
(AGENPARL) – Mon 21 July 2025 *M5S Terni: “Cardinali produce balle nucleari. Il motore del decollo
industriale di Terni è stato l’idroelettrico e dal 2029 tornerà ad esserlo
grazie al Movimento 5 Stelle”*
Chi governa una città deve conoscerne la storia per guidarne il futuro.
L’assessore Cardinali, invece, sembra ignorare tutto: dai fondamenti della
politica energetica alla storia industriale che ha reso Terni protagonista
in Europa, dal programma elettorale del sindaco che lo ha nominato
all’Accordo di Programma appena firmato con Arvedi.
È un dato di fatto: Terni è cresciuta grazie alle energie rinnovabili. La
potenza delle centrali idroelettriche presenti sul nostro territorio ha
fornito per oltre un secolo l’energia necessaria allo sviluppo del polo
siderurgico e del comparto manifatturiero ternano. È stata proprio la fine
delle tariffe agevolate, nel 1992, a segnare l’inizio della crisi
industriale: da quel momento le acciaierie hanno dovuto pagare l’energia a
prezzo di mercato, perdendo il vantaggio competitivo che ne aveva sostenuto
il decollo.
Un assessore allo sviluppo economico dovrebbe almeno documentarsi sulla
storia della città o, quantomeno, sul programma elettorale del sindaco che
lo ha nominato. Bandecchi aveva promesso che, alla scadenza della
concessione ENEL nel 2029, l’energia prodotta dalle centrali di Galleto e
Marmore sarebbe stata destinata ad abbattere il costo delle bollette per le
aziende e ad azzerare quello delle utenze domestiche.
Cardinali ignora completamente questo passaggio, così come finge di non
sapere che la Giunta regionale ha firmato un Accordo di Programma da 1,1
miliardi di euro con il gruppo Arvedi per rilanciare AST attraverso la
decarbonizzazione, l’efficientamento energetico degli impianti e il
recupero del controllo pubblico sull’energia. Grazie al lavoro
dell’assessore regionale Thomas De Luca, il 30% della produzione
idroelettrica dell’Umbria sarà destinato a prezzo calmierato alle grandi
imprese energivore, riportando l’acciaio ternano a essere competitivo sui
mercati internazionali. Una svolta storica, frutto di una visione concreta
e lungimirante. È il trionfo di 15 anni di battaglie ambientaliste del
Movimento 5 Stelle, per uno sviluppo economico che non sacrifichi la salute
dei lavoratori e dei cittadini ternani. Altro che le favole di Cardinali
sul “nucleare ecologico”, i cui primi reattori modulari SMR forse verranno
commercializzati tra 15 anni.
A proposito di favole: nel programma elettorale di Bandecchi c’era scritto
nero su bianco che avrebbe chiuso la discarica delle scorie dell’AST a
Vocabolo Valle, trasferendola non si sa dove al di fuori del Comune. Una
falsa promessa che, se realizzata, avrebbe causato la chiusura
dell’acciaieria. L’unico risultato concreto lo ha ottenuto il Movimento 5
Stelle in Regione: nell’Accordo di Programma è stato inserito l’obbligo di
messa in sicurezza della discarica attraverso un progetto di *landfill
mining*. Questa è la differenza tra la propaganda della giunta comunale e
la politica dei fatti.
Quanto alla legge regionale che individua le aree idonee per il
fotovoltaico, Cardinali lamenta uno scarso coinvolgimento. Eppure si tratta
dell’attuazione del D.Lgs. 199/2021, che l’Umbria avrebbe dovuto recepire
già nella scorsa legislatura. L’attuale assessore regionale all’ambiente
Thomas De Luca ha scelto di procedere in modo partecipato sin dalle fasi
preliminari: già a febbraio sono state inviate richieste di osservazioni a
tutti i 92 Comuni umbri, e circa due terzi hanno effettivamente inviato
contributi, poi recepiti nella sintesi delle esigenze territoriali. Sono
stati organizzati sei incontri pubblici, incluso uno proprio a Terni il 13
maggio 2025, alla presenza dello stesso Cardinali. Partecipare e poi
lamentarsi di non essere stati coinvolti è, a dir poco, ridicolo.
Il “nucleare pulito” è solo l’ennesima arma di distrazione di massa, usata
da questa giunta per nascondere il vuoto delle sue politiche energetiche.
Come quando, mentre centinaia di famiglie ternane vivevano nell’incertezza
in attesa della firma dell’accordo con Arvedi – bloccato dal caro energia –
Cardinali annunciava la soluzione: far marciare a pieno regime la centrale
Edison. Una sceneggiata senza basi tecniche, priva di benefici economici
per AST, lanciata senza consultare nessuno, e svanita al primo confronto
con la realtà.
A Terni non serve un reattore da fantascienza: servono comunità
energetiche, sistemi di accumulo, efficienza e pianificazione. Il futuro
non si costruisce con suggestioni radioattive, ma con energia pulita, che
salvaguardi la salute dei cittadini che ci vivono. Chi conosce la storia,
sa come far ripartire Terni, chi la ignora, rischia di distruggerne anche
il futuro.
*Gruppo territoriale Movimento 5 Stelle Terni*