
(AGENPARL) – Mon 30 June 2025 **Tra la Tosca “ubiqua” e summer school sul suono, torna Collinarea
Festival**
Dall’11 luglio, la ventisettesima edizione della rassegna multidisciplinare
che trasforma il borgo di Lari in città spettacolo. Anche quest’anno farà
tappa al Parco fluviale La Rotta di Pontedera.
Nardini: “Appuntamento di valenza nazionale e internazionale”
/Scritto da Redazione, lunedì 30 giugno 2025/
Il borgo di Lari si trasforma in una città spettacolo per la
ventisettesima edizione di Collinarea Festival, la rassegna culturale
legata al suono, alla musica e alle nuove tecnologie, con uno sguardo al
teatro, alla danza e al circo contemporaneo.
La manifestazione, che si terrà dal’11 luglio al 2 agosto prossimi, è
stata presentata questa mattina nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi
Sacrati dall’assessora Alessandra Nardini, i direttori artistici di
Collinarea Festival Loris Seghizzi e Mirco Mencacci, l’assessore alla
cultura di Pontedera (Pi) Francesco Mori, il responsabile territoriale
Confcommercio Provincia di Pisa Luca Favilli, e in video collegamento
l’assessora alla cultura di Casciana Terme – Lari (Pi) Alessandra Dal
Canto.
Tre le macro aree, a partire dalla sezione multidisciplinare: arti
performative, spettacoli e performance di musica, teatro, danza (dal 11 al
26 luglio); la sezione dedicata al Suono (dall’18 al 20 luglio), tre giorni
dedicati alla Sezione Suono, dove la programmazione serale incornicia la
prima edizione del Collinarea Phd Summer School – la percezione sonora
attraverso tutti i sensi; Connessioni, con la realizzazione dell’opera
ubiqua Tosca d’essai (1 e 2 agosto). Come nel 2024 la rassegna farà tappa
oltre che nello splendido borgo di Lari, nella suggestiva location del
Parco fluviale di La Rotta, frazione del Comune di Pontedera.
Il Festival parlerà come sempre a un pubblico eterogeneo, secondo un’idea
di multidisciplinarietà nella sua più ampia accezione, evidenziata dal
sottotitolo dell’edizione 2025 “La Scena Contemporanea”. Avranno grande
rilevanza i laboratori e i momenti formativi di interesse nazionale e
internazionale, che coinvolgeranno studenti, dottorandi, operatori,
scienziati e gli abitanti del territorio, attraverso azioni e percorsi a
loro specificamente dedicati.
La comunità artistica, che a Lari si è formata ed è cresciuta rendendo
ogni progetto dinamico e condiviso, accoglierà il pubblico con una
proposta di spettacolo dal vivo rinnovata e coinvolgente, con nuove
esperienze sensoriali. Sarà possibile, infatti, scoprire la storia e i
suoni del borgo, inquadrando i QR code che si incontreranno in paese con
narrazioni e musiche dedicate al festival e al territorio. Ci si potrà
inoltre rilassare con un aperitivo al tramonto e una cena al ristorante o
da asporto, provando i piatti pensati per Collinarea nei locali aderenti
all’iniziativa promossa in sinergia con Confcommercio.
SEZIONE ARTE E SPETTACOLO (dal 11 al 26 luglio)
È la sezione dedicata all’espressione più “pura”: arti performative,
spettacoli e performance di musica, teatro, danza. 30 spettacoli, 17
compagnie ospitate, di cui 5 estere; 5 produzioni, 1 coproduzioni; 11 tra
prime e anteprime nazionali di musica, teatro, danza e circo contemporaneo.
Si va dalla nuova produzione basata sul suono del noto Circo Contemporaneo
El Grito al giovanissimo mandolinista Federico Maddaluno accompagnato
dall’arpa di Tosca Tavaniello; dalla pluripremiata compagnia teatrale
Carrozzeria Orfeo all’emergente musicista Lorenzo Pellegrini (Handlogic),
dalla produzione teatrale di “Piena di grazia” composta da quattro
artiste under 25, al conosciutissimo e internazionale mix tra teatro e
musica del Duo Baldo; passando per il progetto musicale under 35 de “La
ladra e i giocolieri” e la performance tra suono e voce di Erio. E ancora
il ritorno alla scena di Simone Perinelli (ex Leviedelfool) e la danza che
vede un ospite internazionale under 35 quale Domokos Kovács, ma anche
Associazione Nina Danza, o la compagnia francese CIE Kimera. E ancora la
musica ricercata di Isaac Fernández e Alba Escalon (Spagna) e Martin Zels
(Austria), l’orchestra di Opera Musica, i Teatri d’Imbarco, Sauvage Rule,
la produzione di Mister Tamburino (Carlo De Toni e Giovanni Bracci
nell’omaggio a Franco Battiato), le altre due produzioni che vedono in
scena Eros Carpita in due esperimenti tra il reale e il virtuale, fra
teatro, musica, suono e video. La chiusura del Festival è affidata all’
“Opera Ubiqua” messa in scena con Connessioni “Tosca – d’essai”
(titolo provvisorio) che vede coinvolti oltre settanta artisti, con
un’orchestra a pieno organico, una band rock/pop di sei elementi, dieci
attori e circa altrettanti tecnici nei comparti musica, teatro, video.
SEZIONE SUONO (dal 18 al 20 luglio)
Dal 2022, da una proposta di Mirco Mencacci, è nata all’interno del
festival la sezione divulgativa dedicata a “Suono, Rumore e
Vibrazione”: una piattaforma annuale di incontro e condivisione tra i
settori che si relazionano direttamente o indirettamente a suono, rumore e
vibrazione. Il progetto, oltre a proporre performance e concerti, gode
della collaborazione di varie università nazionali e internazionali e vede
la presenza di ricercatori e scienziati da tutto il mondo con incontri che
si svolgono durante tre giornate del festival, pensati in modo inclusivo
attraverso un linguaggio capace di arrivare a tutti. Conclude la sezione
una tavola rotonda, aperta a tutti, con il tema “L’udito è il senso che
usiamo di più?”, alla quale partecipano il pubblico e gli esperti
intervenuti nelle tre giornate. La programmazione di spettacoli della
sezione dedicata al Suono prevede la quarta edizione del premio “Sonic
Award”, fin qui vinto da Giovanni Sollima, Giovanni Baglioni e Rachele
Andrioli. Il tutto valorizzato ancor di più quest’anno dalla prima
edizione del Collinarea Phd Summer School – la percezione sonora attraverso
tutti i sensi.
SEZIONE CONNESSIONI – Tosca è l’opera ubiqua del 2025
Dal 2020 Sartoria Caronte e Collinarea Festival si sono dotati di
Connessioni, un progetto dei due direttori artistici Mirco Mencacci e
Loris Seghizzi, un’innovativa infrastruttura tecnologica a servizio dello
spettacolo dal vivo che rende la manifestazione e il luogo che la ospita
unici nel panorama internazionale dello spettacolo, grazie al fatto di
poter proporre la prima forma di “spettacolo ubiquo”. Si tratta di una
messa in scena che si svolge contemporaneamente in vari luoghi del borgo e
può essere usufruita nel suo complesso dagli spettatori in qualsiasi
location questi si trovino, grazie ad una specifica diffusione del video e
del suono.
L’opera ubiqua Tosca d’essai, in programma l’1 e il 2 agosto è un viaggio
tra lirica, musica pop sperimentale, teatro, danza, video, suono. Un atto
d’amore per l’arte e il luogo. È un’opera immersiva e site-specific, che
coinvolge i luoghi del borgo di Lari grazie all’infrastruttura
Connessioni. Tra musica, teatro e realtà aumentata, lo spettacolo
riscrive Puccini in una forma inedita. Un’esperienza unica in Italia. Un
esperimento artistico radicale narrato da una drammaturgia multistrato,
distribuita nello spazio e nel tempo. Dopo il triennio dedicato a
Butterfly, Turandot e Bohème, Tosca d’essai rappresenta il consolidamento
di un format originale, capace di connettere in tempo reale più luoghi,
suoni, immagini, corpi e prospettive. Il pubblico abiterà tre spazi
principali – Piazza Matteotti, il Giardino del Comune, Piazza Vittorio
Emanuele – in un’esperienza performativa che si sviluppa simultaneamente su
più livelli. Scarpia, Cavaradossi e Tosca rivivono la tragedia in tempo
reale, mentre una troupe gira il film dell’opera: questo duplice registro
è il cuore pulsante di Tosca d’essai. Da un lato, il pubblico assiste alla
messa in scena dal vivo della vicenda pucciniana; dall’altro, gli stessi
gesti, le stesse emozioni e le stesse parole vengono catturate dalle
telecamere e trasformate in film. La narrazione si svolge nell’intreccio
tra la trasposizione teatrale del libretto, i testi delle musiche
contemporanee, le arie dell’opera, la diffusione incrociata di due mondi,
attraverso il suono e il video. Tosca si trasforma in una lente per
osservare il potere, l’arte, la violenza e l’amore; in una tensione
continua tra memoria e riscrittura. A Lari, Tosca diventa una riflessione
sul potere, la violenza, l’amore; sull’arte e sul tempo: ciò che è vivo
accade una volta sola. Ma forse può rinascere… se diventa film. Tosca
d’essai non è un’opera solo da guardare. È un’opera da abitare.
In occasione dell’allestimento dell’opera ubiqua Tosca d’essai è aperta la
chiamata per la formazione di un coro teatrale cittadino composto da 8
persone di sesso maschile, dai 16 anni in su, anche senza alcuna esperienza
teatrale. Si cercano, in particolare, persone che hanno voglia di mettersi
in gioco e vivere un’esperienza teatrale condivisa. Il coro si troverà ad
agire in coreografie, a cantare e a scandire ritmi. Il lavoro sarà diretto
da Manuela Lo Sicco, supportata da Sabino Civilleri e Loris Seghizzi.
L’organizzazione del festival è curata da Sartoria Caronte che garantisce
ospitalità gratuita per chi viene da lontano. Non è richiesta esperienza
LE DICHIARAZIONI
Loris Seghizzi, direttore artistico di Collinarea Festival
“Per introdurre Collinarea, è sufficiente partire dalla fine, da Tosca.
La regia dell’opera ubiqua contiene i colori e le sfumature programma. Se
sostituissi quel nome, Tosca, con quello del festival nulla cambierebbe nel
senso. C’è un quasi scontato filo logico che lega gli spettacoli e le
performance, dall’inizio alle fine. Nulla di straordinario, si potrebbe
dire. Ma la straordinarietà sta proprio nel gioco della retorica, che può
riproporsi di volta in volta portando i colori e le sfumature del nostro
tempo, partendo da un tempo lontano, una storia che si ripete e che sempre,
inevitabilmente, pur cambiando vesti, si ripeterà. Tosca è un’opera
immersa in un mondo dominato da potere, controllo e violenza: un sistema
patriarcale che detta le regole del vivere e del morire. In questo universo
brutale, il gesto d’amore si confonde col possesso, e la giustizia con la
vendetta. La messa in scena indaga il corpo vivo del melodramma e lo
reinserisce nel suo tempo storico: la Roma del 1800, crocevia di
cospirazioni politiche e repressione clericale. Ma è un tempo che parla
anche al nostro presente. Tosca, diva adorata e artista affermata, si muove
tra due mondi: quello pubblico, in cui domina la scena, e quello privato,
dove invece si scopre fragile, innamorata, vulnerabile. È proprio il suo
privilegio – quello di una donna visibile, ascoltata, desiderata – a
renderla bersaglio. E sarà proprio questo privilegio a generare in lei un
senso di colpa, di inadeguatezza, che si tramuta in gelosia, in controllo,
in disperazione. Intreccio di linguaggi, ambienti, ma anche paesaggi
emotivi, proiezioni interiori, architetture mentali. Lo spazio si trasforma
e si stratifica, come si stratificano i pensieri, i ricordi, i traumi.
Tosca agisce per istinto e per missione, lottando con il male. Ma il male
non si estirpa: cambia forma, si rigenera, si insinua nelle pieghe del
potere e dei sentimenti. In questa regia non cerco una redenzione, ma una
domanda: qual è il prezzo della libertà, quando sei donna, artista,
amante, in un mondo che ti vuole vittima o santa?”.
Mirco Mencacci, direttore artistico di Collinarea Festival
“Parlare dell’invisibile è qualcosa che non tocca l’immaginazione e i
sentimenti. Il suono è estremamente potente ma invisibile. Lo subiamo, lo
usiamo, ne gioiamo, ma senza consapevolezza. La sezione suono del festival
è una scintilla che può accendere la curiosità e infinite scoperte, su
noi stessi, sul nostro rapporto con il mondo esterno, con l’uso dei nostri
sensi e con la percezione di ogni singola unità dei nostri 33 triliardi
cellule che ci abitano. Ognuno di noi è un recettore sensibilissimo di
suoni e vibrazioni. Come reagisce il nostro corpo a tutto ciò? La sezione
suono di Collinarea è un momento di incontro, di confronto tra pubblico ed
esperti, ma anche tra esperti ed esperti, da quest’anno anche tra
dottorandi ed esperti. È un’occasione unica di conoscenza che renderà il
nostro quotidiano diverso”.
Alessandra Nardini, assessora Regione Toscana
“Collinarea è cresciuta moltissimo in questi anni, diventando un
appuntamento artistico e culturale di valenza non solo regionale, ma anche
nazionale e internazionale. Questa ventisettesima edizione ha un programma
ancora più ricco, articolato in tre macroaree e coronato da una nuova
straordinaria esperienza di “Connessioni”, che quest’anno ci stupirà con
Tosca. Un’edizione arricchita anche da appuntamenti formativi che
porteranno sul nostro territorio studiose e studiosi del suono. Collinarea
è un festival che sa unire suono, musica, nuove tecnologie, teatro, danza
e circo contemporaneo. Lo farà unendo anche la Valdera, unendo due Comuni,
quello di Casciana Terme Lari e quello di Pontedera, che con il borgo di
Lari ed il parco fluviale di La Rotta, faranno fa cornice alle artiste e
agli artisti che si esibiranno. Un appuntamento che richiamerà nel nostro
territorio tantissime persone, che potranno dunque scoprire luoghi
meravigliosi e anche i nostri prodotti enogastronomici tipici; voglio
infatti ricordare come Collinarea rappresenti, oltre ad un appuntamento di
altissima qualità artistica, anche un volano di sviluppo economico,
un’opportunità per il nostro territorio di essere conosciuto e
valorizzato, proprio nell’ottica della ‘Toscana Diffusa’ che come Regione
ci è tanto cara. Collinarea è dunque un’esperienza unica, una
manifestazione che sa amalgamare sperimentazione artistica, elementi
d’avanguardia e aggregazione sociale, contribuendo a formare una nuova
sensibilità all’ascolto in un’epoca caratterizzata da rapide
trasformazioni anche nell’universo sonoro, facilitate dai progressi
tecnologici. La Regione Toscana considera l’investimento culturale, in
tutte le sue declinazioni, una priorità assoluta. Siamo particolarmente
orgogliose e orgogliosi che questa terra abbia saputo generare
collaborazioni fruttuose, dando origine a questa consolidata realtà”.
Stefano Dal Corso, presidente Fondazione Pisa
“Collinarea Festival si caratterizza, tra le rassegne estive, per avere
una dimensione con molte ‘forme’, che lo rende particolarmente originale.
È un festival di musica ma anche di nuove tecnologie applicate alle arti,
propone eventi di teatro, danza e circo contemporaneo e nell’edizione 2025
trovano spazio anche dei laboratori di formazione. Con particolare
convinzione la Fondazione Pisa rinnova perciò il suo sostegno
all’iniziativa, assegnandole anche quest’anno un contributo sulla base di
una convenzione triennale”.
Paolo Mori, sindaco di Casciana Terme Lari
“Da sindaco sono orgoglioso di poter ospitare una rassegna di prestigio
come Collinarea Festival. Questa esperienza è un vanto per il Comune di
Casciana Terme Lari e come amministratori abbiamo il compito di stare
accanto agli organizzatori, fare sentire loro vicinanza e garantire
sostegno. L’amministrazione crede in questo progetto, ne apprezza la
longevità e si impegnerà anche negli anni futuri a finanziarne il
percorso per fare sì che Collinarea Festival diventi sempre più anche un
motore per far conoscere il nostro territorio attraendo spettatori che non
cercano solo gli spettacoli ma che sappiano apprezzare le bellezze di una
Toscana ancora nascosta”.
Alessandra Dal Canto, assessora alla cultura del comune di Casciana Terme
“Come Assessore alla cultura del comune di Casciana Terme Lari sono
sinceramente grata alla organizzazione di Sartoria Caronte, a Loris
Seghizzi e Mirco Mencacci per questo ricco e sempre rinnovato programma di
spettacoli poliedrici, per la magia di esperimenti artistico-culturali
ormai adulti, che abilitano gli spazi naturali ed umani a palcoscenico,
agorà, laboratorio, coro cittadino. Collinarea 2025, XXVII edizione è
infatti molto più di un festival, è un evento unico nel cuore della
“Toscana diffusa”, è un motore e catalizzatore di artisti e canovacci
che rendono speciale i nostri luoghi, a partire dalla potenza evocativa del
suono, della musica, delle nuove tecnologie, ma con lo sguardo rivolto al
teatro, alla danza, al circo contemporaneo. Quest’anno la tecnologia
Connessioni ci invita di nuovo per la celebrazione di un altro capolavoro
pucciniano, “Tosca d’essai” per osservare, ascoltare, forse giudicare
Scarpia, Cavaradossi e Tosca nella loro reciproca comunicazione malata
all’interno di una tragedia eterna ed universale, ma qui fissata in un
tempo reale. Da scoprire, senza anticipare troppo. Vi aspettiamo quindi a
Lari per Collinarea 2025 come ospiti graditi e spettatori cortesi per
questa kermesse artistica, in linea con la vocazione turistica che
coltiviamo incessantemente per rendere i nostri borghi mete ideali per
cultura, storia, arte, enogastronomia, tradizioni. Lo spettacolo sarà
sicuro e garantito dalla bellezza di luoghi in cui il valore della
“lentezza è “orgoglio di comunità” e consapevolezza dei propri “beni
comuni”.
Francesco Mori, assessore alle politiche educative e scolastiche e cultura
del comune di Pontedera
“Pontedera è lieta di ospitare ancora una volta il festival Collinarea e
lo fa nella splendida e suggestiva cornice del parco fluviale a La Rotta.
Collinarea è, anche in questa 27esima edizione, una esperienza
multidisciplinare che spazia in una dimensione di ricerca e raffinata
sperimentazione in continua evoluzione. Ecco le cifre distintive di questa
edizione che, come Amministrazione Comunale, condividiamo con grande
favore. Di anno in anno, assistiamo infatti a proposte di alta qualità che
caratterizzano un festival divenuto sempre più importante a livello
regionale e nazionale, che merita sostegno e supporto anche in futuro”.
Luca Favilli, Responsabile territoriale Confcommercio Provincia di Pisa
“Anche quest’anno offriamo con grande disponibilità il nostro supporto
all’organizzazione del Festival di Collinarea, sempre più ricco di