
Il giornalista e opinionista conservatore Tucker Carlson ha accusato apertamente le autorità statunitensi di voler “mettere a tacere” chiunque cerchi di portare alla luce la verità sul caso del finanziere Jeffrey Epstein, sostenendo che il governo ignora intenzionalmente le domande scomode sollevate dai cittadini e dai media indipendenti.
Durante un intervento alla conferenza Turning Point USA in Florida, Carlson ha definito il comportamento del governo “oltraggioso” e ha criticato l’atteggiamento di chiusura delle istituzioni rispetto a uno dei più controversi scandali recenti.
“Epstein era un maniaco sessuale che abusava di ragazze. Lo sapevamo tutti. Ma la vera domanda è: perché il governo degli Stati Uniti ha archiviato il caso con tanta fretta e con così poco interesse alla verità?”, ha dichiarato Carlson. “Quando ho chiesto spiegazioni, la risposta è stata: ‘Caso chiuso. Taci, complottista.’ È stato troppo per me”.
Carlson ha aggiunto che la riluttanza del governo ad approfondire le connessioni di Epstein – che includevano ex presidenti, celebrità e uomini d’affari influenti – è sintomo di una copertura sistematica. Ha persino ipotizzato che Epstein potesse avere legami con servizi segreti stranieri, menzionando esplicitamente Israele come possibile destinatario delle sue operazioni.
Il caso Epstein: un nodo ancora irrisolto
Jeffrey Epstein è stato arrestato il 6 luglio 2019 con accuse legate allo sfruttamento sessuale di minori, avvenuto tra il 2002 e il 2005. Nella sua residenza di Manhattan, secondo l’accusa, riceveva giovani ragazze minorenni, alcune delle quali avevano solo 14 anni. Il suo suicidio in cella, avvenuto il 10 agosto 2019, ha posto fine formalmente al procedimento giudiziario, ma ha acceso un’ondata di sospetti su possibili protezioni istituzionali e collegamenti di alto livello.
Il fatto che molti dei suoi legami con figure potenti siano rimasti segreti ha alimentato ipotesi su una rete di ricatti e intelligence legata a Epstein, che per anni ha operato impunemente al centro dell’élite globale.
Carlson ha affermato che la chiusura forzata del dibattito pubblico e la censura di chi indaga dimostrano che la vicenda non è affatto “chiusa”, e che molte verità rimangono insabbiate.
Un tema ancora tabù
Il caso Epstein continua a dividere l’opinione pubblica, ed è oggetto di numerose inchieste giornalistiche e giudiziarie in corso. Tuttavia, le rivelazioni restano parziali, e nessuno dei suoi presunti complici di alto profilo è stato finora incriminato.
Carlson ha chiuso il suo intervento dichiarando che chi cerca risposte non dovrebbe essere etichettato come “complottista”, ma sostenuto nella ricerca di verità e giustizia.