(AGENPARL) – gio 29 febbraio 2024 SCARICA LE INTERVISTE: https://we.tl/t-AGLrZ8RQNr
Comunicato stampa
Giornata di sensibilizzazione sulle malattie dellorecchio, adesione
dellAOU di Modena
Al Policlinico ogni anno circa 20.000 prestazioni condotte dal Centro di
Audiologia
Modena, giovedì 29 febbraio 2024 LAzienda Ospedaliero-Universitaria di
Modena aderisce alla terza giornata nazionale SIOSIAF di sensibilizzazione
sulle malattie dellorecchio e conseguenti disturbi uditivi che si celebra
domani, venerdì 1° marzo, col titolo Sordità: una pandemia silenziosa. La
giornata è organizzata dalla SIOeChCF insieme alla Società Italiana di
Audiologia e Foniatria (SIAF) con lo scopo di sensibilizzare sulla sordità
che è una vera e propria pandemia silenziosa. Domani saranno on-line sui
canali social dellAOU di Modena (Facebook, You Tube, X e Instagram) le
interviste degli specialisti con i consigli per salvaguardare il nostro
udito.
Il Centro di Audiologia del Policlinico di Modena, coordinato dalla prof.ssa
Elisabetta Genovese ed attivo nel contesto dellUOC di Otorinolaringoiatria,
diretta dal prof. Daniele Marchioni, effettua circa 20.000 prestazioni
allanno nellambito della diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie
dellorecchio, di cui circa 2000 in ambito pediatrico.
Il Centro si compone, oltre al personale medico, di un team di audiometristi
e logopedisti che collaborano nella valutazione dei pazienti ipoacusici,
nella presa in carico e nella gestione degli aspetti riabilitativi, che
spesso in età pediatrica richiedono tempo e preparazione. Lequipè è inoltre
specializzata nella riabilitazione chirurgica delle diverse tipologie di
sordità, attraverso lutilizzo di protesi a conduzione ossea, impianti
cocleari ed al tronco encefalico, nonché nel trattamento chirurgico del
neurinoma dellacustico con possibilità di riabilitazione uditiva, in casi
selezionati, tramite impianto cocleare.
LOrganizzazione Mondiale della Sanità definisce deficit uditivo linabilità
a sentire come una persona normo udente. Lipoacusia è legata a diversi
fattori e agli effetti combinati di tossicità ambientale in termini di
rumore e danno metabolico-ossidativo, invecchiamento, malattia ed
ereditarietà. La prevalenza in Italia dei problemi uditivi è stimata pari al
12,1% della popolazione, circa 7 milioni di italiani con ipoacusia con una
significativa differenziazione tra le classi di età e un aumento
significativo con linvecchiamento (da percentuali che non superano il 10%
della classe di età 13- 45 anni al 25% di chi ha dai 61 agli 80 anni, fino
al 50% tra gli over 80). Letà media in cui si manifestano i primi disturbi
delludito si è abbassata notevolmente per diverse cause sia ambientali sia
di stile di vita, oltre che per il diffondersi di malattie quali
larteriosclerosi, il diabete o lipertensione.
Per questo una corretta prevenzione è fondamentale perché permette di
recuperare una buona funzionalità delludito. Presso lAzienda
Ospedaliero-Universitaria di Modena sono istituiti già da tempo programmi
per la prevenzione primaria e secondaria di tali patologie con le seguenti
attività: screening neonatale uditivo, diagnostica audiometrica, vestibolare
e foniatrica con successivo trattamento medico riabilitativo, controllo e
collaudo delle protesi acustiche, selezione-trattamento chirurgico-
follow-up degli impianti cocleari nei bambini e negli adulti.
«Anche quest’anno cogliamo l’occasione per sensibilizzare la popolazione sul
tema delle patologie dellorecchio e delludito esordisce Elisabetta
Genovese, Professore Ordinario di Audiologia di UNIMORE Direttrice del
Centro di Audiologia presso il Policlinico di Modena e sull’importanza di
una diagnosi precoce delle problematiche uditive in tutte le fasce di età.
Da molti anni abbiamo lavorato, nel campo della sordità infantile, per uno
screening audiologico nei nati in tutta la regione, così come molto
importante è il follow-up dei pazienti affetti da sordità, in particolare i
bambini per le molteplici ripercussioni sullo sviluppo psico-linguistico. La
terza età è un’altra fase della vita in cui un problema uditivo può portare
a delle ripercussioni non solo nella vita di relazione, ma anche concorrendo
al progressivo deterioramento cognitivo negli anziani. L’OMS ha posto
infatti i problemi dell’udito al dodicesimo posto tra i fattori di rischio
del deterioramento cognitivo precoce, per cui è nostro compito attualmente è
quello di sensibilizzare principalmente i geriatri e la relative rete
territoriale, per creare un percorso di diagnosi precoce, riabilitazione e
presa in carico. La riabilitazione protesica chirurgica, un tempo riservata
solo a bambini ed adulti, può oggi essere applicata anche nei pazienti
anziani che ne possano trarre beneficio attraverso unattenta valutazione
audiologica».
«Attualmente esistono diversi sistemi protesici riabilitativi sia chirurgici
che non chirurgici per il trattamento della sordità, prosegue Davide
Soloperto, Professore Associato in Audiologia e Foniatria di UNIMORE un
tema complesso sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico. I
pazienti anziani oggi beneficiano molto della riabilitazione uditiva anche
chirurgica in quanto l’età non rappresenta più una controindicazione
assoluta. Sia in ambito pediatrico sia nell’adulto esiste la possibilità di
intervenire con dei sistemi che ci consentono di recuperare l’udito e di
ripristinarlo, anche in pazienti molto complessi. Presso lambulatorio di
Audiologia infatti afferiscono pazienti in cui la sordità si inserisce in un
contesto sindromico o polimalformativo, oppure pazienti affetti da sordità
con disabilità associate, per i quali è possibile, tramite un accurato
studio audiologico, neuroradiologico ed elettrofisiologico preoperatorio,
effettuare una chirurgia capace di dare un recupero uditivo soddisfacente
anche in questi casi».
«In questa Giornata è importante capire la tipologia di paziente che viene
valutata e deve essere sensibilizzata alla tematica dell’udito conclude
Maria Guarnaccia, dirigente medico, audiologa e foniatra del Policlinico di
Modena infatti non significa soltanto non sentire, ma ci possono essere
difficoltà nelle reali condizioni di ascolto in condizioni particolarmente
svantaggiose. La problematica è spesso presente nel soggetto adulto, ma può
esserci anche in età pediatrica e in relazione a condizioni transitorie di
difficoltà uditive come nel caso dei bambini con quadri di ipoacusia
trasmissiva da otite media catarrale. È importante una presa in carico
globale del paziente oltre alla collaborazione tra le figure di riferimento
che ruotano attorno a lui come il pediatra, l’audiologo e l’otorino oltre ai
servizi territoriali e, ove previsto come nei soggetti pediatrici,
logopedisti, psicologi e gli insegnanti».
Gabriele Sorrentino
Ufficio Relazioni con la stampa e i media
Servizio Comunicazione e informazione
http://www.aou.mo.it
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