
(AGENPARL) – Tue 08 July 2025 Euregio Tour: la rinascita e la gratitudine
ARCO – Si è concluso ad Arco domenica 6 luglio il 22° Euregio Tour, manifestazione ciclistica nata per sensibilizzare alla donazione di organi e, allo stesso tempo, per esprimere gratitudine ai donatori e ai loro familiari. Un’iniziativa che dimostra come le persone che hanno subito un trapianto d’organo possano non solo riprendere a vivere, ma vivere pienamente, inseguendo passioni e superando limiti che sembravano insormontabili, praticando sport e collaborando con medici e personale sanitario. I partecipanti all’edizione 2025 sono stati 95, di cui una trentina di persone trapiantate e una quarantina di medici.
Tre i giorni e 321 i chilometri che i partecipanti hanno trascorso sui pedali: il tour ha preso il via venerdì 4 luglio a Innsbruck con una tappa di 98 chilometri che si è conclusa a Bressanone dopo aver toccato il passo del Brennero, Vipiteno e Rio Pusteria. La seconda tappa, sabato 5 luglio, la Bressanone-Trento di 158 chilometri, è passata da Prato all’Isarco, passo Nigra, passo Costalunga, lago di Tesero, Molina di Fiemme, Cembra e Lavis. La tappa conclusiva, domenica, è partita da Trento e dopo aver passato Aldeno, Rovereto, Mori e passo San Giovanni, è giunta ad Arco verso mezzogiorno, in piazzale Segantini, dopo 56 chilometri. Ma l’Euregio Tour 2025 è iniziato, prima ancora della pedalata, con un simposio alla Tirol Kliniken a Innsbruck coordinato dal dott. Stephan Eschertzhuber (tra l’altro, collaboratore della Guida alla qualità e sicurezza degli organi per i trapianti del Consiglio d’Europa e membro del Comitato consultivo per i trapianti dell’Istituto federale austriaco per la Sanità, di cui è stato vicepresidente e consulente), importante momento di aggiornamento scientifico per i professionisti della sanità, al quale hanno preso parte figure mediche di spicco dall’Austria e dall’Italia, a testimoniare il valore scientifico dell’iniziativa e la sua capacità di stimolare il dialogo tra esperti e comunità. Come di consueto la manifestazione si è conclusa alla baita del Gruppo alpini di Arco a Prabi con il pranzo e la premiazione.
«Le nostre maglie colorate portano un messaggio chiaro -spiega Marco Panizza, presidente del Transplant Sport Club, che organizza l’evento- la donazione di organi salva vite. Ogni pedalata è un inno alla rinascita, un grazie visibile e tangibile ai donatori e alle loro famiglie. Una vera e propria celebrazione della vita, della resilienza umana e della generosità che supera ogni confine. Insieme continuiamo a diffondere la cultura della donazione, perché donare significa rinascere, per sé e per gli altri. Ogni volta che si arriva ad Arco si vede la gioia negli occhi delle persone, i sorrisi e gli abbracci tra persone che solo tre giorni prima non si conoscevano ancora. È grazie a queste straordinarie persone che, anno dopo anno, questa manifestazione prende vita e continua a crescere».
Ad accogliere i partecipanti e lo staff organizzativo c’era per l’amministrazione comunale il vicesindaco Marco Piantoni: «In qualità di assessore allo sport desidero esprimere, a nome mio personale e di tutta l’amministrazione comunale, un sincero ringraziamento per il grande valore umano e sociale che questa iniziativa rappresenta -ha detto Piantoni- il messaggio di solidarietà, speranza e sensibilizzazione legato alla donazione e al trapianto è fondamentale, e ci rende orgogliosi di aver ospitato una tappa di questo importante tour. Ho sentito con partecipazione anche lo spirito di gruppo che si è creato: un clima positivo, costruttivo, animato da entusiasmo e vera collaborazione. È stato per me un momento toccante e stimolante. Complimenti vivissimi agli organizzatori, tra cui il presidente Marco Panizza, e a tutte le realtà coinvolte, come la Croce Bianca, per il contributo determinante alla buona riuscita dell’evento. Un sentito grazie anche agli Alpini di Arco, che hanno accolto tutti con la consueta generosità, offrendo un’ottima occasione di ristoro. Grazie a tutte e tutti per l’impegno, la passione e lo spirito con cui portate avanti questa testimonianza».
«Dopo un trapianto si può tornare a vivere davvero e alla grande -ha raccontato con emozione Erminio Rigos, veterano dell’evento che ha partecipato una decina di volte- ricordo ancora l’arrivo ai passi di montagna, a volte stanco e sfinito, ma abbracciandosi forte con il cuore che batte all’unisono. In quegli abbracci c’è tutto: fatica, gioia, rinascita».
«Ciò che mi ha colpito sono stati i momenti in cui ho visto persone che, dopo un trapianto, salgono sui passi alpini con le loro biciclette -ha detto Georg Thurner, che ha partecipato a tutte le 21 edizioni precedenti, prima come ciclista e poi come membro dello staff- la soddisfazione nei loro volti, lo spirito di gruppo quando i ciclisti più forti incitano quelli più deboli, l’emozione quando il personale medico viene chiamato nelle cliniche per eseguire trapianti anche durante il tour».
Quest’anno, un momento davvero speciale: Arnold, dopo anni di sacrifici e difficoltà passati in dialisi, è tornato in sella a Innsbruck per partire nel suo personale tour di rinascita, suscitando commozione tra tutti i partecipanti.
Ufficio stampa dei Comuni di Arco e di Riva del Garda
Michele Comper