
Da ottobre è valida la disciplina contrattuale nazionale di lavoro per i dipendenti del settore educazione, istruzione, formazione professionale, formazione lavoro e certificazione nell’ambito del CCNL “Istruzione e formazione professionale: dall’asilo nido all’università”
“La nostra ricognizione dettagliata ha permesso di verificare e registrare tutte le figure professionali previste nei bandi regionali o comunque nelle varie fonti di finanziamento, permettendo un allineamento inedito tra la realtà della formazione finanziata e le agenzie del lavoro“. È il primo punto specificato dal Presidente di FederTerziario Scuola Dott. Vito Vinci, che definisce la disciplina contrattuale nazionale di lavoro per i lavoratori del settore degli organismi formativi e per il lavoro che mira a regolare l’assetto della contrattazione collettiva di un settore sottoposto a continue incertezze legate al carattere territoriale di bandi spesso eterogenei, che include Organismi o Enti Certificatori, di Formazione Professionale Accreditati presso le Regioni, e/o che svolgono anche attività di avviamento al lavoro, ITS Academy, Agenzie per il lavoro accreditate. Un impegno, confluito nella parte speciale del CCNL “Istruzione e Formazione Professionale: dall’asilo nido all’Università”, che è stato sottoscritto da FederTerziario, con l’assistenza di FT Formazione e di ASSOAFOP – Associazione degli Organismi Formativi Accreditati per la Formazione Professionale, e dalla Federazione di categoria Federterziario Scuola, unitamente alla Federazione Nazionale UGL Scuola e con l’assistenza tecnica dell’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro.
“Con questa parte speciale del nostro CCNL – spiega il Presidente di FederTerziario Scuola Dott. Vito Vinci – abbiamo voluto sviluppare un percorso normativo specifico per gli organismi formativi e per il lavoro, volto a riconoscere e disciplinare un’area imprenditoriale che necessita di una reale rappresentanza di categoria, ma soprattutto di regole contrattuali capaci di rispondere alle effettive necessità di un comparto spesso condizionato dalle regole e dalle modalità di erogazione dei finanziamenti. Riteniamo fondamentale la stipula di un corpo normativo in grado di conferire agli stakeholders concreti riferimenti che facilitino il riconoscimento delle professionalità che vi operano e diano strumenti di disciplina contrattuale capaci di favorire la qualità della formazione, la crescita competitiva delle imprese e la valorizzazione del capitale umano”.
Altro istituto innovativo introdotto nel testo contrattuale è la cosiddetta fungibilità delle mansioni all’interno della medesima Area che consente, in linea generica, la possibilità di impegnare un lavoratore in più attività, con la conseguenza di offrire al datore di lavoro di ottimizzare l’organizzazione aziendale e al lavoratore maggiori possibilità di crescita professionale e di stabilità lavorativa.
“Lo consideriamo un passaggio importante per gli enti di formazione – aggiunge Emanuela D’Aversa, Responsabile delle Relazioni Industriali di Federterziario – perché a volte, giusto per fare un esempio, i formatori vengono assunti per le sole ore di docenza previste dai bandi, spesso non superiori alle 20/22 ore settimanali e per periodi dell’anno limitati, invece attraverso l’istituto della fungibilità si consente di impiegare il medesimo lavoratore anche per altre attività riconducibili all’Area di appartenenza, quali ad esempio quelle di tutor o progettista, permettendo così una stabilizzazione del lavoratore che verrà occupato per un numero di ore maggiore e, al contempo, una migliore organizzazione del personale, riducendo le difficoltà di reclutamento delle imprese e i costi formativi legati al turnover.
Le coordinate più generali della sezione speciale riguardano il consolidamento del ruolo della bilateralità, un’adeguata messa a sistema dell’offerta formativa che coinvolga le risorse messe a disposizione dal Fondo Interprofessionale Fonditalia, puntando alle politiche per l’occupazione, e anche a una più elevata preparazione culturale e professionale dei giovani, delle donne e degli adulti per agevolarne l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro.
