di queste liquidazioni è avvenuto
dal 2023 ad oggi. Sul fronte della ricostruzione pubblica, invece, su un totale di 3.542 interventi
programmati, saranno avviati 1.200 nuovi cantieri nell’anno in corso, di cui oltre 400 già avviati nei primi
4 mesi dell’anno. Inoltre, più del 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le
procedure per affidamento dei lavori. Non solo ricostruzione, ma anche riparazione economica e sociale.
Un’indagine del Cresme nei territori delle quattro regioni interessate dal programma stima che, anche
grazie alle risorse messe in campo Programma Next Appennino, il Pil crescerà complessivamente di oltre
3,8 miliardi di euro e che l’occupazione vedrà un incremento cumulato di oltre 18.000 unità.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, aggiornato ai primi
cinque mesi del 2025, presentato questa mattina a Roma presso la Sala Montecitorio di Palazzo Wedekind.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il Commissario Straordinario per la Riparazione e la
Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli, il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, gli
assessori alle aree interne della Regione Umbria, Simona Meloni, alla Ricostruzione della Regione Lazio,
Manuela Rinaldi e ai Lavori Pubblici e Infrastrutture della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis.
Il Commissario Guido Castelli ha dichiarato: “Quelli contenuti nel Rapporto sono dati che evidenziano come
il lavoro fin qui svolto stia dando luogo a risultati concreti e che la strategia che abbiamo adottato, grazie
alla piena collaborazione delle Regioni e al sostegno del Governo, vada nella direzione che tutti
auspicavamo. I segnali che giungono sul fronte della crescita economica e dell’occupazione sono molto
incoraggianti e di vitale importanza, dal momento che il rilancio economico è una componente essenziale
per contrastare il fenomeno di quello spopolamento che colpisce le nostre comunità da lungo tempo. Il
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Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
declino dei nostri territori non è inevitabile e, anzi, la loro rinascita, attraverso un nuovo sviluppo fondato
sulla sicurezza e la sostenibilità, nel pieno rispetto dei principi di legalità, è possibile. Invertire la tendenza
si può e lo stiamo dimostrando qui, nel Laboratorio Appennino centrale dove, grazie anche alla
digitalizzazione e all’innovazione tecnologica, stiamo realizzando un modello basato su buone prassi che
possono rappresentare un punto di riferimento anche per altre aree dell’Appennino. Ciò premesso, siamo
consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare e che nessuna distrazione è possibile. Dobbiamo insistere
e continuare ad accelerare con l’obiettivo primario di riportare nelle loro case e alla normalità le tante
persone che ancora non sono rientrate nelle loro abitazioni e contrastare lo spopolamento. Gli obiettivi da
portare a termine sono ancora molti e complessi, ma l’unità di intenti che si è consolidata in questi anni è
la migliore premessa per affrontare le sfide che ci attendono”.
Ricostruzione privata. L’accelerazione rilevata nella ricostruzione privata negli ultimi due anni ha
riscontrato una progressione costante, segnalata soprattutto dagli incrementi dei pagamenti
erogati da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) verso le imprese che operano nei cantieri. Nel 2023 le
erogazioni CDP sono balzate di +37% sul 2022; nel 2024 il ritmo è ulteriormente incrementato con
un +24% rispetto al 2023 e, i primi cinque mesi del 2025, segnano un ulteriore +22% rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente.
Il buon andamento della ricotruzione privata si riflette nei dati della Cassa Depositi e Prestiti, che
gestisce il plafond Sisma Centro Italia, fornendo alle banche convenzionate del territorio la
provvista dei fondi da erogare sulla base dello stato di avanzamento dei lavori. Al 31 maggio 2025 i
contributi concessi in seguito all’approvazione delle pratiche hanno raggiunto 10,77 miliardi di
euro, con liquidazioni che superano i 6,1 miliardi (dato di Cassa depositi e prestiti), segnando un
+37,41% il valore erogato al 31 maggio 2024 (4,49 miliardi): il 60% di queste liquidazioni è avvenuto
dal 2023 a oggi.
Un altro segnale incoraggiante proviene dai territori più colpiti e dagli interventi per danni gravi. Le
Richieste di Contributo (RCR) per danni gravi sono salite a 18.391, con un incremento di oltre 2700
domande rispetto allo scorso anno; di queste, oltre 1400 provengono dai Comuni più colpiti, a
conferma che le misure di semplificazione e di accompagnamento stanno funzionando. Anche sul
terreno operativo la risposta è robusta: nell’ultimo anno sono stati chiusi 944 cantieri per danni
gravi e 638 cantieri per danni lievi, per un totale di oltre 1500 cantieri. Al netto dei lavori che devono
ancora partire, i cantieri già conclusi sono 12.737 e quelli in corso sono 8.694. Al 31 maggio 2025 le
Richieste di Contributo presentate sono arrivate a 34.148 (per un valore di oltre 15,8 miliardi di
euro) con un incremento rispetto all’anno scorso vicino al 10%. Nel dettaglio nelle Marche al 31
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maggio 2025 sono pervenute 19.315 domande (per un importo richiesto di quasi 10,5 miliardi), in
Abruzzo 6.063 (1,38 miliardi), in Umbria 5.182 (1, 91 miliardi), nel Lazio 3.588 (2,12 miliardi).
Ricostruzione pubblica. Anche la ricostruzione pubblica sta segnando una vivacità imparagonabile
al passato. Nei primi 4 mesi dell’anno avviati già 439 cantieri. Nel corso dell’anno si stima che
saranno avviati 1.200 nuovi cantieri, un terzo degli interventi finanziati sull’intera ricostruzione
pubblica. Nel suo complesso la programmazione pubblica della ricostruzione post-sisma 2016
comprende 3.542 interventi per un valore di investimento di oltre 4,6 miliardi di euro.
Il 98% delle opere programmate, sia nella programmazione ordinaria che speciale, risulta avviato
con almeno la nomina del Responsabile Unico della Procedura. Solo il 2% degli interventi risulta
non ancora avviato, a fronte del 5% registrato nel 2024 e di un ben più rilevante 33% nel 2023. Oltre
il 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure per affidamento
dei lavori. Cresce anche il numero dei cantieri aperti, salendo al 18,2% e un importante passo in
avanti rispetto al 2023 si evidenzia nei lavori conclusi, salendo al 16,2%.
Emergenza abitativa. Sono 1.340 i nuclei familiari rientrati nelle loro abitazioni nel corso dell’ultimo
anno. Negli ultimi tre anni sono più di 4 mila quelli che hanno ritrovato la propria dimora abituale
(un terzo dei nuclei iniziali) dal momento che nel 2025 corrispondono a 10.067 nuclei, mentre nel
2022 erano 14.211. Tuttavia, nei 138 Comuni del cratere ci sono ancora 10mila nuclei familiari, per
un totale di poco più di 20mila persone, in attesa di sistemazione definitiva.
Edifici di culto. La ricostruzione degli edifici di culto dell’Appennino centrale rappresenta un
capitolo particolarmente importante e delicato perché va a intrecciarsi non solo con la ricostruzione
di edifici di particolare pregio culturale, storico e architettonico, ma intercetta l’esigenza spirituale
e identitaria delle comunità colpite. Gli edifici di culto, sia pubblici che privati, danneggiati dalla
sequenza sismica del 2016-2017 sono stati 2.456. Tra questi – con esclusione delle chiese di
proprietà pubblica – ammontano a un totale di 1221 per un importo complessivo di circa 737,8
milioni di euro. Solo nell’ultimo biennio, e considerando solo i primi quattro mesi del 2025 sono
stati approvati 121 interventi, pari al 50% del totale dei progetti definiti in conferenza permanente.
Riparazione economica e sociale: il Contrasto allo spopolamento
La ricostruzione degli edifici nel più grande cantiere edile d’Europa – 8 mila kmq di superficie per
28 miliardi di euro di danni da ripristinare – diventa un imponente mezzo per un fine più ampio e
complesso; contrastare tre crisi che si sono sommate in tempi e modi diversi: la crisi sismica, la crisi
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Il Commissario Straordinario del Governo per la riparazione, la ricostruzione, l’assistenza
alla popolazione e la ripresa economica dei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria
interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016
climatica e la crisi demografica che precede e drammatizza le altre due. Nell’ultimo secolo abbiamo
assistito a un progressivo indebolimento di un’area – quella del sisma 2016-2017 – in cui, 100 anni
fa, si contavano circa 4500 insediamenti abitati che ora si sono sensibilmente ridotti. Questa
tendenza ha modificato la struttura territoriale che oggi presenta il 70 % di superficie boscata, il
25% di superficie adibita ad attività agricole o zootecniche e il 5% di superficie urbanizzata. Fino agli
anni Cinquanta questo rapporto era invertito: 70% di superficie agricola e pastorale, 25% di
superfici boscate. In questo contesto la coesistenza dell’uomo con la natura, attraverso un rapporto
armonico ed equilibrato, è di vitale importanza dal momento che l’abbandono del suolo ha
determinato un inselvatichimento del territorio. L’avanzata di un bosco non governato, ricco di
sterpaglie e non ancora di alberi di alto fusto, in presenza della crisi climatica in atto sta rendendo
più fragile il territorio. In caso di evento avverso l’assenza delle attività umane di regimazione delle
acque e di presidio idraulico aumenta i rischi connessi a smottamenti e frane. Tutto ciò in una realtà
nazionale già molto esposta a rischio idrogeologico: in Italia si registrano due terzi delle frane attive