
(AGENPARL) – gio 25 gennaio 2024 GUARDIA DI FINANZA
Comando Provinciale Foggia
COMUNICATO STAMPA
25/01/2024
GDF FOGGIA: ESEGUITE 5 MISURE CAUTELARI PERSONALI E SEQUESTRATI CIRCA 40
MILIONI DI EURO SU DISPOSIZIONE DELL’UFFICIO DELLA PROCURA EUROPEA DI
TORINO PER UNA FRODE ALL’I.V.A. NEL COMMERCIO ON LINE.
Nelle prime ore della mattinata odierna, militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Foggia e
Genova e del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche hanno eseguito un’ordinanza di applicazione
di misure cautelari personali e reali emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Foggia,
su richiesta della Procura Europea – Ufficio di Torino, nei confronti di 5 persone, gravemente indiziate dei reati
di associazione a delinquere (art. 416 c.p.) e frode fiscale (art. 3 D.Lgs. 74/2000), e di una società cooperativa
con sede a Foggia, indagata per responsabilità amministrativa ex artt. 5 e 25-quinquies del D.Lgs. 231/2001.
Le indagini coordinate dalla Procura Europea hanno preso avvio da due esposti presentati presso il Nucleo di
Polizia Economico-Finanziaria di Foggia e di Genova e hanno riguardato 7 società formalmente ubicate in
Spagna, Romania, Estonia, Ungheria e Bulgaria, ma che, in realtà, venivano gestite dall’Italia tramite una società
cooperativa di Orta Nova (FG), attraverso le quali l’organizzazione criminale indagata gestiva una vasta attività
di vendita on line di penumatici per auto ed altri veicoli a motore.
A seguito di attività tecniche, accertamenti finanziari, analisi dei computer e dei telefoni sequestrati nel corso
delle perquisizioni, i finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia e Genova, supportati dagli
specialisti informatici del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche, hanno accertato che la
cooperativa foggiana, attraverso un unico apparato organizzato di beni e persone, svolgeva tutte le attività
direttive ed amministrative delle società collocate nei diversi Paesi U.E. e curava materialmente le cessioni di
pneumatici ai privati consumatori italiani che li avevano acquistati tramite appositi si-ti internet.
Più in particolare, dalle investigazioni è stato ricostruito il seguente sistema di frode:
• creazione di società di puro artificio localizzate alle Isole Canarie (Spagna), alle quali erano formalmente
riconducibili le piattaforme web di e-commerce per la vendita di pneumatici;
• attraverso tali siti web, gli utenti (prevalentemente cittadini italiani) effettuavano i propri ordini, che
venivano trasmessi ad ulteriori società schermo localizzate in altri Paesi dell’Unione Europea (Romania,
Estonia, Ungheria e Bulgaria) riconducibili ai medesimi indagati;
• queste ultime si occupavano di comunicare ai reali fornitori degli pneumatici, estranei al meccanismo di
frode, l’entità dell’ordine e la destinazione dello stesso;
• la merce veniva quindi spedita dal fornitore reale al consumatore finale italiano, senza transitare in alcun
modo attraverso le società formalmente interposte nella transazione;
• le società localizzate alle Isole Canarie emettevano quindi nei confronti del consumatore finale una fattura
senza applicazione dell’I.V.A..
Secondo i risultati delle indagini, dal 2017 l’organizzazione indagata ha generato un fatturato di circa 180 milioni
di euro.
Secondo la ricostruzione investigativa, tale schema fraudolento non solo ha consentito la sistematica
disapplicazione dell’I.V.A. in ciascuno dei Paesi U.E. coinvolti nelle cessioni di beni on line, con un’evasione
inferiori alle normali condizioni di mercato, con conseguente distorsione della libera concorrenza, in pregiudizio
degli operatori commerciali del settore.
Le risultanze raccolte, acquisite anche mediante i canali di cooperazione internazionale realizzata per il tramite
del Comando Generale della Guardia di Finanza, hanno consentito alla Procura Europea di chiedere ed ottenere
dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia un provvedimento di applicazione di misure
cautelari personali nei confronti di 5 indagati, di cui 2 destinatari della custodia in carcere, 2 destinatari di arresti
domiciliari e 1 sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza.
È stato altresì disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità finanziarie e di altri beni
preventivo e contestuale oscuramento dei 7 siti web utilizzati per il commercio elettronico.
L’esecuzione del provvedimento è stata coordinata in 10 Stati dell’Unione ed in 5 Stati extra-U.E. dall’Ufficio di
Torino della Procura Europea, con il supporto dell’Ufficio Centrale EPPO in Lussemburgo, in collaborazione
con le Autorità giudiziarie dei Paesi interessati.
Va precisato che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, indipendentemente dagli
elementi indiziari raccolti che hanno portato all’emissione dei provvedimenti cautelari, gli indagati non possono
essere considerati colpevoli fino ad eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.
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