
(AGENPARL) – Mon 04 August 2025 Ponte sullo Stretto, Bonelli: “Regalo ai privati, nemmeno Berlusconi arrivó
a tanto che voleva che ponte fosse finanziato da privati.”
“Il Ponte sullo Stretto rappresenta il più grande regalo ai privati nella
storia della Repubblica: 14,6 miliardi di euro di fondi pubblici, quando
nel 2005 il costo dell’opera, assegnata tramite bando di gara, era stimato
in 3,88 miliardi. Da allora il costo è quasi quadruplicato, e non c’è
alcuna garanzia che non aumenti ancora. È un’opera priva di visione, che
sottrae risorse preziose a un territorio che ha bisogno urgente di
infrastrutture di base: ferrovie efficienti, reti idriche funzionanti,
depuratori, trasporti pubblici degni di questo nome.”
“Nemmeno Silvio Berlusconi, che del Ponte fece una bandiera, arrivò a
tanto: la sua proposta prevedeva un project financing con il 60% di risorse
private e il 40% pubbliche. Oggi, invece, si finanzia interamente con soldi
dei contribuenti. Salvini sta esponendo lo Stato a un colossale spreco di
risorse pubbliche”
Ad affermarlo è Angelo Bonelli, deputato AVS e co-portavoce di Europa Verde
che prosegue :
“Inoltre secondo i dati dell’ISPRA, uno dei piloni del ponte — sul versante
di Cannitello — verrà costruito sopra una faglia sismica attiva.”
“Ma ciò che è ancora più inaccettabile è che si sta forzando l’approvazione
dell’opera scavalcando tutti i pareri tecnici: è stato esautorato il
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, organo fondamentale di valutazione
e vigilanza, non sono stati ascoltati né ANAC, l’Autorità Nazionale
Anticorruzione, né INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia),
né ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Parliamo di enti tecnici e scientifici dello Stato, con competenze
essenziali in materia progettuale, di legalità, rischio sismico e tutela
ambientale.
Il Ministro Salvini ha deciso di procedere con la realizzazione dell’opera
nonostante il Ponte sullo stretto abbia ricevuto un parere negativo per
quel che concerne la valutazione di incidenza ambientale (Vinca) in quanto
l’opera ricade su aree ambientalmente di pregio vincolate dall’Unione
Europea.
Questo approccio rappresenta uno schiaffo alla trasparenza, alla sicurezza
e alla buona amministrazione. Noi abbiamo presentato un ricorso alla UE e
altre iniziative sono in corso, le priorità del Sud sono altre.” Conclude
Bonelli.
UFFICIO STAMPA EUROPA VERDE