
(AGENPARL) – ven 30 giugno 2023 “L’approvazione della rimodulazione del piano di riequilibrio della città di Palermo, rappresenta un chiaro fallimento delle legittime aspirazioni del sindaco Roberto Lagalla, che appena insediatosi, aveva auspicato di ottenere 900 milioni di euro, al pari di altre grandi città come Napoli e Torino, per affrancare la città dalla palude in cui versa. È altresì l’espressione dell’incapacità dell’azione concertata tra il governo locale e nazionale, guidata dal vicesindaco Carolina Varchi, che non riesce ad andare oltre i 180 milioni di Leoluca Orlando e che all’epoca definì addirittura un’elemosina. Questa manovra finanziaria non solo quindi non impedisce alcuna esplosione impositiva, ma introduce aumenti dell’Irpef, dell’imposta di soggiorno, dei servizi a domanda individuale e l’addizionale sui diritti portuali.
Inoltre, non scioglie in alcun modo il nodo centrale delle partecipate, che a partire dal primo gennaio 2025 dovranno essere dotate di nuovi e aggiornati contratti di servizi, senza alcun trasferimento di nuove risorse. Ma con ulteriori tagli. Insomma una manovra depressiva per dipendenti comunali, le cui aspettative sono state tradite, delle partecipate e per i cittadini, che ancora alle prese con le conseguenze del post-COVID, del carovita e la crisi occupazionale, saranno chiamati a pagare con le proprie tasche, il prezzo di chi ha fatto solo propaganda.”
Lo dichiarano i consiglieri del M5S: Concetta Amella, Antonino Randazzo e Giuseppe Miceli.
Giovanni Gaudesi
Ufficio Stampa
Comune di Palermo