(AGENPARL) - Roma, 10 Novembre 2025(AGENPARL) – Mon 10 November 2025 CNA Lombardia esprime forte preoccupazione per le misure previste dal
Disegno di Legge di Bilancio 2026 che modificano in modo sostanziale la
disciplina delle compensazioni dei crediti dimposta. Dopo anni in cui i
crediti dimposta – dai bonus edilizi alle agevolazioni per gli investimenti
innovativi – hanno rappresentato uno strumento fondamentale per sostenere la
liquidità e la competitività delle imprese, il nuovo intervento legislativo
rischia di bloccare meccanismi virtuosi di gestione finanziaria,
penalizzando in particolare le piccole e medie imprese già esposte agli
effetti combinati del caro materiali, dellaumento dei tassi e della
contrazione della domanda interna.
La norma, infatti, estende a tutti i soggetti – e non più soltanto a banche
e intermediari finanziari – il divieto di compensare i crediti dimposta
derivanti dai bonus edilizi con i propri debiti previdenziali e
contributivi.
In base al testo della bozza, dal 1° luglio 2026 la compensazione dei debiti
contributivi e previdenziali sarà consentita esclusivamente in relazione ai
crediti dimposta emergenti dalla liquidazione delle imposte da
Dichiarazioni annuali.
Una modifica che, di fatto, riduce la possibilità di utilizzo dei crediti
maturati e rischia di determinare seri problemi di liquidità per un numero
elevatissimo di imprese, in particolare nei settori della casa,
delledilizia e dellimpiantistica, che hanno sinora fatto legittimo ricorso
alla compensazione per gestire in equilibrio i propri flussi finanziari.
Si tratta di unennesima ghigliottina che agisce in modo illegittimamente
retroattivo cambiando le regole del gioco in corsa: ci sono migliaia di
imprese con crediti fiscali acquisiti in seno alla politica dei bonus
edilizi, che non abbiamo voluto noi, da smaltire – sottolinea Giovanni
Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -. Ci sono soggetti che hanno aiutato
queste imprese acquistandone i crediti. In questo modo si crea un danno
diffuso alla filiera, non solo delledilizia e degli impianti. Pensiamo
anche agli effetti di tale restrizione sui crediti di imposta concessi a
fronte di investimenti in Industria 4.0 e Transizione 5.0.
Riducendo lammontare dei debiti compensabili, la norma potrebbe determinare
un significativo mancato utilizzo delle rate dei crediti dimposta derivanti
dai bonus edilizi, determinandone la perdita e un danno economico e
finanziario a moltissimi soggetti imprenditoriali e privati.
Tra i tanti, ad essere colpiti da un provvedimento di tale natura sono, ad
esempio, due settori come quello dellautotrasporto e quello del cinema.
Secondo Riccardo Gervasoni, Presidente CNA FITA Lombardia Il provvedimento
avrebbe un impatto devastante sulle imprese di autotrasporto, andando a
minare la reale possibilità di utilizzo del beneficio fiscale legato al
recupero delle accise, che rappresenta uno delle principali misure di
sostegno alle imprese del settore. Leffetto, fra laltro, è ancora
peggiore, perché va a sommarsi ad un’altra misura contenuta nel Disegno di
legge, ovvero laumento di 4,05 centesimi di euro al litro dellaccisa sul
gasolio, previsto dal 2026.
Come si dice in questi casi, oltre al danno, la beffa.
Anche il Presidente di CNA Cinema Audiovisivo Lombardia, Franco Bocca Gelsi,
commenta: Rendere inutilizzabili i crediti di imposta per compensare i
contributi INPS e INAIL delle imprese comporta una forte riduzione
dellefficacia del Tax credit Cinema, con importanti negative conseguenze
sulle produzioni, sulle imprese e sui lavoratori, in un segmento in
difficoltà da anni.
Larticolo 26 della bozza di Disegno di legge di bilancio 2026 rischia,
nelle sue pieghe, di incrinare ancora di più la fiducia tra chi deve fare
investimenti e lo Stato – aggiunge Stefano Binda, Segretario di CNA
Lombardia -. Così il Paese rallenta in una fase in cui stabilità, rilancio e
fiducia si tengono insieme anche a partire dal fatto, doveroso, di non
continuare a cambiare le regole in corso dopera.
