
(AGENPARL) – Roma, 02 settembre 2022 – Le esportazioni giapponesi di veicoli usati verso la Russia, esenti dalle sanzioni imposte per l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, hanno raggiunto il livello più alto in oltre un decennio.
Il successo di Mosca nel mantenere forte il rublo nonostante le sanzioni ha anche stimolato l’appetito dei russi per veicoli giapponesi usati ma di alta qualità, che possono essere esportati purché valgano meno di 6 milioni di yen ($ 43.400).
Le esportazioni totali del Giappone di auto usate in Russia sono state le più alte mai registrate da gennaio 2009, secondo i dati del governo.
La prefettura di Toyama, che è stata a lungo un hub per le esportazioni di veicoli attraverso il Mar del Giappone al porto russo di Vladivostok, ha visto un’impennata particolare in tali spedizioni.
Quel mese, il governo giapponese ha imposto il divieto di esportazione di beni di lusso in Russia, compresi i veicoli che costano oltre 6 milioni di yen, aprendo il mercato ai veicoli usati.
I russi stanno acquistando “solo auto di fascia alta” nel mercato dei veicoli usati grazie al forte rublo.
Secondo i dati commerciali del ministero delle Finanze, a giugno il Giappone ha esportato in Russia circa 17.000 veicoli di seconda mano, che rappresentavano quasi la metà delle sue esportazioni totali verso il vicino. Valevano 19 miliardi di yen, ovvero oltre 3,5 volte in più rispetto a marzo.
La crescita delle esportazioni di veicoli di seconda mano da Toyama alla Russia è stata particolarmente ampia, raggiungendo i 13,7 miliardi di yen a giugno, quasi quadruplicando rispetto a marzo.
L’importanza di Toyama probabilmente aumentò poiché i suoi porti erano le destinazioni preferite delle navi russe che riempivano il vuoto quando le navi utilizzate dalle compagnie giapponesi interruppero le operazioni verso la Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina.
Le esportazioni di veicoli usati in Russia erano crollate dopo che Mosca ha aumentato le tasse di importazione nel gennaio 2009, con gli effetti persistenti di anche la crisi finanziaria globale del 2007-2008 ha frenato la domanda.
Ma con le case automobilistiche straniere che sospendono le operazioni di fabbrica in Russia durante la guerra in Ucraina, privando il pubblico di veicoli nuovi, la domanda di quelli usati è aumentata.
Le sanzioni del governo giapponese sono in linea con quelle dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Se quest’ultimo dovesse inasprire le sanzioni, Tokyo potrebbe seguire l’esempio. È anche difficile prevedere come finirà la guerra, che continua a trascinarsi.