
(AGENPARL) – Tue 22 July 2025 *Dall’Umbria il via al percorso per le celebrazioni dei 100 anni dalla
nascita di Dario Fo: vicepresidente Bori, “vogliamo rilanciare l’eredità di
un Maestro indiscusso”*
(aun) – Perugia, 22 luglio 025 – L’Umbria, terra scelta da Dario Fo come
“buen retiro” creativo, si pone al centro delle celebrazioni per il
centenario della sua nascita.
Le iniziative in onore del Premio Nobel per la Letteratura e figura cardine
del teatro contemporaneo mondiale che si svolgeranno da marzo 2026 a marzo
2027, con alcune anticipazioni già da ottobre 2025, sono state presentate
stamani a Perugia, nella Sala dell’Orologio della Galleria Nazionale
dell’Umbria.
Il ricco calendario di eventi che prenderà il via proprio dall’Umbria per
poi irradiarsi a livello nazionale e internazionale, è curato dalla
Fondazione “Dario Fo e Franca Rame”, attraverso la presidente Mattea Fo e
il direttore degli Archivi, Stefano Bertea, e prevede un’ampia gamma di
appuntamenti: rappresentazioni teatrali, mostre, giornate di studio,
masterclass, proiezioni e produzioni audiovisive.
Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il vicepresidente
della Regione Umbria con delega alla Cultura, Tommaso Bori, Mattea Fo e
Stefano Bertea della Fondazione Dario Fo e Franca Rame, la sindaca di
Perugia Vittoria Ferdinandi, il vicesindaco di Perugia Marco Pierini,
l’assessore alla Cultura del Comune di Gubbio Paola Salciarini, e il
direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Costantino D’Orazio.
Un ruolo centrale nelle celebrazioni sarà rivestito dal progetto
internazionale “100 anni per 100 Paesi”, ideato e organizzato dalla
Fondazione Dario Fo e Franca Rame. Questa iniziativa ambiziosa prevede una
serie di eventi in almeno 100 stati e, parallelamente, 100 eventi diffusi
sull’intero territorio nazionale. L’obiettivo è celebrare l’opera e la
figura di Dario Fo attraverso rappresentazioni teatrali, mostre, giornate
di studio, masterclass, proiezioni e produzioni audiovisive.
Il programma del Centenario, include:
Un convegno internazionale articolato in cinque giornate di studio
itineranti tra Milano, Pisa e Roma, con la partecipazione delle principali
università italiane e straniere.
Nuove produzioni teatrali e spettacoli dal vivo che porteranno in scena i
classici del repertorio Fo-Rame.
Mostre pittoriche e documentarie tratte dall’archivio e dalla collezione
privata dell’autore.
Iniziative accademiche e artistiche rivolte a studenti, giovani artisti,
studiosi e appassionati.
La ripubblicazione delle opere più iconiche del repertorio di Dario Fo e
Franca Rame, sia in Italia che all’estero, con edizioni speciali dedicate
al Centenario.
Eventi speciali nell’ambito di Umbria Libri 2026 e del Salone del Libro.
*Il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori*, ha sottolineato
l’importanza di queste celebrazioni “che sono un’occasione preziosa per
riportare al centro il pensiero e la forza espressiva di un autore
universale, capace di far dialogare culture lontane attraverso la satira,
l’ironia e l’impegno civile. Abbiamo il compito di rilanciare e diffondere
l’eredità culturale di un Maestro indiscusso – ha detto – che ha saputo
coniugare teatro, arte e impegno politico, offrendo strumenti critici per
leggere la realtà e difendere i valori della libertà, della giustizia
sociale e della partecipazione. Come assessore al digitale, non posso che
cogliere con entusiasmo la lungimiranza di Franca Rame rispetto alla
digitalizzazione e all’emergere di internet. La sua decisione di iniziare
la digitalizzazione dell’archivio quando internet era ancora un concetto
astratto per la maggior parte delle persone, è un esempio illuminante di
lungimiranza e di democratizzazione culturale”.
*La Presidente della Fondazione “Fo Rame”, Mattea Fo* ha dichiarato:
“Quando raccontiamo il progetto “100 anni per 100 paesi” molte persone
sgranano gli occhi, pensando che organizzare un evento in almeno 100 stati
rasenti l’impossibile. Pochi sanno quanto il repertorio Fo Rame sia tra i
repertori teatrali più tradotti e messi in scena nel mondo. Le opere dei
miei nonni sono state tradotte in 54 lingue, dal 1960 ad oggi ci sono state
oltre 7 mila produzioni in 78 paesi diversi. Parliamo di nuove messe in
scena dei loro spettacoli, non singole rappresentazioni, che quindi sono
molte di più. Il Centenario – ha proseguito – sarà l’occasione per
renderci conto – visivamente – di quanto Dario Fo è conosciuto nel mondo e
per portare le nuove generazioni – soprattutto italiane – a conoscere
l’enorme eredità che Dario e Franca ci hanno lasciato, e di quanto ancora
siano attuali e universali i loro testi. Ringrazio a nome di tutta la
nostra famiglia e della Fondazione Fo Rame la Regione Umbria, i Comuni di
Gubbio e Perugia, e tutte le istituzioni e realtà che si stanno unendo con
nuovi progetti a queste Celebrazioni”.
“Siamo la prima regione per offerta di spettacoli culturali pro capite,
in base a un recente rapporto Siae – ha evidenziato *la sindaca di Perugia,
Vittoria Ferdinandi* – Un segno importante perché la cultura è il più
grande strumento per costruire le nostre identità individuali e collettive,
un enorme volano di sviluppo economico e turistico e anche un grande
fattore di benessere e salute. Il fatto che l’Umbria e Perugia diventino il
grande contenitore di un centenario così importante è una straordinaria
occasione. Stiamo lavorando sempre più sulla costruzione di reti
interistituzionali che regalano alla città e alla regione progetti
bellissimi. Ciò che faremo per Dario e Franca è il risultato di questo
metodo. Oggi ci troviamo in una sala dedicata a Aldo Capitini, che insieme
a Dario Fo rappresenta una delle figure che più contribuiscono a definire
l’identità della nostra città. Questi due uomini ci hanno offerto da
prospettive diverse strumenti per ricucire il rapporto tra i cittadini e il
potere: da una parte Capitini con la sua filosofia della partecipazione e
la omnicrazia, il potere di tutti, e dall’altra Fo con la satira che ci
restituisce la possibilità di essere irriducibilmente liberi di fronte al
potere”.
“La prima volta che incontrai Dario Fo, molti anni fa, stava dipingendo
nel suo camerino e non smise di farlo per tutto il tempo del nostro
incontro – ha poi detto *il vicesindaco e assessore alle politiche
culturali del Comune di Perugia, Marco Pierini* – La mostra a Palazzo della
Penna sarà un omaggio doveroso a questo aspetto meno noto di Fo, che,
peraltro, in una intervista disse di sentirsi attore dilettante e pittore
professionista. Aveva una vera vocazione per la pittura e il disegno tanto
da fissare di continuo i suoi pensieri usando proprio questi mezzi di
espressione. Frequentò l’Accademia di Brera a contatto con maestri come
Carrà e Funi e a questo legame con Brera e al suo amore con la pittura non
è mai venuto meno nel corso della vita. Palazzo della Penna, quindi, nel
2026, dal piano terra fino al piano nobile ospiterà le opere dedicate a San
Francesco d’Assisi, vista la coincidenza con l’ottavo centenario della
morte del patrono d’Italia”. Il vicesindaco, infine, ha espresso “vivo
apprezzamento per la scelta di questa sala dedicata a Capitini per parlare
dei progetti legati al centenario della nascita di Fo. Si tratta di due
personaggi accomunati dal coraggio, dall’utilizzo del corpo e dal metodo
del coinvolgimento e della partecipazione per portare avanti le loro idee”.
* L’assessora alla Cultura del Comune di Gubbio, Paola Salciarini*, dopo