
Le declassificazioni pubblicate dalla Direttrice dell’Intelligence Nazionale Tulsi Gabbard hanno scatenato una tempesta politica a Washington. I documenti rivelano che l’amministrazione Obama avrebbe deliberatamente manipolato informazioni di intelligence per fabbricare la narrativa della collusione tra Donald Trump e la Russia. Una manovra che, secondo diversi esponenti del Partito Repubblicano, rappresenta una cospirazione politica senza precedenti.
Le reazioni sono arrivate a raffica, con toni infuocati. Il presidente della Camera Mike Johnson (R-LA) ha parlato apertamente di “Deep State” e di un’operazione orchestrata per far cadere Trump:
“Smantellare lo Stato profondo! È ora che ci si assuma le proprie responsabilità”.
Il senatore Tom Cotton (R-AR) ha denunciato il danno irreparabile inflitto alla credibilità dell’intelligence:
“Ci vorranno decenni per ricostruire la fiducia compromessa durante le amministrazioni Obama e Biden”.
I documenti chiave includono un Presidential Daily Brief dell’8 dicembre 2016, che negava qualsiasi influenza russa sui risultati elettorali statunitensi, ma secondo le accuse sarebbe stato soppresso o ignorato dall’amministrazione uscente. Al suo posto, si sarebbe costruita una narrazione “alternativa” per danneggiare politicamente Trump.
Il senatore Jim Banks (R-IN) ha puntato il dito contro i media:
“La collusione russa è sempre stata una bufala. I media dovrebbero vergognarsi, ma non lo faranno”.
Anche la senatrice Marsha Blackburn (R-TN) ha collegato le rivelazioni a un piano per sabotare la presidenza Trump fin dal primo giorno.
“L’amministrazione Obama ha gettato le basi per ostacolare il presidente ancora prima del suo insediamento”.
Secondo il deputato Troy Nehls (R-TX), i documenti dimostrano che:
“La corruzione è radicata nella palude. Ma finalmente la verità sta emergendo”.
Il deputato Tom Tiffany (R-WI) ha sintetizzato così le responsabilità:
“Joe Biden e Barack Obama lo sapevano. Hillary Clinton l’ha inventato. L’FBI l’ha orchestrato. E i media l’hanno spacciato”.
Gabbard ha definito quanto avvenuto come un “tentativo di colpo di Stato” per rovesciare un presidente democraticamente eletto.
“Ogni persona coinvolta in questa cospirazione deve essere perseguita con la massima severità della legge”, ha dichiarato, promettendo di trasmettere tutti i documenti al Dipartimento di Giustizia per avviare procedimenti penali.
L’ondata di dichiarazioni repubblicane mostra che queste rivelazioni potrebbero riplasmare profondamente la narrazione sulle elezioni del 2016, innescando nuove indagini e potenzialmente aprendo la strada a una resa dei conti con alti funzionari dell’intelligence come John Brennan e James Comey.