
(AGENPARL) – Mon 21 July 2025 *Cnpr forum, politica estera e difesa comune al centro della crescita
economica *
*Cirielli (FdI): “Fare crescere la domanda interna riducendo la
burocratizzazione”*
*Lupi (NM): “L’Europa recuperi la sua funzione, logistica e intermodalità
assi fondanti”*
*Garavaglia (Lega): “Ue si riappropri del suo ruolo per tornare
competitiva”*
*Osnato (FdI): “Recuperare massa critica per riuscire a tornare
protagonisti”*
“La tensione internazionale è foriera di rischi e cambiamenti, anche la
nuova profilazione degli Stati Uniti che vogliono resettare i rapporti
economici con il mondo per rispondere alla sfida della competizione globale
pone interrogativi. L’Unione europea deve affrontare la situazione nello
spirito del Rapporto Draghi, facendo crescere la domanda interna e
riducendo le barriere artificiali come la burocratizzazione. Nel momento
in cui esistono tensioni e conflitti è chiaro che il libero commercio ne
risente così come l’approvvigionamento delle risorse, delle materie prime
soprattutto sul piano energetico e anche la dimensione della sovranità
alimentare. L’Italia ha reagito in maniera decisa con una politica estera
molto più intraprendente rivolta non soltanto ai tradizionali partner come
l’Europa e gli Stati Uniti. Penso soprattutto al Piano Mattei, iniziativa
strategica e di lungo periodo che mira allo sviluppo dell’Africa e alla
costruzione di un partenariato a tutto tondo con i Paesi africani”.
Lo ha dichiarato *Edmondo Cirielli*, Viceministro degli Affari Esteri
intervenuto nel corso del Cnpr forum speciale, promosso dalla Cassa di
previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da *Luigi
Pagliuca*, dedicato a ‘Geopolitica ed Economia internazionale’ nell’ambito
dell’evento organizzato da ‘Forbes Italia’ e introdotto dal direttore
*Alessandro
Rossi*, che si è svolto nella sala Trilussa della Cassa di previdenza dei
Geometri, che ha rieletto al vertice dell’ente *Diego Buono*.
Sugli effetti delle crisi internazionali nell’economia italiana è
intervenuto *Maurizio Lupi*, presidente nazionale di “Noi Moderati”: “Oggi
più che mai la sfida geopolitica determina la crescita o la decrescita di
un paese e il benessere di una comunità. Non possiamo giocare da soli
questa sfida perché l’Italia è piccolissima, la possiamo giocare da
protagonisti in un’Europa che deve recuperare la sua funzione per il bene
comune e una difesa comune. Se Trump vuole conquistare la Groenlandia non è
per il gioco del Risiko ma perché con il cambiamento climatico se si
disgela quella tratta diventerà la tratta strategica del commercio mondiale
e cambierà gli assetti di tutti. Abbiamo compreso come la logistica e
l’intermodalità siano diventati assi fondanti. Alcide De Gasperi settanta
anni fa diceva che la politica estera era il pilastro fondamentale per lo
sviluppo economico di un paese. Dopo tanti anni, ci siamo drammaticamente
accorti che quanto De Gasperi prevedeva è una realtà. Abbiamo capito che,
se scoppia un conflitto nel cuore dell’Europa ci riguarda non solo dal
punto di vista della difesa ma anche dal punto di vista del bene comune,
dell’economia, l’aumento dei costi delle materie prime incide anche sui
bilanci delle famiglie”.
Secondo *Massimo Garavaglia*, presidente della Commissione Finanze al
Senato: “Finché l’UE non capisce che il suo ruolo non è produrre carta ma
fare pil siamo tagliati fuori. Esiste un tema di competitività. L’Europa è
una cosa con attori globali importanti, l’UE è un foglio di excel enorme
che non riesce mai a prendere una decisione. Per tornare a essere
competitivi dobbiamo cancellare tutta la burocrazia. In Italia dobbiamo
sostenere la nostra forza, le pmi, dobbiamo solo lasciarle lavorare in pace
eliminando tutti i lacci e lacciuoli che arrivano dall’Europa. Oggi accade
che la politica commerciale di Trump sta determinando la fine della
globalizzazione così com’era intesa e si va verso un nuovo ordine
mondiale. Sicuramente non c’è più il G7, oggi abbiamo un G4 formato da
Cina, Usa, l’India e i paesi Brics e il quarto protagonista è formato dalle
grandi multinazionali hi-tech. Come volevasi dimostrare oggi Usa e Cina
hanno trovato un accordo tra loro, all’interno del G4. L’Europa è fuori, si
è autoesclusa perché noi siamo campioni del mondo in una sola cosa: la
burocrazia”.
Sul ruolo dell’Italia in Europa si è soffermato *Marco Osnato*, presidente
della Commissione Finanze a Montecitorio: “Noi europei dobbiamo mettere da
parte la supponenza con cui spesso guardiamo alle grandi questioni
internazionali, come se quello che viene deciso a Bruxelles potesse
applicarsi a livello globale: evidentemente non è così, in un mondo sempre