
REGGIO CALABRIA La necessità di rendere fiscalmente apprezzabile una parte dei profitti illeciti così accumulati, al fine di giustificare maggiori spese, induceva Iannò a sovrafatturare le forniture rese a favore di alcune imprese-clienti, restituendo loro, in contanti la differenza tra il presso reale e quello artificiosamente rappresentato nel documento fiscale. Le imprese-clienti, consapevoli della necessità di Iannò di auto-riciclare i profitti delle condotte fraudolente ai danni della Compagnia petrolifera e dell’Erario, si prestavano ad agevolare quell’attività di riciclaggio, utilizzando, ai fini fiscali, le fatture per operazioni parzialmente inesistenti, così conseguite. Va segnalato, come le imprese: “Eco. F.a.l. s.n.c. di La Valle Egidio e Francesco” e “Logams.r.l. – Logistica per l’ambiente”, all’epoca dei fatti accertati, fossero sottoposte a controllo giudiziario, sicchè le condotte fraudolente poste in essere, finivano per occultare, anche agli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale, i flussi finanziari generati dal sistema delittuoso accertato. Le condotte in questione sono state accertate, per importi inferiori, anche in relazione ad altre imprese, per le quali il gip non ha disposto il sequestro, avuto riguardo ai più ridotti profitti così conseguiti. (News&Com)