
COSENZA La banca fallita, inoltre, era stata, negli anni, destinataria di ingenti prestiti subordinati, da parte del Fondo di garanzia dei depositanti della Bcc, a sostegno di un’azione di immediata patrimonializzazione della medesima banca; iniziativa vanificata dalle condotte oggetto di contestazione. A riguardo, nel corso della procedura fallimentare, istruita presso il Tribunale di Castrovillari, sono stati ammessi al passivo debiti per circa 322 milioni di euro, tra i quali anche somme destinate alle casse dello Stato. Le investigazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Cosenza hanno così permesso di individuare le ripetute concessioni di linee di credito e la successiva erogazione di ingenti somme di denaro a clienti con conseguente:marcato degrado del portafoglio prestiti espresso da partite deteriorate; ripercussione sulla capacità presuntiva di reddito per effetto degli elevati oneri di funzionamento con cost/income pari al 90,5%; sofferenza del portafoglio crediti che hanno portato alla cessione delle perdite di crediti per circa € 113 milioni; riduzione della dotazione patrimoniale di vigilanza della fallita con elevata concentrazione della raccolta e il rischio di notevoli deflussi nella raccolta anche di somme destinate all’Erario; inefficiente ed inefficacia organizzazione interna anche in materia di antiriciclaggio. (News&Com)