
(AGENPARL) – Mon 13 October 2025 A Riva del Garda la marcia per la pace degli studenti
RIVA DEL GARDA – Tutte le superiori di Riva del Garda (liceo Maffei, istituto tecnico Floriani e alberghiero di Varone) e di Arco (Enaip, Upt e Gardascuola) più la Creativity Garden dell’Alto Garda e Ledro (i cui alunni hanno da 6 a 14 anni) hanno preso parte lunedì 13 ottobre, il giorno successivo alla tradizionale Perugia-Assisi, alla marcia «Il coraggio della pace». 112 classi per una folla di circa 2000 tra ragazze e ragazzi (compresa una trentina di bambine e bambini del Creativity Garden) con insegnati e amministratori; tra questi, il sindaco Alessio Zanoni, la vicesindaca Barbara Angelini e la consigliera comunale con delega alla promozione e all’educazione ai valori della pace Francesca Mercadante, presenti diversi consiglieri con il presidente Adalberto Mosaner e, tra gli altri, l’ex sindaca Cristina Santi e l’ex vicesindaca Silvia Betta. Presenti anche il parroco, don Dario Silvello, e il presidente dell’Anpi Alto Garda, Gianantonio Pfleger. Presente anche, quale ospite, John Mpaliza, attivista di origine congolese, peacewalking man e promotore della Marcia dei bruchi, iniziativa di pace che dal 2020 coinvolge centinaia di scuole e migliaia di studenti.
La marcia della pace di Riva del Garda è stata organizzata dal Comune insieme agli istituti superiori del territorio quale momento di partecipazione collettiva e di riflessione in cui i giovani siano protagonisti. E così è stato: le scuole hanno lavorato lungamente alla preparazione dell’evento con momenti di riflessione, approfondendo il tema delle guerre e leggendo testimonianze dirette di chi la guerra la sta vivendo, infine producendo pensieri e contributi, poi condivisi dal palco di piazza della Costituzione, luogo di arrivo della marcia, assieme a poesie e brani di testi. Ragazze e ragazzi hanno anche realizzato i cartelli e si sono procurati le bandiere dei luoghi del mondo martoriati dalla guerra, che tutte insieme hanno sventolato durante la marcia.
Scandendo incessantemente lo slogan «La scuola ripudia la guerra», il corteo è partito verso le 9.30 dal campo sportivo dell’oratorio, in testa lo striscione «Il coraggio della pace», per percorrere viale Roma, viale Dante est, giardini Verdi, viale Scaligero, viale della Liberazione, via Filzi, viale San Francesco, piazza Garibaldi e piazza Battisti, via Gazzoletti, piazza Tre Novembre, via Maffei, via Florida, via Diaz, via Fiume, viale Dante ovest, di nuovo viale Roma per concludersi in piazza della Costituzione.
«Una manifestazione dal titolo eloquente: “Il coraggio della pace” -ha detto il sindaco Alessio Zanoni, il primo a prendere la parola dal palco di piazza della Costituzione, dove gli interventi sono stati moderati dalla consigliera Mercadante, presente ieri in rappresentanza di Riva del Garda alla marcia Perugia-Assisi- perché oggi ci vuole davvero coraggio per parlare di pace. Parlare di pace significa essere liberi: liberi di pensare e di agire per un bene superiore, quello dell’umanità intera, e non solo di una parte. Significa sapere che per parlare davvero di pace bisogna schierarsi con i popoli, con tutti i popoli che soffrono a causa delle guerre. E il coraggio che serve nasce proprio da questo: dal dover scegliere di stare non con i governi, non con i potenti che comandano, ma con le persone che soffrono, con chi non ha difese e non può difendersi. Questo è il coraggio della pace: la capacità di condividere le sofferenze di ogni popolo costretto, dai propri governi, a sottomettersi alla guerra. Oggi è più facile fare la guerra che costruire la pace. Pensiamoci: nei nostri rapporti quotidiani è più facile dire “con quella persona non ci parlo” che dire “con quella persona voglio costruire un dialogo”. È tremendamente più facile fare la guerra. La scuola, oggi, qui con voi, rappresenta un ponte di pace. La scuola è il luogo della storia, perché nella scuola si costruisce la storia del futuro. È nella scuola che una società civile pone le basi per l’abbraccio con l’altro. La scuola non insegna, non forma: la scuola costruisce: ponti, dialogo, umanità. Costruisce il domani».
«Penso a ciò che accadde nel nostro liceo ai tempi della dittatura nazifascista -ha aggiunto il sindaco- penso a quei professori come Gori o Leonardi, il quale si presentò ai propri studenti dicendo: “Mi chiamo Adolfo… ma non è colpa mia”. Da lì, da dentro quella cultura totalitaria nella quale erano nati e vissuti, quegli studenti iniziarono ad aprire gli occhi, a sognare la libertà. Loro, quei giovani, ebbero il coraggio di cercare la libertà. Da quella libertà conquistata nacque la nostra Costituzione, con il suo meraviglioso articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra…” Il coraggio della pace, in seguito, lo ebbe anche Robert Schuman, ministro degli Esteri francese, che il 9 maggio 1950 alle Nazioni Unite propose la nascita della Ceca, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Nella sua dichiarazione troviamo parole illuminanti: “La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici, di cui più costantemente sono state le vittime. La creazione di questa potente unità di produzione getterà le fondamenta reali per l’unificazione economica. Questa produzione sarà offerta al mondo intero, senza distinzione né esclusione, per contribuire all’elevazione del livello di vita e al progresso delle opere di pace. Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l’Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano”. Parole di straordinaria lungimiranza. Eppure, purtroppo, molte di quelle visioni non si sono ancora realizzate. Voi, ragazze e ragazzi, siete la speranza di riaccendere quei sogni interrotti. Siete la generazione che può rimettere in moto la storia, che può scrivere pagine nuove e migliori. Potrete essere un segno positivo della storia, se avrete quel coraggio che fino ad oggi non siamo stati ancora capaci di trovare, per dare certezza di futuro all’umanità intera».
«Voglio dirvi grazie -ha detto, a seguire, il parroco don Silvello- perché oggi la città di Riva del Garda ha avuto una straordinaria ora di educazione civica, e non l’ha fatta un docente ma l’avete fatta voi, straordinaria e bellissima. Citando Don Lorenzo Milani voglio poi darvi un consiglio, permettetemi darvelo: oggi vi siete sporcati le suole a camminare, ma dovete sporcarvi le mani. Questo è educare alla pace, perché sporcandovi, realizzando striscioni, disegni e bandiere, e mostrandoli alla città avete fatto un’opera straordinaria di educazione alla città. L’ultima cosa: papa Francesco diceva una frase meravigliosa “Non lasciatevi rubare la speranza”. Ecco, permettetemi di dirvi: “Non lasciatevi rubare la pace.”»
Quindi diversi studenti, in gruppo o da soli, hanno letto i propri pensieri, proposto letture e poesie. Infine, l’intervento di John Mpaliza, che in apertura ha raccontato la sua vita, segnata da gravi lutti causati dalla guerra in Congo, e dalla scelta, alcuni anni fa, di lasciare il lavoro in Comune a Reggio Emilia per dedicarsi a tempo pieno alla cultura della pace: «Una cosa importante: non dovete avere paura di esprimere quello che pensate -ha detto John Mpaliza- quando si parla di pace dovete farvi vedere, farvi sentire. Oggi voi studenti di Riva e dell’Alto Garda avete dimostrato agli adulti che voi potete cambiare il mondo. Attenzione, l’importante è che non siano solo parole, ma anche azioni, da subito, da domani. Cosa vogliamo fare? Vogliamo costruire la pace e dire no alle armi».
Quindi piazza della Costituzione si è zittita: John Mpaliza ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre del mondo. «Ditelo con rispetto, ma dite quello che pensate -ha poi continuato Mpaliza- dite “non sono d’accordo, confrontiamoci, dialoghiamo”. Dialogate con chi non vuole la pace, perché chi non si confronta non vuole la pace». Si è poi espresso contro la scelta dell’Unione Europea di aumentare le spese in armamenti, una montagna di soldi che potrebbe essere impiegata per sfamare i popoli del mondo che non hanno da mangiare».
La conclusione è stata con la vicesindaca: «Noi ci troviamo in piazza della Costituzione -ha detto Barbara Angelini- la nostra Costituzione, della quale anche voi avete citato l’articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra. La Costituzione italiana dice che l’Italia ripudia la guerra, non dice rinuncia e non dice condanna. Se dicesse l’Italia condanna la guerra sarebbe un atto morale, che andrebbe comunque benissimo, ma non sarebbe così forte come “ripudia”. Non dice rinuncia alla guerra, perché rinunciare sarebbe stato semplicemente astenersi. “Ripudiare” è una parola scelta con cura, è un atto radicale in quanto unisce la condanna morale e il rifiuto pratico, è un impegno politico e civile. Una scelta per vivere in pace fra i popoli. Non è quindi un auspicio ma un’azione concreta. In questa piazza, nel muro dietro il palco, qualche anno fa le alunne e gli alunni delle elementari dipinsero dei murales sul tema della pace. Ora questi murales sono un po’ scoloriti: ma con questa marcia, rumorosa e colorata, abbiamo portato nuovi colori, li abbiamo ravvivati, abbiamo portato nuova energia fra le vie non solo di Riva, ma di tutto l’Alto Garda e Ledro, visto che voi venite da tutto il nostro territorio».
La vicesindaca ha poi ricordato come ottant’anni fa, durante la Seconda guerra mondiale, diversi giovani di Riva e dell’Alto Garda si opposero al fascismo, alcuni di loro arrivando al sacrificio della vita, come i Martiri del 28 giugno 1944; «Quei ragazzi vostri coetanei sono stati di insegnamento anche agli adulti della comunità -ha detto la vicesindaca- e penso che è quello che state facendo voi oggi e che hanno fatto molti altri ragazzi in tutta Italia. Voi siete in grado di risvegliare le nostre coscienze, scrollarci l’indifferenza di dosso e insieme possiamo portare avanti i valori della libertà, della democrazia e della pace. perché al giorno d’oggi bisogna osare la pace, bisogna avere il coraggio della pace, e voi oggi avete dimostrato di averlo avuto. Oggi abbiamo capito che la pace è una scelta di coraggio. Qui, insieme, batte un grande noi, il cuore di chi crede nella forza della pace. Abbiamo camminato per la pace, e da domani possiamo camminare con la pace; passo dopo passo, insieme osiamo il coraggio della pace.»
Ufficio stampa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda
Michele Comper