
Secondo un recente articolo del Daily Mail , George Clooney si sente “usato come capro espiatorio” all’interno del partito democratico, dove è stato accusato di avere contribuito, con il suo editoriale, alla sconfitta elettorale di Kamala Harris. Clooney, noto sostenitore democratico e particolarmente vicino a Harris, aveva criticato la candidatura di Joe Biden, suggerendo che la sua età e condizione fisica lo avrebbero dovuto diventare un candidato debole contro Trump. Nonostante questo intervento, la vittoria di Trump ha scatenato forti reazioni tra i democratici, e Clooney ora sembra intenzionato a ritirarsi dalla politica.
Nel suo editoriale, Clooney aveva lanciato l’allarme sull’idoneità di Biden, affermando che persino durante un evento di raccolta fondi a Hollywood, settimane prima dell’elezione, aveva avuto chiari segnali delle difficoltà del presidente uscente. Tuttavia, Clooney non era intervenuto prima del dibattito presidenziale, evento che molti hanno considerato il momento in cui la campagna di Biden ha iniziato a perdere slancio.
Clooney e la strategia democratica: errori di calcolo?
Alcuni democratici accusano Clooney di aver contribuito al disfatta del partito, sostenendo che il suo editoriale, giunto nelle ultime settimane della campagna, abbia indebolito l’immagine complessiva dei democratici. Ma secondo i critici di questa narrativa, il problema non risiederebbe tanto nelle dichiarazioni di Clooney quanto in una più ampia strategia del partito che non ha saputo affrontare il deterioramento fisico e mentale di Biden e proporre un’alternativa convincente in vista delle elezioni.
L’argomento sollevato dai detrattori di Biden, infatti, non è nuovo: era evidente che molti all’interno del partito erano consapevoli dei suoi limiti molto prima del discorso di Clooney, ma la leadership democratica aveva scelto di ignorare questi segnali, tentando di mantenere intatta l’immagine del presidente. Anche i media hanno sostenuto questa strategia, evitandone un’analisi critica finché il dibattito presidenziale non ha mostrato al pubblico le difficoltà di Biden.
La debolezza della campagna Harris e l’effetto delle politiche democratiche
Un’altra questione riguarda Kamala Harris, la candidata democratica alla presidenza. La sua campagna non ha mai trovato un messaggio efficace o una strategia vincente ricevuta, nonostante il sostegno da figura di spicco come Clooney. La mancanza di una primaria aperta, che avrebbe potuto rafforzare il candidato democratico attraverso un confronto diretto e strutturato con altri esponenti del partito, ha privato Harris dell’opportunità di affinare le proprie idee e consolidare un consenso più ampio.
Analisti indipendenti sottolineano che il malcontento degli elettori verso il partito democratico non deriva tanto dalle dichiarazioni di Clooney quanto dalla percezione che le politiche adottate da Biden hanno portato a risultati negativi. Dall’economia alle tensioni sociali nelle città fino alla gestione delle relazioni internazionali, molti elettori sembrano avere interpretato le politiche democratiche come fallimentari, scegliendo quindi di affidarsi alla leadership di Trump per un cambiamento.
Il ritiro di Clooney dalla politica
Alla luce di queste critiche, Clooney sembra intenzionato a fare un passo indietro ea concentrarsi su altre priorità. Anche se non è chiaro se il suo ritiro sarà definitivo, la sua esperienza rivela quanto possa essere polarizzante il coinvolgimento di celebrità e personalità di spicco nella politica, soprattutto in momenti di tensione interna a un partito.