
(AGENPARL) – Thu 25 September 2025 A Enrico Melasecche (Lega) risponde assessore Tommaso Bori: “Risorse
gravemente insufficienti. Solo per l’edificio principale occorrono
ingenti risorse aggiuntive. Dovrà essere valutata l’ipotesi di
stanziare nuove risorse o lavorare in collaborazione con
l’amministrazione comunale”
(Acs) Perugia, 25 settembre 2025 – Nella sessione Question time
della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il capogruppo della
Lega, Enrico Melasecche ha chiesto all’assessore Tommaso Bori lo
“stato di avanzamento del progetto di ristrutturazione e recupero
funzionale dell’ex Casa Cantoniera in località Colonnetta di Prodo
(comune di Orvieto), da anni abbandonata a se stessa, a favore della
popolazione della frazione”.
Nello specifico, l’interrogante ha chiesto di sapere, oltre allo
“stato di avanzamento dell’iter progettuale per la ristrutturazione
dell’ex Casa Cantoniera”, anche il “cronoprogramma elaborato dal
Servizio Patrimonio per le fasi successive, con particolare
riferimento alla data prevista per l’indizione della gara d’appalto e
l’inizio dei lavori; se sia stato attivato il coordinamento tecnico
con gli uffici del Comune di Orvieto per definire, nell’ambito della
progettazione, le soluzioni più idonee a soddisfare le finalità di
utilizzo previste dall’amministrazione comunale”.
Illustrando l’atto, Melasecche ha ricordato che “in data 23
settembre 2024 è stato stanziato di un finanziamento regionale di
400mila euro per la ristrutturazione dell’ex Casa Cantoniera di
proprietà regionale, sita nella frazione di Colonnetta di Prodo nel
Comune di Orvieto. Il finanziamento è stato indicato dall’Assessorato
alle Opere Pubbliche e formalmente assegnato al Servizio Patrimonio
della Regione dell’Umbria, in quanto l’immobile è di proprietà
regionale, per la predisposizione del progetto di ristrutturazione.
L’intervento prevede la collaborazione con l’Amministrazione Comunale
di Orvieto, che destinerà la struttura recuperata a finalità sociali
e aggregative, nonché alla presenza settimanale del medico condotto.
Il recupero dell’edificio previene l’ulteriore degrado di un bene del
patrimonio pubblico regionale e restituisce alla cittadinanza un luogo
di socialità fondamentale per il tessuto connettivo della piccola
comunità. L’investimento di risorse pubbliche impone un monitoraggio
costante dell’azione amministrativa. Sono trascorsi diversi mesi dalla
delibera ed è fondamentale avere un quadro aggiornato sullo stato di
avanzamento delle procedure; la conoscenza delle tempistiche è
indispensabile per consentire al Comune di Orvieto di programmare le
future attività da insediare nell’immobile. È essenziale assicurare
che l’iter proceda con la massima celerità per non vanificare
l’impegno politico assunto e tradurre il finanziamento in un cantiere
operativo”.
L’assessore Tommaso Bori ha risposto che: “L’immobile in
questione è composto da due corpi contigui, il principale con tre
piani fuori terra per una superficie di 483 metri quadrati e quello
secondario due piani fuori terra per una superficie di 225 metri
quadrati, totale 710. L’orografia del terreno presenta inoltre
livelli sfalsati. Il solo piano terra del corpo principale è stato
usato come ambulatorio di medicina generale e un centro per anziani.
Sono stati effettuati sopralluoghi per un rilievo dell’immobile e
l’individuazione degli interventi obbligatori per gli edifici
danneggiati dal sisma 1997 e successivi. Serve il rifacimento della
copertura indispensabile a causa delle infiltrazioni di acqua piovana
da monte causate dalla conformazione del terreno. Necessario un
intervento anche sulle fondamenta. È stato redatto il computo metrico
degli interventi da eseguire, cui seguirà la base di gara per quanto
riguarda i lavori di architettura, ingegneria, contabilità, misure di
sicurezza e progettazione del quadro economico. È stato stimato un
importo pari a 2 milioni e 44mila euro. Attualmente quindi le risorse
sono insufficienti, non garantiscono neppure gli interventi minimi
imposti dalla normativa. Con l’intento di eseguire un intervento
mirato solo sull’unità principale, avvalendosi delle risorse post
sisma 1997, l’importo di questo tipo di intervento è pari a 1
milione 472mila euro. Le risorse risultano comunque gravemente
insufficienti per consentire tutti i lavori che servono per poter
utilizzare il bene, attualmente non disponibile. Con l’entrata in
vigore del Decreto 209/2024 che modifica le somme per le opere
pubbliche, la carenza di fondi risulta sempre insufficiente. Solo per
l’edificio principale servirebbe un ulteriore incremento di 1
milione 100mila euro rispetto a quanto stanziato, 1 milione e 650mila
in totale. Il Sindaco chiedeva finanziamenti per adeguare l’immobile
per 500mila euro più le spese tecniche. Per mantenere i finanziamenti
stanziati va dimostrato il nesso di causalità fra il danno e gli
eventi sismici e dovrà attestarlo il progettista, per garantire la
risposta sismica dell’edificio che non potrà attestare se non ci
saranno le condizioni concrete per un intervento completo e coerente
con la normativa. Dovrà essere valutata l’ipotesi di stanziare
nuove risorse o lavorare in collaborazione con l’amministrazione
comunale”.
Nella replica, Melasecche ha ribadito che “è una vergogna che dopo
28 anni dal terremoto del 1997 ancora la Regione abbia una situazione
pregressa di questo tipo. La nostra Giunta ha fatto i salti mortali
per sburocratizzare, semplificare, tutto per chiudere questa vicenda.
Mi auguro che oltre ai dati ci sia la volontà reale di conseguire
l’obiettivo. La situazione continua a destare preoccupazione, farò
una mozione su questo argomento. Serve dalla Giunta un approccio più
concreto per dare risposte, per non continuare a tenere un patrimonio
importante solo per pochi uffici. Mi ritengo minimamente soddisfatto,
non vi è certezza che la Giunta abbia l’obiettivo di conseguire il
risultato, ma la popolazione ha bisogno dei servizi”. PG
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80852
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