Il Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha emanato nuovi criteri per la determinazione e la liquidazione dei compensi spettanti ai commissari liquidatori e ai membri dei comitati di sorveglianza delle procedure di liquidazione coatta amministrativa e di scioglimento per atto dell’Autorità, come previsto dagli articoli 2545 terdecies e 2545 septiesdecies del codice civile.
L’obiettivo di questa riforma è fornire linee guida più precise e aggiornate per la compensazione di coloro che operano in contesti di insolvenza e liquidazione di società. Tuttavia, l’emanazione di questi nuovi criteri ha suscitato dibattiti e critiche, soprattutto per quanto riguarda la discrezionalità attribuita al Ministro nel determinare i compensi per determinate procedure.
Uno dei punti critici sollevati riguarda la possibilità per il Ministro di determinare il compenso dei commissari liquidatori per aziende che operano nei servizi pubblici essenziali o detengono impianti industriali di interasse strategico nazionale. Questa disposizione ha generato preoccupazione per la sua potenziale arbitrarietà e per il fatto che potrebbe sfuggire ai criteri stabiliti dalla legge sull’equo compenso per i liberi professionisti.
Un altro punto di dibattito riguarda il limite di compensazione per i manager di impresa, che alcuni ritengono possa essere interpretato come un modo per eludere i criteri di compensazione standard stabiliti dalla legge.
È chiaro che ci sono lacune e ambiguità in questa riforma, e che sono necessari interventi correttivi. Il governo deve agire prontamente per aggiornare il decreto alla luce della legge sull’equo compenso per garantire una maggiore trasparenza, equità e coerenza nei criteri di compensazione per i commissari liquidatori e i membri dei comitati di sorveglianza.
Inoltre, è fondamentale eliminare qualsiasi possibilità di discrezionalità e assicurare che i compensi siano determinati in modo chiaro e oggettivo, rispettando i principi di giustizia ed equità.
In conclusione, sebbene la riforma dei criteri di compensazione per i commissari liquidatori sia un passo nella giusta direzione per migliorare la gestione delle procedure di insolvenza e liquidazione, è evidente che sono necessari ulteriori aggiornamenti e chiarificazioni per garantire una corretta applicazione e per evitare possibili abusi o interpretazioni errate.