
(AGENPARL) – Mon 04 August 2025 la stampa Movimento 5 Stelle Spoleto).
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COMUNICATO CONGIUNTO DI MAGGIORANZA – parte 1
SUL NUOVO CDA VUS ENNESIMO ATTO DI ARROGANZA DELLA DESTRA: “COMPRATEVI LE
QUOTE”
Con l’assemblea dei soci VUS del 30 luglio scorso si è consumato un atto
grave e profondamente lesivo del principio di rappresentanza istituzionale
e territoriale. L’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione è
avvenuta nel segno dell’arroganza politica da parte del sindaco di Foligno,
Stefano Zuccarini, che ha imposto nomi e metodi come la destra è abituata a
fare.
Alla richiesta avanzata dai piccoli comuni della Valnerina, che
rivendicavano legittimamente la possibilità di indicare almeno un
componente nel CdA che ne rappresentasse le istanze, è stato risposto con
disprezzo: “Compratevi le quote se volete contare”. E così, da solo, forte
della quota di Foligno al 48% e altri comuni di centrodestra, ha decretato,
anzi imposto, il nuovo CdA. Un’affermazione indegna, che svilisce il ruolo
delle istituzioni locali e tradisce lo spirito di una partecipata pubblica
nata per servire il territorio e non per diventare feudo personale di chi
detiene la quota di maggioranza relativa.
Ancora più gravi le falsità pronunciate in consiglio comunale dal primo
cittadino folignate il giorno successivo, quando ha affermato falsamente
che la proposta avanzata da Spoleto – il nome del dott. Raphael Rossi,
manager pubblico di riconosciuto profilo nazionale – fosse quella di “un
blogger del M5S” senza alcun legame con la città. Una manipolazione volta a
screditare una proposta tecnica, competente e orientata alla trasparenza,
per sostituirla con logiche spartitorie di potere e affiliazione politica.
Siamo di fronte a un comportamento politico che usa la forza dei numeri per
calpestare ogni regola di collaborazione istituzionale. L’unica proposta
per una mediazione da parte di Zuccarini è stata quella di importanti
cambiamenti allo statuto di VUS: aumento dei mandati, prima illimitati poi
da due a tre, e spostamento della sede legale da Spoleto. Tali modifiche,
tra l’altro, volevano essere fatte passare come meri adeguamenti normativi
e formali, con lo scopo di non dover raggiungere la maggioranza qualificata
dell’assemblea, che avrebbe necessitato del voto di Spoleto, in virtù del
suo 28%. Un aut aut provocatorio e inaccettabile, sintomo di una gestione
autoritaria della cosa pubblica, che minaccia l’equilibrio democratico tra
i comuni soci e trasforma una società pubblica strategica come VUS in un
comitato elettorale permanente.
Ricordiamo inoltre che l’attuale gestione ha visto l’aumento degli utili