
(AGENPARL) – ven 13 gennaio 2023 SINAFI: Vicinanza ai finanzieri feriti a Domodossola. Se si continua con riforme della Giustizia modello Cartabia sarà molto improbabile garantire sicurezza e giustizia ai cittadini.
Il Si.Na.Fi. esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà ed augura una pronta guarigione ai due colleghi di Domodossola, aggrediti e feriti da un extra-comunitario mentre espletavano un servizio di polizia doganale a bordo di un treno transfrontaliero.
Nel contempo, condanna fermamente questa vile aggressione, condita da una violenza inaudita, perpetrata dal facinoroso ai danni dei due colleghi nel momento in cui sono intervenuti semplicemente per identificarlo, su richiesta del personale di bordo, poiché privo del titolo di viaggio.
L’accaduto, assieme alla moltitudine di precedenti di cui la cronaca è ormai piena, deve servire da monito per le Istituzioni perché pongano le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine nelle migliori condizioni giuridiche per svolgere il proprio indispensabile servizio in piena sicurezza, dotando gli stessi di regole d’ingaggio chiare e certe, nonché di quant’altro possa servire a proteggere la loro incolumità ed a garantire la salvaguardia del ruolo che sono chiamati a svolgere nell’interesse della collettività.
E’ doveroso rimarcare, ancora una volta, la fondamentale importanza di una legislazione che permetta di assicurare alla giustizia con fermezza, per un tempo congruo, chi delinque in modo alquanto cruento, nonché della piena efficienza e celerità d’azione dell’apparato giudiziario, al quale è richiesta una maggiora condivisione dell’operato delle FF.PP., proprio per non vanificarne gli sforzi ed i sacrifici fatti “in prima linea” nella repressione di deprecabili condotte che, troppo spesso, lasciano presagire un dilagante e generalizzato “senso di impunità e disprezzo” nei confronti dello Stato, dei suoi rappresentanti e della comunità.
Purtroppo, prendiamo atto che le innovazioni recentemente attuate dalla riforma Cartabia non vanno assolutamente in questa direzione, anzi tutt’altro e rendono molto più complesso, infruttuoso e inefficacie le delicate e gravose attività poste in essere con profonda dedizione dalle Forze di Polizia e dalla magistratura per la prevenzione e repressione dei reati, finendo per vanificarne gli straordinari sforzi.
Una riforma iniqua, che con l’intento di accelerare la giustizia e ridurre il numero dei processi finisce per svilire il diritto costituzionale dei cittadini che hanno subito sulla propria pelle o su quella dei familiari gravi e deprecabili reati e che vedranno coloro che si sono macchiati di tali biasimevoli gesta rimanere addirittura impuniti o scontare, di fatto, una pena lieve e non commisurata alla gravità delle azioni commesse.
Lo affermano Eliseo Taverna – Segretario Generale Nazionale SINAFI e Salvatore Critelli – Referente Int.le SINAFI Piemonte e Valle d’Aosta.
Roma/Torino 13 gennaio 2023