
(AGENPARL) – sab 18 novembre 2023 Sinistra Civica Ecologista Municipio X – Sinistra Italiana: Protesta Oepac,
la svalutazione del lavoro e dei lavoratori si può arginare avviando un
percorso di internalizzazioni ed istituendo il “salario minimo di Roma
Capitale”. Roma Capitale dei diritti può e deve fare la differenza.
Quasi cento operatori educativi per l’educazione e la comunicazione
(Oepac), che lavorano nelle nostre scuole comunali, hanno denunciato che le
cooperative per cui lavorano non pagheranno le ore lavorate, già dal primo
giorno, quando gli assistiti con disabilità sono assenti. Da contratto
Oepac e dalle linee guida approvate nel 2022 in assemblea capitolina, i
primi due giorni devono essere sempre e comunque retribuiti. Il mancato
rispetto delle condizioni previste dal CCNL delle Cooperative sociali è
solamente la punta dell’iceberg. La qualità di servizi e la continuità
educativa non possono prescindere da condizioni di lavoro stabili e
dignitose perchè la logica di mercato non può essere sovraordinata al
concetto di servizio pubblico. La disumanizzante pratica delle
esternalizzazioni dei servizi determina condizioni di lavoro drammatiche
per i lavoratori, costi per i cittadini che aumentano a dismisura e una
qualità del servizio erogato che riflette condizioni di lavoro
inaccettabili. Quello degli Oepac è solamente il primo esempio e purtroppo
non è l’unico. Le amministrazioni del passato, a parte le promesse, non
hanno fatto niente di concreto per promuovere un percorso di
internalizzazione, hanno sempre annunciato e mai praticato l’inversione di
rotta. Si commenta da solo chi, soffiando sulle ferite dei lavoratori che
percepiscono pochissimi euro l’ora, si preoccupa solamente di alimentare
omofobia e violenza dimenticando che il Governo Meloni ha dato un sonoro
schiaffo alla proposta di legge sul salario minimo. E’il momento che Roma
Capitale si faccia capofila per una autentica e concreta inversione di
rotta. L’unico modo per migliorare i servizi, garantire i lavoratori e
risparmiare soldi pubblici, è quello di iniziare ad internalizzare i
servizi. Lo abbiamo detto in modo molto esplicito durante la campagna
elettorale, non possiamo tradire la fiducia che i lavoratori e le
lavoratrici ci hanno concesso. C’è poi il tema della retribuzione oraria,
troppo spesso indecente. E’ inaccettabile che si possa essere poveri pur
lavorando. Ed è per questo che centinaia di migliaia i cittadini,
trasversalmente, hanno firmato la petizione a sostegno dell’approvazione
della proposta di legge atto della Camera dei Deputati n. 1275 per
introdurre il Salario Minimo a 9 euro l’ora e per rafforzare i contratti
collettivi. Peccato che il Governo Meloni abbia scelto di seppellire la
proposta nelle commissioni parlamentari pur di fuggire dalla discussione
parlamentare. Le trasformazioni dei rapporti di lavoro caratterizzate da
una esplosione di forme contrattuali sempre più flessibili e precarie,
gravate dalla disciplina delle gare al massimo ribasso, hanno contribuito a
determinare la svalutazione del lavoro e dei lavoratori, anche a Roma.
Serve una risposta chiara, una risposta che può partire anche dalle
amministrazioni cittadine. Il governo di centro sinistra della nostra