
«L’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Catania non solo ha una guida che agisce nel pieno delle proprie funzioni, ma è rappresentato da un Consiglio regolarmente eletto e pienamente legittimato dalla volontà degli iscritti del territorio etneo. Un Consiglio che, con grande senso di responsabilità, sta continuando a lavorare con efficienza e spirito di servizio, garantendo il corretto funzionamento dell’istituzione». A parlare è Tito Giuffrida, vicepresidente facente funzioni di Odcec Catania, intervenuto pubblicamente – a nome proprio e di tutto il Consiglio – per riportare chiarezza in merito alle vicende degli ultimi mesi che hanno riguardato l’Ordine.
«Non intendo entrare nel merito di un procedimento ancora in corso, per rispetto delle persone coinvolte e della magistratura – precisa Giuffrida – ma è mio dovere istituzionale tutelare l’immagine e il lavoro di un Consiglio che, da mesi, opera sotto un fuoco incrociato di critiche spesso infondate, richieste strumentali di commissariamento e tentativi di delegittimazione che rischiano di danneggiare l’intera categoria».
«Il nostro operato è stato ed è pienamente conforme alla legge. L’articolo 50 del D.Lgs. 139/2005 disciplina chiaramente i passaggi e le comunicazioni tra Autorità Giudiziaria e Ordine in casi come questi, e fino a oggi non è stata notificata alcuna azione penale definitiva nei confronti dell’iscritto coinvolto. Il Consiglio si è sempre mosso nel pieno rispetto del dettato normativo, con rigore e trasparenza», sottolinea il vicepresidente. «Un Ordine che lavora, che c’è, che non si è mai fermato. In un momento così delicato, il Consiglio ha scelto la strada della continuità istituzionale, evitando il rischio di una paralisi o di inutili conflitti interni, restando compatto nell’interesse esclusivo della categoria, dei cittadini e del territorio – aggiunge Giuffrida – stiamo portando avanti la formazione professionale, la vigilanza sugli iscritti, gli adempimenti previsti dalla normativa e le attività a tutela della professione. Nulla è stato trascurato. Non c’è stato alcun abusivismo, né alcuna violazione, né inadempienza».
Un eventuale commissariamento, secondo il Consiglio, oggi appare privo di senso e controproducente: «Oltre a comportare costi a carico degli iscritti – perché il Commissario lavorerebbe a titolo oneroso – ne deriverebbe un’interruzione forzata della governance a pochi mesi dalla naturale scadenza del mandato, prevista per febbraio 2026. A chi giova tutto questo? E soprattutto: perché si dovrebbe mettere in discussione un Ordine che sta operando con efficacia e nel rispetto delle regole?».
«Serve una narrazione onesta e rispettosa – conclude il presidente facente funzione – nessuno nega la complessità del momento, ma ciò che stiamo affrontando lo facciamo con dignità e serietà, nel solo interesse degli iscritti. Il Consiglio dell’Ordine di Catania non è mai venuto meno al proprio ruolo. Chi oggi alimenta sospetti o polemiche gratuite dimentica che dietro ogni decisione ci sono persone, colleghi, professionisti che hanno scelto di restare, lavorare e rispondere con i fatti».
