
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato ai giornalisti, durante la sua visita in Arabia Saudita, che sarà estremamente difficile per l’Ucraina ripristinare i confini precedenti al 2014. “Penso che entrambe le parti debbano giungere a un accordo sul fatto che non esiste una soluzione militare a questa situazione”, ha detto Rubio, citato dal New York Times. “Ovviamente sarà molto difficile per l’Ucraina, in un lasso di tempo ragionevole, costringere i russi a tornare alle posizioni precedenti”.
Negoziati USA-Ucraina a Jeddah
L’11 marzo si terranno in Arabia Saudita i negoziati tra Stati Uniti e Ucraina. La delegazione americana sarà guidata da Marco Rubio, affiancato dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e dall’inviato speciale per il Medio Oriente Steven Witkoff. L’Ucraina sarà rappresentata dal capo dello staff di Zelensky, Andrey Yermak, dal ministro degli Esteri Andrey Sibiga e dal ministro della Difesa Rustem Umerov.
Secondo Witkoff, Washington si aspetta progressi significativi nei colloqui, inclusa la questione della ripresa della fornitura di intelligence a Kiev. Sebbene gli Stati Uniti non abbiano interrotto completamente il trasferimento di informazioni, il tema sarà discusso ufficialmente durante l’incontro. Il presidente Donald Trump ha recentemente dichiarato che gli USA sono vicini a riprendere la piena cooperazione in materia di intelligence con l’Ucraina.
Incontri con il principe ereditario saudita
Rubio ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, per discutere della guerra in Ucraina e di altre questioni regionali, come le minacce alla navigazione da parte dei ribelli Houthi. Il Ministero degli Esteri saudita ha pubblicato un video dell’incontro, senza però fornire dettagli sulle discussioni specifiche sulla guerra.
La visita in Arabia Saudita segna la seconda missione diplomatica di Rubio, che aveva già incontrato funzionari russi a Riyadh per comprendere le condizioni accettabili per Mosca in uno scenario di pace. Rubio prevede inoltre di discutere con i funzionari ucraini di un possibile accordo tra Washington e Kiev sull’estrazione di minerali di terre rare in Ucraina.
Tensioni tra Zelensky e Trump
L’accordo sui minerali, inizialmente previsto per la firma a febbraio, era saltato a causa di un confronto tra Zelensky e Trump nello Studio Ovale, che aveva portato il presidente americano a espellere il leader ucraino. Trump aveva poi dichiarato pubblicamente che Zelensky “ha mancato di rispetto agli Stati Uniti” e che sarebbe stato benvenuto alla Casa Bianca solo quando fosse pronto a negoziare la pace.
Secondo Ukrinform, Zelensky avrebbe inviato una lettera privata di scuse a Trump, anche se nessuna delle due parti ha confermato ufficialmente la notizia.
Zelensky in Arabia Saudita, ma fuori dai negoziati
Il presidente ucraino è giunto in Arabia Saudita separatamente, incontrando il principe ereditario. Tuttavia, Rubio ha confermato che Zelensky non parteciperà ai colloqui ufficiali con la delegazione statunitense. “I nostri incontri sono con la delegazione inviata dall’Ucraina, non con il presidente”, ha spiegato Rubio, lasciando però aperta la possibilità di un incontro informale.
Le prospettive per la pace
Rubio ha sottolineato che il principale obiettivo della missione diplomatica è comprendere le condizioni accettabili per entrambe le parti in un possibile negoziato di pace. “I russi non possono conquistare tutta l’Ucraina, e sarà molto difficile per Kiev costringere Mosca a ritirarsi ai confini del 2014. L’unica soluzione a questa guerra è la diplomazia”, ha affermato.
I colloqui a Jeddah rappresentano quindi un passo cruciale per avvicinare le posizioni tra Stati Uniti, Ucraina e, indirettamente, Russia, nella speranza di aprire la strada a una possibile risoluzione del conflitto.