(AGENPARL) - Roma, 3 Dicembre 2025La tensione nel Mar Nero torna a salire dopo una serie di attacchi contro petroliere provenienti dalla Russia. Le autorità turche sostengono che l’Ucraina stia colpendo le imbarcazioni con droni navali, mentre Kiev respinge categoricamente le accuse e parla di “propaganda russa”.
Martedì funzionari turchi hanno riferito che la petroliera e chimichiera Midvolga 2, con un equipaggio di 13 persone, è stata attaccata circa 80 miglia nautiche al largo della costa turca. La nave, partita dalla Russia e diretta in Georgia con un carico di olio di girasole, non avrebbe riportato danni seri né richiesto assistenza. La direzione turca dei trasporti ha confermato che l’attacco sarebbe stato effettuato con droni.
Kiev, tuttavia, nega ogni coinvolgimento. Il Ministero degli Esteri ucraino ha dichiarato che “l’Ucraina non ha nulla a che fare con questo incidente”, aggiungendo che il presunto itinerario della nave attraverso la ZEE turca “non ha senso” e potrebbe indicare un’operazione orchestrata da Mosca.
Gli incidenti non si sono fermati. Venerdì altre due petroliere vuote ma dirette in Russia, Kirat e Viros, sono state colpite da droni nel Mar Nero. Nessuna rivendicazione ufficiale è arrivata, ma un funzionario dei Servizi di Sicurezza dell’Ucraina (SBU) ha dichiarato a Reuters che le imbarcazioni sono state “messe fuori servizio”, infliggendo “un duro colpo al trasporto petrolifero russo”.
Fonti SBU citate dall’AFP sostengono inoltre che entrambe le navi trasportassero “segretamente petrolio russo” e siano state prese di mira da droni navali Sea Baby modernizzati.
OpenSanctions, gruppo indipendente di monitoraggio, identifica Kirat e Viros come parte della cosiddetta “flotta ombra” russa impiegata per aggirare le sanzioni occidentali.
La Turchia esprime forte preoccupazione. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha definito gli attacchi “una preoccupante escalation” che mette a rischio sicurezza marittima, ambiente e traffico commerciale all’interno della Zona Economica Esclusiva turca. “Non possiamo accettare questi attacchi”, ha avvertito, aggiungendo che Ankara ha già inoltrato “i necessari avvertimenti alle parti interessate”.
Nel frattempo, anche un’altra nave — una petroliera di una compagnia turca — era stata colpita lunedì da quattro misteriose esplosioni al largo del Senegal, sebbene non sia chiaro se gli episodi siano collegati.
La reazione di Mosca è stata immediata. Vladimir Putin ha condannato gli attacchi e minacciato una risposta più dura: “Se continueranno, potremo isolare l’Ucraina dal mare”. Rosmorrechflot, l’agenzia russa dei trasporti marittimi, ha confermato “lievi danni” alla Midvolga 2, ma senza infiltrazioni d’acqua.
La nave, hanno riferito le autorità turche, “sta procedendo con i motori verso Sinop”, porto turco sul Mar Nero.
Con il conflitto russo-ucraino che invade le rotte commerciali internazionali, il Mar Nero torna così a essere uno dei fronti più instabili del confronto.
