
(AGENPARL) – Thu 11 September 2025 Ad Arcudi (TP-UC) risponde l’assessore Meloni: “Ad oggi sono circa
260 gli allevatori che hanno sottoposto a vaccinazione (non
obbligatoria) i loro capi. Come Regione abbiamo provveduto, attraverso
Gepafin, a rendere accessibili fondi per un milione di euro”
(Acs) Perugia, 11 settembre 2025 – L’Assemblea legislativa
dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata
relativa alla “Diffusione della lingua blu in Umbria. Richiesta di
aggiornamento su misure di contenimento, supporto agli allevatori e
indennizzi”, presentata dal consigliere Nilo Arcudi (TP-UC).
Illustrando l’atto ispettivo, Arcudi ha spiegato che
l’interrogazione chiede alla Giunta di sapere “quanti focolai di
lingua blu siano stati ufficialmente individuati sul territorio
regionale, suddivisi per provincia e comune; se sia stato definito un
piano regionale di emergenza per contenere l’epidemia; quante dosi
di vaccino siano state rese disponibili, e con quali criteri vengano
distribuite; se sia previsto un intervento finanziario regionale o una
richiesta di stato di calamità al Governo; quali strumenti la Regione
Umbria intenda attivare per assistere economicamente gli allevatori
colpiti, con tempi certi; se e come sia stato attivato un canale
informativo e tecnico a sostegno degli allevatori, anche in
collaborazione con Asl e associazioni di categoria.
Dopo aver specificato che l’atto ispettivo era stato presentato
prima della pausa estiva, ma che rimane comunque un tema estremamente
attuale, Arcudi ha spiegato che si continuano a “registrare focolai
certificati e abbattimenti obbligatori che stanno mettendo in
ginocchio intere aziende zootecniche, già penalizzate
dall’impossibilità di movimentare il bestiame e dalla totale
assenza di indennizzi e vaccini tempestivi. Serve un intervento
immediato e concreto da parte della Regione, cui chiediamo di fare
chiarezza sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dalla
diffusione della febbre catarrale degli ovini, nota come ‘lingua
blu’, che sta colpendo duramente numerosi allevamenti nelle province
di Perugia e Terni. La profilassi sanitaria non può ricadere solo
sugli allevatori: è urgente garantire loro strumenti rapidi di
sostegno economico, una distribuzione efficace dei vaccini e una
cabina di regia regionale per gestire e contenere l’emergenza. Non
possiamo permettere che le aree interne umbre, già duramente colpite
da crisi economiche e demografiche, vengano ulteriormente
abbandonate”.
L’assessore Meloni ha risposto che “la ‘lingua blu’ nel mese
di giugno, da quando si è manifestata, ha creato sconforto anche tra
i nostri allevatori per i quali ci siamo subito messi al lavoro per
aiutarli. Ad oggi contiamo la morte di 1.055 ovini e di 6 bovini, con
140 focolai complessivi. Da subito abbiamo attivato, anche attraverso
il servizio veterinario, assessorato alla sanità e Istituto
Zooprofilattico, un link dedicato in cui ciascun soggetto interessato
ha potuto accedere e monitorare la situazione. Il problema blue tongue
esiste dal 2020 e dal 2025 viene considerata ‘malattia endemica’,
ma non in fascia A e quindi non viene considerata un’emergenza
sanitaria, per cui il Ministero non mette a disposizione strumenti
economici per eventuali indennizzi. Lo scorso 24 giugno, dopo il primo
focolaio, abbiamo dato vita a specifici incontri e verificato il
vaccino ‘sierotipo 8’ e quindi abbiamo verificato la possibilità,
per tutti gli allevatori, di accedere al vaccino e alla disponibilità
dello stesso. Ad oggi sono circa 260 gli allevatori che hanno
sottoposto a vaccinazione (non obbligatoria) i loro capi. Come Regione
abbiamo provveduto, attraverso Gepafin, a rendere accessibili fondi
per un milione di euro per questa emergenza. Rispetto all’emergenza
crediamo possa terminare il prossimo 30 settembre e da qui gli
allevatori potranno presentare le richieste per gli indennizzi.
Abbiamo agito in due linee: sostegno agli allevatori colpiti con 250
euro a capo per i bovini e 70 per gli ovini. Ci rendiamo conto di
essere di fronte ad un indennizzo basso, ma sul quale non possiamo
fare altrimenti. Abbiamo dato luogo a molti incontri sul territorio
anche insieme ai Sindaci ed ovviamente portato avanti una
interlocuzione costante con le associazioni di categoria. Nel caso in
cui ci fosse una risalita della malattia siamo pronti ad allungare il
periodo di indennizzo agli allevatori”.
Nella replica, Arcudi ha definito “completa” la risposta
dell’Assessore. “Abbiamo avuto indicazioni chiare sull’attività
della Regione. Bene il confronto e le interlocuzioni avute con gli
allevatori. Purtroppo ci viene confermato che la situazione rimane
delicata e che c’è stato un danno economico complessivo per il
settore. Importante è continuare con un monitoraggio accurato e
costante”. AS
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80758
————– parte successiva ————–
Un allegato HTML è stato rimosso…