Si terrà sabato 25 gennaio 2025 a Genova presso la sede dell’Associazione Culturale “Il Ramo D’Oro” in corso Buenos Aires 21/d la conferenza “Bugie Coloniali – La storia coloniale italiana tra omissioni, negazioni e mistificazioni” del reporter e saggista Alpozzi.
«Siamo lieti di ospitare Alberto Alpozzi – ha dichiarato Attilio Cucchi Presidente dell’associazione Ramo d’Oro – fresco del Premio Mameli proprio per il suo lavoro sulle bugie coloniali. Fra i maggiori esperti di storia coloniale italiana fu proprio Alpozzi che segnalò le inesattezze e le falsità storiche contenute nella mostra sul colonialismo (novembre 2023) presso i Musei Reali di Torino, costringendo la direzione a scusarsi e a rivedere e modificare prontamente i contenuti dei pannelli espositivi».
«Come sempre ci tengo a precisare – sottolinea Alberto Alpozzi – quanto i miei incontri siano aperti a tutti. Desidero un dibattito pubblico utile a costruire un passato condiviso. Il contraddittorio è fondamentale. Per questo invito, anche questa volta, chiunque abbia obiezioni documentate sull’argomento».
Autore di numerosi testi sulla storia degli italiani in Africa, tra i quali la trilogia “Bugie Coloniali”, prosegue: «Non è bastato un libro, ma ne ho dovuti pubblicare ben tre per smascherare le innumerevoli bugie. La storia coloniale italiana è sempre stata vittima di una narrazione ideologizzata, volta a mistificare un fenomeno ampio e meritevole di approfondimenti. È ora di abbattere le divisioni e creare una nazione unita e matura contro chi sino ad oggi ha messo in scena mistificazioni e rifugge qualunque confronto per timore di essere smentito».
«Nelle sue conferenze Alpozzi – spiega Carlo Viale, ricercatore, moderatore dell’incontro – porta alla luce una parte di quanto è stato omesso nelle precedenti pubblicazioni storiche: migliaia di chilometri di strade e ferrovie per creare commerci, scuole, ospedali e vaccinazioni, agricoltura moderna, bonifiche e deserti resi fertili, nuove e moderne città».
«Questi fatti – sottolinea Alpozzi – non sono mai apparsi come argomenti di discussione nell’ambito delle pubblicazioni di storia, nemmeno per essere confutati, così da scongiurare la minaccia che i documenti possano dimostrare lo sviluppo apportato dagli italiani nelle colonie. Le eccellenze sono state bandite da un conformismo settario e militante che ha negato chiunque abbia segnato la storia con grandi opere, riforme e progresso. È urgente una nuova analisi della storia della colonizzazione italiana. Criminalizzare gli italiani in Africa per farne credere tutto il male possibile associandoli solo a stragi, invasioni e sfruttamento è ormai banale conformismo, nemmeno più originale bugia».