
(AGENPARL) – Wed 09 July 2025 DIREZIONE COMUNICAZIONE E IMMAGINE
UFFICIO STAMPA
Spese in crescita per il 2025 (in testa hi-tech, elettrodomestici e ristrutturazione dell’abitazione) e quasi il 40% farà vacanze estive (il dato più alto dal 2019).
CONFCOMMERCIO-CENSIS: L’INCERTEZZA RIDUCE LA FIDUCIA DELLE FAMIGLIE
In un contesto globale che continua ad essere caratterizzato da grande incertezza e tensioni geopolitiche, con guerre e ritorno dei dazi, l’economia italiana mostra segnali di stabilità e i fondamentali evidenziano una buona salute, in particolare l’aumento del reddito disponibile, guidato dall’occupazione ai massimi storici e dall’inflazione sotto controllo. Un quadro nel quale, però, le famiglie italiane continuano a mostrare una contraddizione di fondo: da un lato, voglia di normalità e di tornare a spendere, dall’altro prudenza per l’incertezza. Questo sentiment è confermato anche dal clima di fiducia che resta incerto con un saldo tra ottimisti e pessimisti positivo ma in forte calo: nel 2025 si è, infatti, più che dimezzato rispetto al 2023 (10,8 punti contro 27,5 punti). Di conseguenza, anche le aspettative per il futuro sono improntate alla prudenza con un quarto delle famiglie italiane che teme una contrazione del propri redditi. Nonostante ciò, le intenzioni di spesa per l’anno in corso sono in crescita rispetto al 2024 (in primis gli elettrodomestici con un +10,9% rispetto al 2024 e i prodotti tecnologici con un +9,1%), così come le partenze per le vacanze estive (già pianificate dal 37,7% degli italiani, il dato più alto dal 2019) facendo emergere quel desiderio di normalità che comunque prevale tra gli italiani con un 46,5% di “ottimisti nonostante tutto”. Combinando questo aspetto con il buono stato di salute dell’economia italiana, e in assenza di nuovi shock esogeni, è possibile raggiungere l’obiettivo di crescita dell’1% dei consumi reali sia nel 2025 che nel 2026. Rimane fondamentale, però, ricostruire la fiducia per dare pieno slancio ai consumi e agli investimenti.
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dal rapporto Confcommercio-Censis “Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane 2025”.
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L’Italia che consuma tra fiducia fragile e risparmio eroso
Dopo un triennio segnato da pandemia, inflazione e instabilità geopolitica, le famiglie italiane si affacciano al 2025 con un atteggiamento misto di cautela e desiderio di normalità. L’indagine “Outlook Italia 2025” realizzata da Confcommercio-Censis restituisce l’immagine di un Paese (tab. 1) dove il 43,3% delle famiglie ha aumentato i consumi nel 2024, ma a scapito del risparmio: oltre la metà degli italiani (51,8%) ha infatti visto diminuire i propri risparmi.
Tab. 1 – Variazione dei redditi, dei consumi e dei risparmi per le famiglie italiane rispetto all’anno precedente, per livello socioeconomico 2024 (val. %)
Basso/Medio-basso Medio-Alto/Alto Totale
Redditi complessivi Sono aumentati 12,0 24,9 16,0
Sono rimasti uguali all’anno precedente 62,8 67,0 64,1
Sono diminuiti rispetto all’anno precedente 25,2 8,1 19,9
Totale 100,0 100,0 100,0
Consumi complessivi Sono aumentati 45,3 39,1 43,3
Sono rimasti uguali all’anno precedente 41,3 54,3 45,3
Sono diminuiti rispetto all’anno precedente 13,4 6,6 11,3
Totale 100,0 100,0 100,0
Risparmi complessivi Sono aumentati 6,6 17,6 10,1
Sono rimasti uguali all’anno precedente 33,2 49,1 38,1
Sono diminuiti rispetto all’anno precedente 60,2 33,3 51,8
Totale 100,0 100,0 100,0
Fonte: Outlook Italia Confcommercio-Censis, 2025
Le diseguaglianze socio-economiche restano marcate: solo il 12% delle famiglie a basso reddito ha visto crescere il proprio reddito, contro il 24,9% di quelle più agiate. La forbice si allarga anche sulle risorse complessive: il 47,1% delle famiglie meno abbienti dichiara minori disponibilità economiche rispetto all’anno precedente.
Le spese obbligate – bollette, tasse, spese condominiali – sono il principale fattore che costringe a ridurre i consumi (56,3% degli italiani), seguite dalla contrazione dei redditi (25%) e dalla necessità di accantonare risorse per imprevisti (18,7%).
Intenzioni di spesa: tecnologia, casa e mobilità
Nonostante il calo della fiducia, crescono le intenzioni di spesa. I dati mostrano una netta ripresa della propensione all’acquisto rispetto al 2024 (fig. 1): +10,9 punti per gli elettrodomestici, +9,1% per i prodotti tecnologici, +5,6 per i mobili, +4,3 per le autovetture, +3,8 per le ristrutturazioni. In particolare, i beni tecnologici guidano le intenzioni di spesa (33,6%), seguiti dagli elettrodomestici (31,2%) e dalla casa, sia in termini di ristrutturazioni (25,4%) che di arredo (24,1%).
Tuttavia, solo il 6,2% degli italiani si dichiara disposto ad acquistare un’abitazione e appena il 4,4% a investire in una seconda casa o immobile di vacanza, a conferma di un approccio ancora molto prudente.
Fig. 1 – Intenzioni di acquisto delle famiglie italiane nel corso degli anni 2024-2025, (val. %)
Fonte: Outlook Italia Confcommercio-Censis, 2025
Vacanze 2025: più partenze, ma la spesa resta contenuta
Cresce la quota di famiglie italiane che ha già pianificato le vacanze estive: il 37,7% nel 2025, in netto aumento rispetto al 26,2% dell’anno scorso. È il dato più alto dal 2019 e si accompagna a un calo del numero degli indecisi (28,6%) e di chi non partirà (33,6%).
Le rinunce restano elevate soprattutto tra chi ha meno risorse (41,8% delle famiglie a basso reddito) e al Sud (38,8%). Il motivo principale del “no” alle vacanze è la mancanza di risorse economiche (53,5%), seguita da problemi di salute e dal caro-prezzi stagionale.
Chi partirà, lo farà per lo più in Italia (76%): il 68,1% con lo stesso budget degli anni precedenti, il 22,8% con un budget ridotto, solo il 9% potrà spendere di più. Gli alloggi più scelti sono hotel (41,7%), B&B o agriturismi (37,7%), seconde case (14,8%).
L’orizzonte delle famiglie: tra paure concrete e speranze di continuità
Il clima di fiducia resta incerto. Se il 46,5% degli italiani si dichiara ottimista sul proprio futuro familiare, solo il 25,4% mantiene lo stesso giudizio positivo nei confronti dell’Italia nel suo complesso. Il saldo tra ottimisti e pessimisti è positivo ma in discesa: 10,8 punti nel 2025, contro i 27,5 del 2023.
Le principali fonti di preoccupazione (tab. 2) sono concrete: malattia (49,2%) e mancanza di risorse economiche (47,2%). Particolarmente esposte sono le famiglie del Mezzogiorno e quelle a basso reddito.
Tab. 2 – I fattori che preoccupano di più gli italiani: fragilità economica, salute e futuro della famiglia per livello socioeconomico, (val. %)
Preoccupazioni Totale Livello socio-economico Area di residenza
Basso/Medio-Basso Mezzogiorno
Affrontare un periodo di malattia mio o di un mio familiare 49,2 48,6 44,5
Non disporre di adeguate risorse economiche nel prossimo futuro 47,2 56,7 52,6
Affrontare la vecchiaia mia o di un mio familiare 39,2 40,1 34,4
Non riuscire a garantire un futuro ai miei figli 22,3 25,2 21,9
Perdere il mio lavoro mio o di un mio familiare 15,3 16,8 15,5
Riduzione delle rendite finanziarie e immobiliari 12,1 12,9 11,7
Non vedo motivi di preoccupazione 7,3 3,7 8,3
Non riuscire a trovare un compagno/a di vita 3,6 3,9 4,5
Altro 1,1 0,8 1,6
Fonte: Outlook Italia Confcommercio-Censis, 2025.
La somma delle percentuali di colonna non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte
Il 67,4% degli italiani indica come speranza primaria “mantenere un tenore di vita adeguato”, un segnale di quanto il desiderio di stabilità superi ogni aspirazione di crescita (tab. 3). Le aspettative sono condizionate da un contesto di vulnerabilità diffusa: solo il 9,7% prevede un aumento dei propri redditi nella seconda metà del 2025. La previsione più ricorrente è quella di stabilità (65,6%), ma un quarto delle famiglie teme una contrazione.
Tab. 3 – I fattori su cui gli italiani ripongono più speranza: il desiderio di continuità come antidoto all’incertezza per livello socioeconomico (val. %)
Fattori di speranza Totale Livello socio-economico Area di residenza
Basso/Medio-Basso Mezzogiorno
Mantenere un tenore di vita adeguato anche in futuro 67,4 67,0 67,8
Continuare a vivere in una democrazia 45,5 43,7 42,7
Europa più coesa per affrontare le emergenze 25,8 23,7 26,3
Non rimanere solo 23,7 23,3 21,4
Trovare un lavoro gratificante 14,3 17,3 21,1
Altro 5,4 6,0 3,7
Avere un figlio 4,6 4,4 7,3
Non c’è alcun motivo di speranza 4,1 4,6 4,4
Fonte: Outlook Italia Confcommercio-Censis, 2025.
La somma delle percentuali di colonna non è uguale a 100 perché erano possibili più risposte