
La Bosnia-Erzegovina potrebbe essere sull’orlo di una scoperta mineraria di portata storica. La società canadese Terra Balcanica Resources Corp. ha annunciato un’importante espansione del sistema aurifero nel sito di Brezani, vicino a Srebrenica, nell’ambito del progetto Viogor-Zanik. Questa scoperta, come riportato anche da Forbes, potrebbe avere un impatto significativo sull’economia nazionale e sulla geopolitica della regione.
I primi risultati delle perforazioni di Fase III hanno rivelato una mineralizzazione continua di oro, con intercettazioni notevoli che includono 72,3 metri a 0,27 g/t di oro e picchi superiori a 1,0 g/t. Ma la vera sorpresa sono gli altri metalli scoperti: antimonio e zinco. Questo rende Brezani un giacimento polimetallico, con il potenziale di produrre diverse materie prime strategiche.
Un tesoro sotterraneo per l’economia
Per un paese con una lunga tradizione mineraria, come la Bosnia-Erzegovina, questa scoperta rappresenta una grande opportunità. La vicinanza della miniera di Sase, già operativa, permetterebbe di integrare rapidamente il sito di Brezani nell’infrastruttura esistente. Questo potrebbe tradursi in nuovi investimenti diretti, creazione di posti di lavoro e un aumento delle esportazioni.
Oltre ai benefici economici diretti, la presenza di antimonio, zinco e argento conferisce al progetto un peso geopolitico notevole. L’antimonio, in particolare, è considerato un metallo strategico per la transizione energetica, l’elettronica e l’industria della difesa. In un contesto in cui l’Unione Europea cerca di ridurre la propria dipendenza da fornitori come la Cina, la Bosnia-Erzegovina potrebbe emergere come un attore cruciale nella catena di approvvigionamento di minerali essenziali.
Verso un nuovo ruolo in Europa
Come sottolinea il direttore di Terra Balcanica, il dott. Aleksandar Mišković, i risultati delle analisi confermano che la Bosnia-Erzegovina possiede risorse minerarie di livello mondiale. L’obiettivo è chiaro: trasformare Brezani in un giacimento chiave per l’Europa sud-orientale, contribuendo in modo significativo al mercato europeo dei metalli critici.
Se la gestione delle risorse sarà trasparente e la regolamentazione adeguata, questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuove partnership internazionali e allo sviluppo delle comunità locali. La Bosnia-Erzegovina potrebbe così evolvere da paese con limitate risorse a centro regionale per l’esplorazione e lo sfruttamento di polimetalli, cambiando il suo ruolo sulla mappa geopolitica europea.
