
(AGENPARL) – Fri 27 June 2025 (ACON) Trieste, 27 giu – “L’assessore Riccardi, ancora una
volta assente in aula durante il question time, ha risposto in
via scritta alla mia nuova interrogazione, a un anno di distanza
dalla precedente, annunciando un nuovo termine per l’apertura del
Centro di salute mentale di via Gambini, gi? previsto per
settembre 2023 e poi per inizio 2025. Ora la riapertura ? fissata
entro il 30 settembre 2025, e la giustificazione di questi
ulteriori ritardi, a fronte della conclusione dei lavori di
restauro, sarebbe che non si trova personale infermieristico,
‘come negli altri Servizi sia di Area ospedaliera che
territoriale’. Una risposta deludente e preoccupante, una
continua presa in giro per le persone in carico ai servizi, le
loro famiglie e anche il personale stesso”.
Cos? in una nota la consigliera regionale Giulia Massolino, del
gruppo Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, che ha depositato
un’interrogazione a risposta immediata sul futuro del personale
dei Centri di Salute Mentale (Csm) e nello specifico per la
riapertura di quello di via Gambini a Trieste.
“Nonostante l’Asugi dichiari che la dotazione di medici e
psicologi sia ‘adeguata’ per garantire l’apertura 24 ore su 24
del Centro di via Gambini – prosegue la consigliera -, ammette
apertamente di non disporre di personale infermieristico
sufficiente, e si limita a invocare generiche difficolt? del
‘mercato del lavoro’, mentre gli altri Centri del territorio
vengono caricati oltre misura, con ricadute negative per
operatori e pazienti. Nessuna strategia concreta, nessuna
pianificazione straordinaria, nessuna messa in discussione di un
sistema. ? inaccettabile che, a fronte di un aumento documentato
della domanda di salute mentale, soprattutto tra i giovani, non
ci sia il personale sufficiente per far fronte ai bisogni della
cittadinanza”.
“L’assenza di un piano credibile per garantire assistenza 24 ore
su 24 mette in discussione un modello di eccellenza che ha reso
Trieste un riferimento internazionale in psichiatria. La Regione
non pu? continuare a nascondersi dietro a formule generiche e
continui rimandi a date da definirsi. Il rischio ? chiaro: la
dismissione progressiva e silenziosa di un modello territoriale
avanzato, per tornare a una gestione emergenziale e
ospedalocentrica dei disagi psichici. Chiediamo alla Regione
risposte vere, un piano straordinario di assunzioni e
investimenti che tenga in considerazione l’aumento della domanda,
oltre che di smettere di rinviare la riapertura sulle 24 ore del
Centro di via Gambini che doveva avvenire gi? due anni fa”,
conclude Massolino.
ACON/COM/fa
271036 GIU 25