
(AGENPARL) – Tue 29 July 2025 Audizione delle Commissioni Seconda e Terza con l’assessore Simona Meloni e
i funzionari della Giunta regionale
(Acs) Perugia, 29 luglio 2025 – La diffusione e il contrasto della febbre
catarrale degli ovini (Blue tongue) in Umbria è stata al centro
dell’audizione delle Commissioni consiliari Seconda e Terza
dell’Assemblea legislativa con l’assessore regionale Simona Meloni e i
funzionari della Giunta di Palazzo Donini. L’incontro si è svolto su
richiesta dei consiglieri Pace e Giambartolomei (FdI) e in seguito alla
mozione presentata in Aula dai gruppi di opposizione
(https://tinyurl.com/umbria-blue-tongue [1]) e rinviata in Commissione.
Dopo l’illustrazione delle motivazione della richiesta di audizione da
parte del consigliere regionale Eleonora Pace (FdI), i funzionari della
Giunta regionale hanno spiegato che è stata creata un’apposita pagina nel
sito internet istituzionale della Regione Umbria che riporta dati aggiornati
ogni 48 ore sulla Lingua blu (https://tinyurl.com/contrasto-linguablu-umbria
[2]). La malattia si è manifestata in Umbria da giugno 2025 e sono 134 gli
allevamenti sospetti (125 di ovicaprini e 9 di bovini): in 69 allevamenti
(distribuiti su 28 Comuni) è stato confermato il focolaio e 995 capi sono
deceduti. Il tasso di mortalità è del 4,4% per gli ovicaprini. Alcune aree
dell’Umbria mostrano una mortalità dello 0% mentre altre presentano tassi
più elevati di contagi e di mortalità. La malattia risulta endemica su
tutto il territorio nazionale ed è quindi diversa dalle malattie epidemiche,
per questo non sono previsti indennizzi e abbattimenti. Il regolamento
comunitario prevede programmi di eradicazione facoltativa. Il vaccino è
stato consigliato a tutti gli allevatori – benché esistano diverse
varianti della Bt – ed è disponibile dai primi giorni del contagio. La
Regione ha attivato strumenti tecnici e normativi a supporto degli
allevatori. Il 26 giugno è stata diffusa una nota informativa rivolta ai
molti soggetti interessati al contrasto della malattia. Un ruolo tecnico
importante viene svolto dall’Osservatorio epidemiologico dell’Istituto
zooprofilattico, che raccoglie ed elabora i dati. Rispetto al personale
veterinario, nella Asl Umbria 1 risultano coperti tutti i 65 posti previsti
mentre nella Asl Umbria 2 si registrano posti vacanti nei servizi di
‘Sanità animale’ e di ‘Igiene degli allevamenti e delle produzioni’.
L’assessore all’Agricoltura Simona Meloni ha aggiunto che fin
dall’inizio della diffusione della malattia gli assessorati
all’agricoltura e della sanità si sono mossi insieme per affrontare le
criticità di una malattia che mancava dall’Umbria da più di dieci anni.
È stato stanziato 1 milione di euro del Fondo unico regionale per
l’agricoltura per fare fronte alle problematiche legate alla diffusione
della Blue tongue. La gestione tecnica e finanziaria è stata affidata a
Gepafin, che emanerà l’avviso pubblico ed a cui gli allevatori potranno
presentare le richieste degli indennizzi spettanti. I ristori serviranno per
la disinfezione delle stalle, lo smaltimento dei capi deceduti, il ripristino
delle greggi.
L’intervento si basa sulla legge regionale 12/2015 e prevede:
l’erogazione di ristori per la sostituzione dei capi deceduti e il
reintegro delle greggi (fino al 90% del valore di mercato, calcolato
dall’Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea); la
copertura delle spese sostenute per lo smaltimento delle carcasse: l’80%
del costo, per un massimo di 250 euro a capo per i bovini e 70 euro a capo
per ovicaprini. Gli indennizzi potranno essere erogati a fronte della
segnalazione e del riconoscimento da parte dei servizi veterinari
territoriali e del portale Siman (Sistema informativo malattie animali). La
percentuale del fondo sanitario regionale destinato a questo comparto è ora
del 4,4% ma potrebbe essere estesa, laddove necessario, al 5%. MP/
link alla notizia: http://consiglio.regione.umbria.it/node/80614
[1] https://tinyurl.com/umbria-blue-tongue
[2] https://tinyurl.com/contrasto-linguablu-umbria