
(AGENPARL) – gio 23 novembre 2023 *Intelligenza Artificiale (AI) sfida per l’uomo e prospettive per le
imprese*
*La Camera di Commercio di Venezia Rovigo ha aperto le porte al territorio
per confrontarsi*
*con istituzioni e operatori economici sui temi di maggiore attualità per
lo sviluppo locale e globale*
*Venezia – Rovigo, 23 novembre 2023 *– Si è tenuto stamattina, dalle ore
10:00 alle ore 12:45, presso la sede camerale di Rovigo, il convegno
*“Intelligenza
Artificiale (AI) sfida per l’uomo e prospettiva per le imprese”*
organizzato dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo.
Ad aprire il convegno è stato il Presidente della Camera di Commercio
Massimo Zanon portando i saluti istituzionali. A seguire sono intervenute
importanti figure del mondo universitario e camerale che hanno illustrato
ai partecipanti:
· *cos’è l’Intelligenza Artificiale*, intervento affidato a Marco
Zorzi docente di Intelligenza artificiale e psicologia cognitiva del
Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università degli studi di Padova;
· *l’impatto dell’AI nella gestione dell’impresa*, intervento
affidato a Vladi Finotto docente di Economia e gestione delle imprese del
Dipartimento di Management dell’Università Cà Foscari;
· *gli strumenti e le strategie del sistema camerale verso l’AI*,
intervento effettuato da Paolo Ghezzi Direttore Generale di Infocamere;
· *Soft Skill e AI*, intervento effettuato da Anna Comacchio
Direttrice del Dipartimento di Management dell’Università Cà Foscari.
Il convegno, al quale sono invitati istituzioni ed operatori economici, ha
come obiettivo principale *contribuire alla definizione dei contorni
dell’Intelligenza Artificiale*, una tecnologia destinata a influenzare la
vita quotidiana di tutti. In particolare, sono stati affrontati i *principali
impatti che questa tecnologia avrà sulle imprese*. Si è parlato, inoltre,
della capacità di elaborare e interpretare i dati generati dai processi
aziendali, nonché della possibilità di sviluppare analisi predittive per
ottimizzare la struttura e il funzionamento delle aziende stesse. Infine, è
stato analizzato anche come l’Intelligenza Artificiale possa contribuire
alla riduzione delle inefficienze e di conseguenza aumentare la
competitività delle imprese, oltre a promuovere un approccio di mercato
basato sui dati.
Inoltre, il convegno ha rappresentato *un’opportunità per approfondire e
discutere le implicazioni etiche di questa tecnologia, nonché la necessità
di stabilire regole che ne definiscano i limiti e le modalità d’uso* alla
luce del significativo impatto che l’Intelligenza Artificiale avrà sia
sulle professioni coinvolte nei processi di cambiamento che sulle decisioni
riguardanti la gestione dei dati e le questioni legate alla privacy.
*DICHIARAZIONI*
*MASSIMO ZANON – PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI VENEZIA ROVIGO*
“La tematica non nasce certo oggi – dichiara Massimo Zanon, Presidente
della Camera di Commercio di Venezia Rovigo – ma ora è assolutamente
necessario occuparcene: come mondo delle imprese ma anche come sistema
delle Camere di Commercio. È evidente che ci troviamo davanti a
straordinarie opportunità per le scienze applicate e per la tecnologia. Gli
effetti sul mondo delle imprese, ma anche su tutti gli aspetti della vita
quotidiana, ci costringono ad occuparcene, e subito, perché qualsiasi
indugio può essere dannoso: mentre ne stiamo parlando succede già
qualcos’altro che ci costringe a rincorrere per aggiornare le nostre
conoscenze.”
“Per questi motivi – continua Massimo Zanon – abbiamo ritenuto opportuno
realizzare questo momento di informazione rivolto al mondo delle imprese ed
anche alla nostra struttura di Camera di Commercio in quanto ente al
servizio delle imprese stesse. Non dobbiamo, però, mai dimenticare il ruolo
della persona, quella vera, in carne ed ossa. Se Alan Turing riteneva *che
si potesse raggiungere un’intelligenza artificiale solo seguendo gli schemi
del **cervello umano* * è
ancora dell’uomo che dobbiamo occuparci. * Si pongono, infatti, dei
problemi di *etica, di democrazia economica e di democrazia pura e
semplice.* È, dunque, necessario andare avanti: bisogna utilizzare i
processi dell’intelligenza artificiale ed allo stesso tempo governarli o,
quanto meno, governarne le finalità.”
*MARCO ZORZI – DOCENTE DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA*
“L’intelligenza artificiale è una scienza che studia come creare e
utilizzare sistemi informatici in grado di svolgere compiti che richiedono
capacità cognitive umane, come il riconoscimento di immagini, la
comprensione del linguaggio naturale, il ragionamento e l’apprendimento –
spiega il Prof. Marco Zorzi – Al centro dell’attenzione c’è attualmente
l’intelligenza artificiale generativa, per la sua impressionante capacità
di generare nuovi contenuti come testo, immagini, musica, audio e video. Le
potenzialità trasformative dell’intelligenza artificiale, che possono
migliorare la qualità della vita delle persone e creare nuove opportunità
di lavoro e innovazione per le aziende, sono tuttavia accompagnate da sfide
e rischi che devono essere affrontati con responsabilità ed etica.”
“Alcuni di questi rischi – continua il Prof. Marco Zorzi – riguardano la
privacy e la sicurezza dei dati, la discriminazione, la perdita del lavoro,
l’abuso di queste tecnologie per creare disinformazione. Per questo, è
fondamentale adottare un approccio centrato sull’uomo (human-centered AI),
a cui si ispira anche la proposta di regolamentazione europea (AI Act), che
tuteli i diritti fondamentali dei cittadini e garantisca la sicurezza e la
trasparenza delle applicazioni di intelligenza artificiale. Il regolamento
si basa sulla classificazione dei rischi legati all’utilizzo
dell’intelligenza artificiale nei diversi ambiti di applicazione,
prescrivendo una serie di obblighi per applicazioni ad alto rischio che
possono incidere sui diritti fondamentali delle persone, come tutte quelle
che ricadono negli ambiti della salute, del lavoro, dell’istruzione, dei
servizi pubblici e privati essenziali. La prevista approvazione entro la
fine del 2023 implica che le aziende dovranno rapidamente adeguarsi alle
nuove regole armonizzate.”
*VLADI FINOTTO – DOCENTE DELL’UNIVERSITA’ CA’ FOSCARI DI VENEZIA*
“L’idea che un prompt, una richiesta, a un’intelligenza artificiale
consenta di trovare le soluzioni migliori a qualsiasi problema apre scenari
interessanti. Può essere che tra qualche anno i modelli di intelligenza
artificiale sappiano rispondere alla domanda “quale modello di business mi
può dare un vantaggio in questo o quel settore”? Scommetterei sul
contrario. I grandi problemi che le aziende avranno di fronte nei prossimi
decenni – la sostenibilità, nuovi paradigmi di produzione e di consumo,
nuove concezioni del valore –metteranno in gioco forse più di prima la
capacità umana di esercitare giudizio: mettere insieme dati, intuizioni e
l’expertise che deriva dall’aver vissuto personalmente le logiche di
mercati e settori. Alle donne e agli uomini d’azienda sarà richiesto di
esercitare, ancora più di prima, la propria capacità di immaginazione nel
gestire le imprese. Alle aziende sarà richiesto quindi di dotarsi di nuove
culture gestionali che apprezzino e diano il giusto valore al dato e al
risultato dell’elaborazione delle macchine.
Di sicuro l’intelligenza artificiale diventerà un importante tassello nella
gestione d’impresa vista la complessità dei problemi che ci troveremo ad
affrontare nel prossimo futuro, per esempio quelli legati al cambiamento
climatico e alle risposte adeguate da dare alle criticità che si porta
appresso. Si tratta di immaginare le interazioni tra moltissime decisioni
inerenti a processi produttivi, interazioni tra umani e i loro artefatti e
l’ambiente, nuovi modelli di consumo: addomesticare questa complessità,
renderla processabile per esseri umani dotati di creatività e giudizio sarà
il ruolo principale a cui si candida l’IA nel fare strategico delle
imprese.”.
*PAOLO GHEZZI – DIRETTORE GENERALE DI INFOCAMERE*
“La Pubblica amministrazione è la più grande generatrice di dati
certificati, cioè con quel valore particolare che è dato dall’ufficialità
della fonte, e tuttavia li usa poco e li condivide ancor meno. Al contrario
di quanto fanno i grandi player di mercato dell’informazione e
dell’economia che raccolgono enormi quantità di dati – peraltro poco o per
nulla certificabili – ma sanno come utilizzarli per sviluppare il proprio
business” spiega Paolo Ghezzi, Direttore Generale di Infocamere che
continua: “InfoCamere è la società del sistema camerale per l’innovazione
digitale e, con tutte le Camere di commercio – un’eccellenza nel panorama
della Pa – lavora intensamente per dare valore ai dati, creare informazione
autorevole e favorire l’interoperabilità degli stessi con quelli di altre
Pa.”
“Gestendo il Registro delle imprese – una banca dati di interesse nazionale
in cui sono conservate le informazioni su tutte le imprese italiane (oltre
5 milioni) e su tutti i loro amministratori – InfoCamere è uno dei motori