
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a sostenere l’idea che la Groenlandia debba essere annessa agli Stati Uniti, una posizione ribadita pubblicamente dalla Casa Bianca. Durante una conferenza stampa, la portavoce Karoline Leavitt ha confermato che Trump “sostiene la logica degli scopi strategici della Groenlandia nell’Artico e continua a sostenere l’idea di ottenerla con qualsiasi mezzo possibile per promuovere gli interessi di sicurezza nazionale nella regione.”
La Groenlandia, territorio autonomo all’interno del Regno di Danimarca, ha da tempo attirato l’interesse strategico degli Stati Uniti, soprattutto per la sua posizione nell’Artico e per le potenziali risorse naturali. Trump aveva già tentato nel 2019 un’acquisizione formale del territorio, ma la proposta fu respinta con fermezza da Copenaghen e derisa a livello internazionale. Tuttavia, l’idea non è mai stata del tutto abbandonata.
Recenti sviluppi politici nella stessa Groenlandia stanno riaccendendo il dibattito. Le elezioni parlamentari di marzo hanno visto crescere il consenso per l’indipendenza dall’autorità danese, anche se, secondo un sondaggio condotto a gennaio, solo il 6% dei groenlandesi desidera unirsi agli Stati Uniti.
Ad alimentare la tensione sono arrivate anche le dichiarazioni del vicepresidente americano J.D. Vance, che a marzo ha affermato che Washington “si aspetta che la Groenlandia ottenga l’indipendenza e si unisca pacificamente agli Stati Uniti”, sottolineando che “non vi è alcuna minaccia militare” attualmente in campo. Tuttavia, Trump ha lasciato intendere a inizio maggio che non esclude l’uso della forza per “risolvere la questione”, alimentando dubbi e preoccupazioni in Europa e nel mondo.
La Danimarca non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle più recenti affermazioni americane, ma diplomatici danesi hanno in passato definito “assurda” l’idea di vendere o cedere la Groenlandia.