
(AGENPARL) – Mon 28 July 2025 Istituto Italiano di Cultura di Amburgo. La doppia notte dei tigli. Dialogo e lettura.
Carlo Levi, il celebre autore di Cristo si è fermato a Eboli, proveniente da una numerosa famiglia ebraica di Torino, fece un viaggio in Germania nel 1958. Alcuni anni prima era stato arrestato, confinato e in seguito mandato in esilio dal governo di Mussolini. Nel suo viaggio vide città ricostruite in maniera miracolosa, da Monaco di Baviera a Berlino, e dietro di loro il silenzio, la repressione e la devastazione del passato.
Lo scrittore si lascia trascinare per i locali notturni di Monaco e parla con i rifugiati slesiani che vivono nelle baracche del campo di concentramento di Dachau. Da Augusta passando per Ulma fino a Tubinga, tocca con mano la storia tedesca dal Medioevo in poi e la analizza alla luce degli eventi recenti. Vaga tra le due metà della Berlino divisa, le “patetiche sorelle dell’interna servitù”. Nel Museo di Pergamo assiste al ritorno delle opere d’arte che erano state portate a Mosca durante la guerra. Con la sua visione etnografica a raggi x, Levi guarda negli abissi degli animi umani della Germania del dopoguerra e sente il “cavo silenzio fatto di domande e di sgomento”. Il suo diario di viaggio dalla forte capacità espressiva, che non raggiunge mai un tono accusatorio, affascina con il suo linguaggio fine e accorato. Si tratta di un’incredibile testimonianza delle tracce della storia violenta che ha colpito un intero paese.
Carlo Levi (1902 – 1975) è stato medico, scrittore e pittore. Proveniva da una famiglia di ebrei appartenenti all’alta borghesia. Essendo a capo di un gruppo antifascista, fu inizialmente imprigionato nel 1934 e venne poi mandato in esilio nell’inospitale sud d’Italia. Ha racchiuso le sue esperienze del mondo arcaico di questa regione nel suo libro “Cristo si è fermato a Eboli”, che è stato tradotto in 37 lingue. Ha scritto anche poesie, saggi e diari di viaggio.
A questo link è possibile dare uno sguardo al libro e a un estratto in tedesco: Verlag C.H. Beck.