
(AGENPARL) – Tue 14 October 2025 14 Ottobre 2025
Le voci e le immagini dei protagonisti della sessione mattutina del XXIII Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato da Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti, a Roma, al Casino dell’Aurora Pallavicini di Palazzo Rospigliosi. Il Forum prosegue nel pomeriggio di oggi per concludersi nella mattinata di domani, mercoledì 15 ottobre,
Forum Coldiretti, Gesmundo: “Cambiamento radicale in atto, l’uomo rischia di diventare strumento della tecnologia”
“Saranno gli storici, un domani, a giudicare se quello che stiamo vivendo sia un semplice passaggio o un vero cambiamento radicale, quasi uno stravolgimento, un nuovo paradigma con cui dovremo confrontarci negli anni a venire”.
Lo ha detto il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, aprendo i lavori del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione in corso a Roma, sottolineando come “tutti gli elementi per parlare di un processo drammatico, complesso e pieno di incognite ci sono”.
“Certo, si parla di guerre, ma non ci sono solo le guerre – ha aggiunto Gesmundo –. Sono profondamente colpito da ciò che ancora non comprendiamo pienamente dell’intelligenza artificiale: da come invaderà la nostra vita e segnerà la quotidianità dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’agricoltura ha compiuto passi da gigante grazie alla tecnologia, ma se questa dovesse finire nelle mani di pochissimi, rischieremmo di non avere più una tecnologia al servizio dell’uomo, bensì un uomo al servizio della tecnologia”.
“È forse curioso – ha proseguito – che a porsi queste domande sia una forza di rappresentanza contadina, che negli ultimi decenni ha concentrato la propria attenzione non solo sull’agricoltura ma anche sul cibo, vero discrimine per capire se una democrazia moderna sta seguendo i valori della civiltà o scivola verso la post-democrazia di cui parlavano già gli studiosi di Stanford”.
Gesmundo ha poi richiamato il ruolo della politica, che “oggi appare indebolita, avendo smarrito la capacità di orientare e, soprattutto, di rassicurare. Non è accettabile che sette agricoltori su dieci in Europa abbiano perso il senso del futuro o che regioni storicamente partecipi vedano crollare l’affluenza alle urne. La politica deve ritrovare la fiducia della gente”.
“Il Forum – ha concluso – è un momento di riflessione collettiva, un confronto aperto tra istituzioni, esperti e società civile. Noi crediamo nel dialogo, non nella divisione. Una società che si chiude in visioni contrapposte smarrisce la speranza e la direzione del futuro. Dopo ottant’anni torniamo a parlare di guerra atomica come se fosse normale: segno che abbiamo perso la bussola. Servono parole e azioni disarmate per ritrovare un cammino comune”.
Forum Coldiretti, Ministro Crosetto: “Pace e sicurezza, prerequisiti anche per l’agricoltura. L’Italia protagonista grazie alla sua credibilità”
«Viviamo tempi difficili, ma questa settimana si è aperta con un segno di speranza: il processo avviato in Medio Oriente sarà lungo e complesso, ma almeno è cominciato», ha dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo al Forum Internazionale dell’Alimentazione Coldiretti in corso a Roma.
Il Ministro ha sottolineato come i conflitti internazionali abbiano ormai un impatto diretto sulla vita quotidiana e sull’economia reale: «Oggi una crisi in Medio Oriente o in Ucraina non è più lontana: arriva sulle nostre tavole, nei costi dell’energia, nelle difficoltà degli agricoltori e delle famiglie».
Crosetto ha evidenziato la necessità di un clima di stabilità globale per garantire sviluppo e sicurezza alimentare: «La sicurezza è come l’aria: ci accorgiamo della sua importanza solo quando manca. E un mondo più sicuro significa un mondo in cui anche chi lavora la terra può vivere meglio».
Rivendicando il ruolo dell’Italia nelle missioni internazionali, il Ministro ha ricordato come la credibilità del nostro Paese sia fondata su una tradizione di rispetto e umanità: «I nostri militari non sono simbolo di forza o di prevaricazione, ma di dialogo. È un tratto culturale che nasce dal nostro modo di essere italiani e che si riflette anche nel mondo agricolo, dove la pazienza, la solidarietà e il rispetto della terra sono valori quotidiani».
Crosetto ha poi richiamato il valore della sovranità nazionale nei settori strategici: «Dobbiamo difendere la nostra agricoltura come presidio di identità e di dignità del lavoro, senza però chiuderci. Difendere la sovranità significa proteggere ciò che ci rende unici, ma anche condividere per essere più forti insieme».
Il Ministro ha infine indicato la Coldiretti come esempio di coesione e rappresentanza: «Coldiretti dimostra che unire tante piccole realtà può generare una forza straordinaria. Anche l’Africa potrà avere un futuro migliore se nasceranno organizzazioni contadine capaci di rappresentare e unire, come è accaduto in Italia».
Forum Coldiretti, Renzi: “Il problema dell’Europa sono i tecnocrati. La globalizzazione va governata. Senza politica non si va da nessuna parte”
“Se la politica in Europa abdica di fronte alla tecnocrazia, siamo destinati a fallire. Il problema dell’Europa oggi sono i tecnocrati, non la politica”. Così Matteo Renzi, intervenendo al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Coldiretti in corso a Roma, ha rilanciato un appello alla centralità della politica nel governo dei processi globali.
Sul piano internazionale, l’ex presidente del Consiglio ha richiamato il passaggio “da un mondo ordinato a un disordine globale”, analizzando la trasformazione dello scenario geopolitico rispetto a dieci anni fa. “Allora avevamo certezze – ha detto – sugli Stati Uniti, sull’Europa e persino sul ruolo della Russia e della Cina. Oggi viviamo in un mondo multipolare dove l’imprevedibilità è la regola”.
Renzi ha dedicato un passaggio al tema della sicurezza internazionale e alla posizione italiana nel conflitto in Medio Oriente: “Di fronte all’interesse nazionale e al ruolo dell’Italia nel mondo, io sono orgoglioso di dire che voteremo a favore di ciò che il ministro Crosetto proporrà per i carabinieri a Gaza. È un segnale di unità che va oltre le divisioni politiche”.
Ampio spazio poi al confronto sull’Europa. “Io sono un grande sostenitore degli Stati Uniti d’Europa e credo ancora nel sogno europeo – ha detto Renzi –. Ma dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che l’Europa di oggi è governata da burocrati e tecnocrati, lontani dallo spirito dei padri fondatori come De Gasperi, Schuman e Adenauer. Loro furono giganti, gli attuali leader sembrano pigmei davanti a quel sogno”.
Renzi ha quindi invitato a guardare con più realismo anche alla situazione nel mondo arabo, ricordando che “dieci anni fa c’erano gli attentati a casa nostra, oggi invece i riformisti hanno vinto e hanno messo l’Islam al riparo dagli estremisti. Non va tutto male, il mondo arabo è oggi più stabile e protagonista del nuovo ordine multipolare”.
Rivolgendosi infine al mondo agricolo, il leader di Italia Viva ha sottolineato l’importanza di governare i processi globali, non di fermarli. “Non potete bloccare la globalizzazione – ha detto – ma potete e dovete governarla, perché i prodotti italiani hanno una forza unica nel mondo. Il punto è che senza la politica non si va da nessuna parte. Se la politica rinuncia al suo ruolo, lascia spazio ai potentati e ai mercati. Il mondo sarà salvato dalla politica, non dai tecnocrati”.
Forum Coldiretti, Renzi: “La difesa della Pac è una questione nazionale. Serve un patto bipartisan per l’agricoltura italiana”
«L’Europa si trova davanti a una scelta cruciale: stanno per tagliare la Pac. Va bene discutere di geopolitica, ma qui siamo davanti a un problema concreto e immediato», ha dichiarato Matteo Renzi, intervenendo oggi sull’allarme lanciato da Coldiretti in vista dei prossimi passaggi istituzionali a Bruxelles sulla riforma della Politica agricola comunitaria.
«Se l’Ucraina entrerà, come è giusto che sia, bisogna però capire che l’ingresso di un Paese con una struttura agricola così vasta rischia di ridurre ulteriormente le risorse per tutti gli altri. Noi siamo favorevoli all’allargamento, ma dobbiamo essere consapevoli che questo può avere un impatto devastante sui prossimi dieci anni e su tanti lavoratori del settore agricolo», ha aggiunto Renzi.
L’ex premier ha poi sottolineato la necessità di un impegno comune a livello europeo: «Se la PAC verrà ridimensionata come qualcuno a Bruxelles auspica, non sarà un problema solo per Coldiretti o per chi lavora nei campi: sarà un problema per l’Italia intera. O ci rendiamo conto che questa è un’emergenza nazionale, oppure non andremo da nessuna parte nel difendere l’agricoltura italiana».
Concludendo, Renzi ha lanciato un appello unitario: «Serve un grande patto bipartisan tra destra e sinistra per andare in Europa insieme. Lì non esiste governo o opposizione come in Italia: esiste l’interesse nazionale. Sulla PAC togliamoci le maglie dei nostri partiti e indossiamo quella della nazionale. È l’unico modo per difendere davvero l’agricoltura del nostro Paese».
Forum Coldiretti, Tremonti: “Fa piacere che dopo 20 anni si parli di Eurobond per la difesa”
“Fa piacere che adesso, dopo 20 anni, si parli di Eurobond per la difesa, vuol dire che le idee giuste magari in salita ma camminano”. Lo ha affermato Giulio Tremonti, Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati nel corso del suo intervento alla prima giornata del Forum Coldiretti a Roma.
“In Europa gli Eurobond sulla difesa furono discussi in Parlamento e devo dire con grande interesse dal lato laburista che dicevano è buona politica perché è Keynesiana, dal lato dei popolari, buona politica perché colbertiana, poi arrivò la commissione Prodi che bloccò tutto – ha ricordato Tremonti -. La costruzione di una difesa europea è il principio per la costruzione di una unità politica federale o confederale dell’Europa. E non mi sembra che questa posizione fosse contro l’Europa e contro l’Europa erano proprio gli europeisti, quindi l’esatto opposto. Oggi vedo alcuni elementi positivi: gli accordi fatti dai francesi e dagli inglesi a Northport sull’uso congiunto del nucleare. Non sarebbe male se facessero l’uso congiunto anche del voto al Consiglio dell’Onu”.
“Ma fondamentalmente alcuni punti ci sono, si discute di armamenti europei – ha continuato Tremonti -. L’Airbus è l’aereo più bello del mondo e l’aereo di maggiore successo al mondo, quindi è vero, l’Europa può anche unirsi con elementi di assoluto successo, l’Airbus batte il resto in assoluto. In Europa resta però la componente, diciamo tradizionale, si fa per dire: hanno fatto 397 km lineari di regole e continuano a farlo”.
Forum Coldiretti: Schillaci: “Rafforzare educazione alimentare a scuola è nostro obiettivo”
“Rafforzare i programmi di educazione alimentare, soprattutto nelle scuole, per aiutare i più giovani a compiere scelte consapevoli è uno degli obiettivi dell’Italia per proteggere la salute dei cittadini e valorizzare le nostre tradizioni, unendo innovazione, ricerca e responsabilità, condivisa tra istituzioni, produttori e società civile”. Lo ha affermato il Ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo video-intervento alla giornata inaugurale del Forum Coldiretti a Roma, con un panel dedicato ai rischi legati alla diffusione dei cibi ultra formulati. Un pericolo rispetto al quale il 91% degli italiani chiede proprio di potenziare l’educazione alimentare in classe, secondo il rapporto Coldiretti/Censis.
“Un tema di grande attualità non solo in Italia ma anche nel dibattito europeo e internazionale – ha sottolineato il Ministro -. Parliamo di prodotti industriali ricchi di additivi, zuccheri e grassi poco salutari, di cui bisogna assolutamente limitare il consumo eccessivo. Negli ultimi anni, infatti, la crescente diffusione di questi prodotti, in particolare tra le giovani generazioni, è stata associata ad un aumento di patologie croniche e non trasmissibili, come obesità, diabete, malattie cardiovascolari e metaboliche. Non a caso, in vista del prossimo G20 Salute, i Ministri della Salute stanno elaborando una dichiarazione che inserisce la lotta ai fattori di rischio per malattie non trasmissibili tra le priorità globali.
“Intendiamo promuovere modelli alimentari sani e culturalmente radicati, come la dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio Unesco – ha continuato Schillaci -, sostenendo le nostre filiere agroalimentari di qualità, che rappresentano un’alternativa sicura e salutare e distinguendo sempre tra trasformazioni tradizionali e produzioni industriali a scarso valore nutrizionale. A questo proposito voglio ricordare la recente approvazione della legge che vede l’Italia prima al mondo nel riconoscere l’obesità come malattia cronica”.
“Continua ora il nostro impegno – ha concluso Schillaci – per promuovere la prevenzione fin dalla primissima età e lungo tutto il corso della vita, garantendo al contempo la sostenibilità dei nostri sistemi sanitari e la salute delle generazioni future. Impegno che vede attiva la Coldiretti, che opportunamente ricorda come la salute nasce a tavola, anzi nei campi”.
Forum Coldiretti, Starace: “Economia reale e sicurezza nazionale non possono essere sacrificate ai conflitti”
“In una fase di crisi politica e internazionale, le associazioni di categoria europee come Coldiretti svolgono un ruolo fondamentale. È compito delle associazioni richiamare l’attenzione sul rischio di impoverimento delle economie se si adottassero modelli di economia di guerra. Il caso della Russia è emblematico: un terzo del PIL destinato all’industria della difesa penalizza la diversificazione produttiva e il settore agroalimentare», ha spiegato il diplomatico Giorgio Starace nel suo intervento al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione in corso a Roma.
“Per l’Occidente – spiega Starace – il rischio è altrettanto concreto. È responsabilità della politica europea arrestare i conflitti e creare condizioni di pace duratura. L’economia reale, quella produttiva, non può essere sacrificata al conflitto. Prodotti come i trattori generano valore continuo, al contrario degli armamenti».
Sul fronte della guerra in Ucraina, Starace ha parlato di un conflitto di attrito con l’uso massiccio di droni, artiglieria e batterie missilistiche, sottolineando che una pace stabile «richiederà il riconoscimento reciproco di vincitori e vinti».
Concludendo, il diplomatico ha indicato le priorità strategiche italiane: Mediterraneo, Balcani occidentali e Medio Oriente. «Per l’Italia è fondamentale mantenere equilibrio con interlocutori locali e capitali europee, proteggendo gli interessi vitali del Paese in tutte le aree critiche».
Forum Coldiretti, Luzi (Italtel): Agroalimentare è un’infrastruttura strategica per la difesa al pari di ferrovie, condotte o approvvigionamenti energetici”
«La tecnologia non è più rinunciabile per la filiera agroalimentare. L’innovazione, dall’uso dei droni all’intelligenza artificiale, dalla robotizzazione alla gestione avanzata degli stoccaggi, è essenziale per garantire efficienza e competitività. È necessario utilizzarla con consapevolezza, fiducia e attenzione», ha affermato Teo Luzi, presidente di Italtel, intervenendo al Forum Internazionale Agricoltura e Alimentazione organizzato da Coldiretti in corso a Roma.
«Non possiamo permetterci di restare indietro: altre agricolture nel mondo, come quella francese o americana, procedono rapidamente. Tuttavia, la tecnologia deve sempre mettere al centro l’agricoltore, come protagonista della propria azienda», ha aggiunto.
Luzi ha sottolineato l’importanza della sinergia tra pubblico e privato, evidenziando come l’integrazione tecnologica nella filiera agroalimentare richieda collaborazione, infrastrutture sicure e una gestione attenta dei rischi, inclusi quelli informatici. «Ogni sistema informatico può far crescere un’azienda, ma comporta anche vulnerabilità. La cybersecurity e la pianificazione dei rischi sono indispensabili per proteggere la filiera», ha spiegato, ricordando casi internazionali di blocco di grandi aziende agroalimentari a causa di attacchi informatici.
«L’agroalimentare deve essere considerato un’infrastruttura strategica per il Paese, alla pari di ferrovie, condotte o approvvigionamenti energetici. Difendere la filiera significa tutelare la qualità della vita dei cittadini e garantire la sicurezza nazionale. È fondamentale che le risorse pubbliche e private siano destinate anche a questo scopo», ha concluso Luzi.
Forum Coldiretti: Violante (Futuri Probabili), “Serve una strategia di sicurezza nazionale civile per l’agricoltura”
“Serve definire una strategia di sicurezza nazionale civile, distinta da quella militare, che identifichi i settori critici per la sopravvivenza del Paese, a partire dall’agricoltura e dalla filiera alimentare”, così nel suo intervento Luciano Violante, presidente di Futuri Probabili al Forum internazionale di Coldiretti su alimentazione e agricoltura in corso a Roma.
“Il cambiamento climatico – ha spiegato – colpisce in modo diretto il Mediterraneo: la temperatura cresce del 20% rispetto alla media globale. Questo rende indispensabile intervenire con tecnologie di precisione, per ottimizzare le risorse idriche e aumentare la produttività”, ha spiegato Violante.
Il presidente di Futuri Probabili ha richiamato l’attenzione sull’importanza della ricerca e dell’innovazione, citando circa sessanta centri universitari che stanno individuando i punti critici per l’applicazione delle tecnologie digitali in agricoltura. “È necessario promuovere consorzi e alleanze tra produttori per diffondere queste tecnologie, che sono costose ma essenziali per la sicurezza alimentare”, ha aggiunto.
Violante ha anche sottolineato la dimensione internazionale della sicurezza alimentare, evidenziando l’importanza di conoscere le fonti di approvvigionamento e di integrare le politiche agricole con la politica estera.
Secondo Violante, la Presidenza del Consiglio dovrebbe assumere la responsabilità di coordinare la strategia nazionale di sicurezza civile, integrando i diversi ministeri e pianificando interventi mirati per garantire la resilienza e la sostenibilità del sistema agroalimentare italiano.
Forum Coldiretti, Gasbarrini (Policlinico Gemelli): “Contro rischi cibi ultra formulati soluzione è tornare a mangiare naturale”
“Contro i rischi e i problemi legati al consumo di cibi ultra formulati la soluzione è semplice, ma radicale: dobbiamo tornare a mangiare in modo naturale, a scegliere cibi freschi e non ultraprocessati, per migliorare la nostra salute e prevenire le malattie croniche. E questa scelta deve partire dai bambini, prima di tutto. È una sfida enorme, ma se non la affrontiamo, i costi per la salute e l’economia saranno insostenibili”. Così ha concluso il suo intervento al Forum Coldiretti il professor Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico del Policlinico Gemelli di Roma e Presidente del Comitato Scientifico Fondazione Aletheia.
“Il titolo della mia relazione è “Metainfiammazione, Disbiosi e Asse Enterolimbico” — due termini che magari per qualcuno sono nuovi ma in realtà, questa relazione potrebbe anche essere intitolata “Longevità” ha esordito Gasbarrini -, un concetto che parte fin dall’infanzia. Quando parliamo di longevità, intendiamo l’età che l’Homo sapiens è programmato a vivere. In condizioni ottimali, l’essere umano dovrebbe arrivare a circa 110-120 anni. Questo significa che, a 90 anni, una persona dovrebbe essere ancora in buona salute. Oggi, però, tendiamo a considerare la persona che arriva a 90 anni come una persona che ha vissuto una vita lunga e felice, ma non è così. A 90 anni, si dovrebbe essere in buona salute e mirare a raggiungere i 110-115 anni. La scienza della longevità, infatti, ci dice che possiamo arrivare a questa età in salute, e questo non è un concetto riservato alla medicina geriatrica. La longevità non si decide a 85 anni, ma molto prima, a 5, 10 o 15 anni. Le “Longevity Clinics” che esistono negli Emirati, ad esempio, sono strutture pensate per bambini di 5-10-15 anni, dove i genitori, spesso molto ricchi, portano i figli con l’obiettivo di farli vivere sani fino a 110-120 anni. Ma, a livello mondiale, ci stiamo orientando verso questa direzione? Assolutamente no.
Oggi, voglio partire dai bambini, perché se vogliamo parlare di longevità, dobbiamo chiederci: i bambini nel mondo sono sani? Guardate queste proiezioni: bambini sotto i 15 anni. È un disastro globale quello che sta accadendo. Se non facciamo qualcosa, tra 15-20 anni, i costi di queste problematiche saranno insostenibili. Oggi, in molti paesi in via di sviluppo, l’obesità è la nuova epidemia, non più la malnutrizione. Nei paesi in via di sviluppo, infatti, è lì che vediamo il picco dell’obesità.
Entro il 2050, si prevede che il 35% dei bambini nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, saranno obesi, non in sovrappeso, ma obesi. Già negli Stati Uniti, un disastro epocale è in atto: il 30% dei bambini sono sovrappeso e il 15% è insulino resistente. Un fenomeno che prima osservavamo a 50 anni, ora si manifesta a 25-30 anni, con un anticipo di almeno 20 anni.
Questo scenario avrà impatti economici devastanti: nel 2050, i costi globali legati all’obesità supereranno i 18 trilioni di dollari. E non siamo preparati ad affrontare questa esplosione.
La nostra risposta, purtroppo, è inefficace. Parliamo tanto della dieta mediterranea, ma la verità è che non la seguiamo più, né in Italia né nel mondo. Anche il nostro paese sta andando verso un’epidemia di obesità. Oggi, in Italia, il 40% degli adulti sono sovrappeso e il 20% obesi. Nei bambini, il 35-40% sono in sovrappeso e circa il 10% obesi. Il problema è enorme, e credo che solo in un paese come l’Italia, dove la cultura del cibo è così radicata, si possano affrontare questioni del genere con una discussione seria.
Guardando ai bambini, pensiamo alla scena di un film neorealista: bambini magri, che giocano e sono ben nutriti. Oggi, purtroppo, la realtà è ben diversa: i bambini sono meno attivi, mangiano alimenti ipercalorici e la loro salute è compromessa. Un aspetto fondamentale sono le bevande zuccherate: dovrebbero essere bandite. Sono tossiche, eppure le vediamo continuamente, persino nelle scuole.
La dieta moderna altera la barriera intestinale, ed è ormai chiaro che il sovrappeso e la metainfiammazione che ne deriva non sono solo problemi estetici, ma vere e proprie malattie. Il grasso viscerale, ad esempio, rilascia citochine che causano infiammazione sistemica, e sappiamo che l’obesità è alla base di una lunga lista di malattie croniche: diabete, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative, cancro e tante altre.
L’obesità, infatti, è il primo fattore di rischio di tutte queste patologie. E non si tratta solo di peso corporeo. Se volete sapere se siete davvero a rischio, misurate la vostra circonferenza addominale e dividetela per la vostra altezza. Se il risultato è superiore a 0,5, siete a rischio. E questo è un parametro molto più utile rispetto al tradizionale BMI.
Tornando ai bambini, quello che stiamo osservando ora è solo un’anticipazione di quello che accadrà nei prossimi decenni, e se non facciamo qualcosa, la situazione diventerà insostenibile.
Ora, entriamo più nello specifico: come arriviamo agli alimenti ultraprocessati? Ci sono tre attori principali: il microbiota, il sistema enteroendocrino e l’asse limbico, il sistema che regola le nostre emozioni e impulsi primordiali.
Il microbiota è un sistema che colonizza il nostro apparato digerente fin dalla nascita e ha un ruolo fondamentale nel controllo delle funzioni corporee. Sappiamo che è stato completamente alterato dall’alimentazione metainfiammatoria. Uno degli aspetti più rivoluzionari che stiamo scoprendo è che l’obesità non è solo una malattia non trasmissibile: si trasmette. Una madre obesa trasmette al suo bambino un microbiota che lo predispone all’obesità, un meccanismo che in passato era protettivo in caso di carestie, ma che oggi è diventato un problema.
Il microbiota si struttura nei primi 10-12 anni di vita, quindi è fondamentale intervenire fin da subito, nei primi anni di vita. È lì che dobbiamo investire come società. E se una madre è depressa o obesa, trasmetterà anche questi fattori al figlio, influenzando la sua salute futura. Arriviamo quindi agli alimenti ultraprocessati, che sono un disastro per il nostro microbiota. Gli alimenti con 30 o più ingredienti sono dannosi, e tra i peggiori ci sono i dolcificanti artificiali, che ingannano il nostro sistema limbico e portano a un aumento dell’assorbimento calorico successivo. Gli emulsificanti presenti in questi cibi alterano ulteriormente il nostro intestino, portando a un peggioramento della salute metabolica.
Infine, i farmaci come semaglutide e tirzepatide, usati per trattare il diabete e l’obesità, funzionano ripristinando l’azione degli ormoni intestinali che vengono danneggiati dagli alimenti ultraprocessati. Questi farmaci sono solo un palliativo: la vera risposta sta nel cambiare radicalmente la nostra alimentazione, tornando a un’alimentazione naturale”.
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Dott.ssa Morena Izzo