
(AGENPARL) – Thu 17 July 2025 *Sud. Bavaro (resp Mezzogiorno Sinistra Italiana): I fondi europei per la
povertà utilizzati per le spese militari e gestiti direttamente dagli stati
nazionali. Con la complicità di Fitto.*
Arrivano pessime notizie per il Sud dall’Europa: ieri la Commissione Ue di
cui fa parte anche Raffaele Fitto ha presentato una proposta di bilancio
europeo, in cui cancellano di fatto i fondi di coesione per alimentare le
spese militari degli Stati nazionali. Un altro passo pericoloso verso
l’economia di guerra e verso il nazionalismo.
I fondi di coesione hanno avuto sempre il compito di intervenire a ridurre
le disuguaglianze fra le persone e fra i diversi territori in Europa. In
Italia sono stati fondamentali per esempio per garantire al Sud e alle aree
interne progetti fondamentali per assicurare la tenuta democratica e
sociale di pezzi di territorio in estrema difficoltà dal punto di vista
sociale e lavorativo.
Lo afferma il responsabile Mezzogiorno di Sinistra Italiana Nico Bavaro.
Oggi la priorità sono le armi degli Stati nazionali, che – prosegue
l’esponente di Avs – prenderanno il pieno controllo dei fondi,
sottraendolo alla regia europea.
Chi pagherà il prezzo di questa scelta scellerata? innanzitutto i cittadini
più deboli, i lavoratori a basso reddito e quelle zone dei paesi europei
che vivono situazioni di ritardo strutturale, come il Mezzogiorno d’ Italia.
L’italiano (e pugliese) Fitto ha ovviamente controfirmato questa scelta e
non ha speso una parola per difendere i finanziamenti al Sud. E l’Italia è
uno di quei Paesi in Europa che più di altri ha avuto e ha ancora bisogno
dei fondi di coesione, considerando i tanti territori in crisi. Nessuna
sorpresa: questo governo ha già dimostrato di non avere minimamente a cuore
le sorti dei lavoratori, dei giovano, del sud e delle aree interne.
Confondono l’interesse nazionale di cui tanto si riempiono la bocca con gli
interessi di Trump e delle grandi imprese americane, compreso il complesso
militare industriale cui – conclude Bavaro – stanno affidando i destini
dell’Italia e dell’Europa.