
Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha espresso la sua speranza che il conflitto in Ucraina possa essere risolto entro i prossimi sei mesi. In un’intervista con NBC News, ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione statunitense nel cercare una soluzione diplomatica alla guerra.
“Abbiamo un presidente che sta conducendo una diplomazia energica per cercare di fermare le uccisioni. È giusto che sia così,” ha dichiarato Vance. “Credo che il popolo americano dovrebbe esserne orgoglioso… che la guerra finisca tra tre o sei mesi, o, si spera, non oltre. Ma forse dovremmo essere orgogliosi di avere un presidente che sta cercando di fermare le uccisioni.”
Vance ha riconosciuto che porre fine al conflitto non sarà facile e richiederà tempo, ma ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti a perseguire una soluzione pacifica.
Garanzie di sicurezza e territori, i nodi da sciogliere
Secondo il vicepresidente Vance, per raggiungere un accordo di pace sono cruciali due questioni principali: le garanzie di sicurezza per l’Ucraina e la definizione delle questioni territoriali.
“Fondamentalmente, il disaccordo qui riguarda le garanzie di sicurezza e non la definizione delle linee di battaglia in Ucraina”, ha affermato Vance. “Se risolviamo questi problemi… abbiamo individuato due questioni critiche, una per gli ucraini, una per i russi. E penso che sia lì che arriveranno i frutti… è lì che arriverà il frutto di un accordo.”
Le garanzie di sicurezza sono diventate un tema centrale nel dibattito politico, specialmente dopo il recente incontro tra il presidente ucraino Vladimir Zelensky e Donald Trump. La possibilità di un dispiegamento di personale militare occidentale in Ucraina, in caso di risoluzione della crisi, è un argomento che divide.
La Russia, per bocca del ministro degli Esteri Sergej Lavrov, si è opposta con forza a tale scenario, definendo “inaccettabile” l’intervento militare straniero in qualsiasi parte del territorio ucraino, anche per garantire la sicurezza del Paese.