
Secondo quanto riportato dai media, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe posto la regione del Donbass, nell’Ucraina orientale, come condizione per un accordo di pace volto a porre fine alla guerra. Durante l’incontro in Alaska con il presidente statunitense Donald Trump, Putin avrebbe affermato che Mosca potrebbe terminare il conflitto se Kiev rinunciasse ufficialmente agli oblast di Donetsk e Luhansk.
Oltre alla questione del Donbass, Putin avrebbe proposto di congelare le attuali linee di battaglia nelle province ucraine di Kherson e Zaporizhia. In cambio, secondo il New York Times, il presidente russo si sarebbe detto disposto a firmare un impegno scritto a non attaccare mai più l’Ucraina o altri Paesi europei.
Sebbene la Russia controlli gran parte del Donbass, le forze ucraine mantengono un’area fortificata che renderebbe necessaria la ritirata in caso di accettazione dell’accordo. Secondo il Times di Londra, Putin avrebbe sottolineato che la linea ucraina nella regione è vicina al collasso e che Mosca avrebbe presto preso il controllo dell’intera area, ricca di minerali.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha smentito qualsiasi difficoltà delle sue forze e ha respinto la cessione ufficiale del Donbass, attualmente vietata dalla costituzione ucraina. In vista dell’incontro con Trump a Washington, Zelensky ha scritto su Telegram: “Tutte le questioni importanti per l’Ucraina dovrebbero essere discusse con la partecipazione dell’Ucraina e nessuna questione, in particolare quelle territoriali, dovrebbe essere risolta senza l’Ucraina”.
Un altro tema critico riguarda la possibile adesione dell’Ucraina alla NATO. La Russia si è opposta fermamente, citandola come fattore scatenante dell’invasione del 2022, mentre gli alleati europei hanno ribadito il sostegno all’autodeterminazione ucraina su questioni come la NATO e l’UE.
La Casa Bianca avrebbe indicato la disponibilità a valutare misure militari per garantire la sicurezza dell’Ucraina, mentre leader europei e britannici hanno manifestato la volontà di inviare truppe come garanzia. Inoltre, otto nazioni baltiche e nordeuropee hanno promesso di continuare a sostenere militarmente Kiev e rafforzare le difese europee contro possibili aggressioni russe.
Nonostante l’assenza di un accordo definitivo, il presidente Trump ha definito l’incontro in Alaska un “grande” progresso verso la pace, dichiarando a Fox News che i parametri di un accordo sono “ampiamente concordati” e che ora la palla passa a Zelensky, il quale “deve raggiungere un accordo”.